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tempo istante intervista 13 dic 2023

tempo istante intervista 13 dic 2023

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Elena Dragotto welcomes listeners to her podcast where she discusses personal growth and relationships. She acknowledges that the holiday season can be both joyful and anxiety-inducing for different people. She emphasizes the importance of understanding and embracing the different parts of ourselves, particularly the vulnerable child within us. She highlights the universal human desire for love and connection, which can be sought during the holiday season but may not always be fulfilled. She encourages reflection on this ongoing search for love and belonging, and how it manifests during the holiday season. Ciao, sono Elena Dragotto, benvenuta, benvenuto. Se oggi sei qui, vuol dire che stai scegliendo di guardare la tua vita con altri occhi e con altri obiettivi. In questi podcast ti propongo di guardare la tua quotidianità come un insegnante che ti accompagna benevolmente in un percorso evolutivo verso la scoperta della tua vera essenza di essere umano. In ogni episodio rispondo alle domande più comuni sulla crescita personale e sulle relazioni con se stessi e con gli altri, accompagnandoti in un percorso che, in tanti modi diversi, stiamo percorrendo insieme. Buon ascolto! Benissimo, allora benvenuti a tutti, sono le otto e come sempre incontriamo Elena Dragotto in questa serie di incontri che lei ha previsto, il tempo dell'istante, riflessioni undivoghi, ispirazioni sparse all'insegna del Voice Dialog, della dinamica di sé e del Voice Dialog. Allora, questa sera abbiamo, che tra pochino ci saluti con calma Elena, questa sera abbiamo un tema di stagione, un muovere natale, ecco, non poteva mancare questa chiusura d'anno a tema. Affronteremo questo tema, Elena adesso ce lo proporrai in una chiave ovviamente in linea con il dialogo delle voci e vedremo che significato ha per diversi di noi, che cosa succede in questo periodo particolare dell'anno, che molti attendono con molta gioia, molti altri invece vedono con un po' di ansia. E quindi, se ancora non bastasse, ripresento Elena Dragotto, counselor, supervisor, formatrice, laureata in psicologia e soprattutto in questa fede grandissima divulgatrice di questa metodologia creata da Alessia Draston, il Voice Dialog. Quindi, benvenuta Elena, benvenuti a tutti. Buonasera, buonasera a tutti, buonasera Paola, grazie per essere ancora con me. Questa è l'ultima intervista del 2023, questo progetto che è partito a maggio, direi, di quest'anno. Intanto ringrazio tutti perché c'è stato un aumento di visualizzazioni, ci sono stati dei like ai video, dei commenti molto lusimbieri, molti vi siete iscritti al canale, quindi questo mi fa senz'altro dire che nel 2024 continueremo, di questo parleremo poi alla fine. Quindi volevo ringraziarvi tutti, sia chi è qui presente questa sera in diretta e chi poi comunque guarda con piacere la registrazione. Quindi senz'altro l'argomento non poteva che essere il Natale, perché se siamo qua in questa cultura occidentale il Natale ci tocca a tutti, anche se non siamo religiosi, comunque il Natale lo viviamo, lo viviamo per strada, lo viviamo nelle vetrine, lo viviamo con le persone che invece magari sono attratte appunto dal Natale e, come diceva Paola, ci sono un po', come dire, due gruppi di persone quando si avvicina il Natale, persone che lo attendono con grande gioia, con grande trasporto, con grande eccitazione anche, e poi invece c'è tutto un gruppo di persone nutrite che per svariati motivi ha molta difficoltà quando arriva il Natale e che si confronta con delle mancanze, che si confronta con delle antiche ferite, che si confronta con il fastidio magari della commercializzazione del Natale essendo più una persona che guarda all'essenza. Quindi c'è anche questo gruppo di persone che ha grossa difficoltà con il Natale, soprattutto il Natale può portare anche ansia e questo senso di solitudine, se non si ha con chi condividerlo, no? In senso affettuoso comunque di persone care, no? Quindi può aumentare questo senso di solitudine, questo senso di sentirsi veramente soli al mondo. E quindi intanto voglio rassicurare questo gruppo di persone che non sono qui a dare consigli perché se c'è una cosa che sicuramente disturba è quello che quando siamo giù, quando ci sentiamo così in solitudine, che qualcuno ci dica, ma dai fai così, fai colà, ma dai, vieni con noi, fai questo con noi. Io sono più per lasciare in pace queste persone, a meno che non siano loro stesse a chiedere qualcosa, a chiederci qualcosa e quindi non sono qui a dire che cosa dovreste fare. Quello che stasera mi interessa è intanto vedere quali sono le parti di noi che attendono questo Natale o che sono state ferite in questa stagione dell'anno e poi a dare a tutti, a tutte e due i gruppi uno sguardo diverso sul Natale, una proposta diversa di guardare al Natale, di guardare a ciò che accade e a come poter affrontare queste, non solo queste giornate, ma queste giornate per poi iniziare a spalmarle su tutto l'anno che verrà. Perché è un periodo un po' simbolico anche, vero Elena? Qui non stiamo assolutamente trattando l'aspetto di fede o di chi lo vive con naturalmente quest'altro senso di attesa, ma c'è tutta una simbologia dietro al Natale come periodo, come epoca dell'anno, come momento quasi di verifica di tutta una serie di cose. Certamente, no? Quindi ci sono persone che saranno soddisfatte alla fine di quest'anno, persone che invece portano delusioni per delle aspettative che non sono state realizzate o addirittura persone che hanno avuto cambiamenti bruschi durante l'anno. Ma quello che il Natale può, questo periodo, può simboleggiare andiamolo a vedere proprio in questa nascita. Intanto è una nascita, quindi al di là di chi sta nascendo, appunto, che quello poi si può essere credenti, non credenti, non è questo, ma quello che mi interessa è che questo bambino è comunque un simbolo, intanto simbolo di una parte di noi che è la parte bambina. Quindi una parte bambina che nasce innocente, in questo caso, quindi una parte bambina innocente, ma una parte bambina anche delicata, vulnerabile, ma anche una parte bambina saggia, perché chi sta nascendo è un saggio nella cultura del Natale, non sta nascendo uno qualunque. Quindi come poter dire che c'è una parte bambina saggia? Sì, c'è una parte bambina saggia che è quella che è attratta dal Natale e questo vale anche per il gruppo di persone che odia il Natale o che ha timore del Natale o che lo fa soffrire. La buona notizia è che c'è una parte in noi che comunque ama questo periodo dell'anno, sia per questo senso di magia, questo senso di mistero anche. Nasce un bambino che porta una saggezza strana, particolare, che in un bambino è difficile riscontrare. Quindi questa parte bambina saggia perché è saggia? Perché sa da dove veniamo e quindi conserva in noi questo ricordo. E questo ricordo che noi abbiamo seppellito dentro di noi, insomma, sotto strati e strati e strati di vita vissuta, mi viene da dire, quindi dove abbiamo un po' dimenticato questa nostra provenienza che è una provenienza da una saggezza, da una saggezza infinita. E quindi c'è questa parte bambina insieme e soprattutto, ma non solo, per il gruppo delle persone che vive con sofferenza questo momento dell'anno, anche con le altre persone che invece lo vivono con gioia, c'è questo aspetto bambino vulnerabile che è una parte di noi. In tutti noi c'è questa parte bambina, quel bambino che siamo stati quando siamo nati, quindi un bambino totalmente vulnerabile, bisognoso di cure. Ecco, quel bambino dentro di noi continua a cercare quell'amore, quella condivisione, quell'affetto, quella cura, quel calore. E quindi in questo periodo si tuffa a piepari in queste feste che promettono questo, poi non sempre lo mantengono. Però ecco, quello che mi viene da dire che è importante è che entrambi i gruppi, cioè tutti gli esseri umani, condividono la ricerca di questo amore. Quindi sia che viviamo bene il Natale e quindi cerchiamo la famiglia, gli affetti, gli amici per condividere un momento di gioia e di calore, sia che invece siamo feriti rispetto a questo, e quindi ci sentiamo soli, siamo soli, siamo abbandonati, siamo malati, siamo in tutte le condizioni più difficili che un essere umano può incontrare. Ecco, anche lì questo senso di mancanza ha a che fare con la ricerca dell'amore, dell'amore che accoglie, dell'amore che mi viene da dire che non guarda in faccia nessuno, quindi non fa distinzioni. Ecco, e questo amore che noi cerchiamo nel mondo in realtà non si trova in questo mondo, quindi però è una ricerca che tutti quanti facciamo e la cerchiamo appunto o nell'altro oppure ne sperimentiamo la mancanza. Quindi alla fine siamo accomunati in un modo o nell'altro in questa ricerca. È chiaro che per chi è nel momento in cui sente la mancanza di questo amore è più difficile, è più doloroso, mentre invece per gli altri che in queste feste possono un po', così, trovarlo, diciamo, anche se è veramente minimo rispetto all'amore con la maiuscola, però ecco questo accomuna e questo secondo me è il messaggio del Natale. Però ecco perché tutti parlano di amore, del volersi bene, ecco non è questo di cui sto parlando perché spesso è un volersi bene forzato, è un volersi bene per sentirsi buoni, non è questo tipo di amore. Diciamo che il messaggio che viene mandato sia con la pubblicità, sia con tutta l'organizzazione del Natale, è comunque, diciamo, un messaggio distorto di questa ricerca che non si placa mai nell'essere umano perché è proprio un anelito impossibile da placare perché non siamo nel luogo giusto per farlo. E quindi questa ricerca continua, continua per tutta la vita, ecco, questo è quello su cui questa sera voglio far riflettere, voglio ispirare, quindi tante nostre parti sono chiamate in causa durante la stagione delle feste. In primis appunto questi aspetti bambini, quindi il bambino vulnerabile può essere stato ferito a proposito del Natale. Magari, chi lo sa, non abbiamo mai vissuto un Natale davvero, davvero caloroso, o pensate che abbiamo vissuto dei Natali molto difficili, molto frustranti, oppure dei Natali accompagnati da lutti, da difficoltà economiche o da avvenimenti estremi, quindi questa ferita c'è, non dobbiamo negarla e ne io sono qui a dirvi, ah fate così, ah ma pensate che bello, no, non ve lo dico perché non voglio attirarmi strali da parte vostra. Quindi è come se questo avvenimento di stagione che si ripropone, si ripropone, avesse proprio il compito di riportarci al bisogno comune, fondamentale di tutti, a prescindere, come se ci richiamasse un'appartenenza nel bisogno, è così? Assolutamente, questo ci accomuna, questa ricerca dell'amore ci accomuna, quindi in un momento della nostra vita ne sentiamo la mancanza, cioè la mancanza la sentiamo tutti, però siamo più nella mancanza, quindi se siamo in solitudine, se non abbiamo nessuno con cui festeggiare, se siamo soli in ospedale, insomma, qualsiasi cosa. Dall'altra parte la cerchiamo attivamente nelle attività esterne, ok, però quello che ci spinge è la stessa motivazione, la ricerca dell'amore. Assolutamente questo ci accomuna, non ci fa diversi. Poi, è chiaro, uno dice sarebbe meglio questa ricerca farla in santa pace, cioè in una situazione più accogliente e su questo sono d'accordo con voi. Però ecco, è importante questo, cioè queste sono espressioni della stessa motivazione, cioè la ricerca dell'amore, il bisogno, il desiderio di sentirsi amati, ma ancora di più di sentire che siamo amati. Questo è il grande, come dire, passaggio in più, perché in realtà appunto quello che poi vi propongo, non vi lascio così nel tutti cerchiamo l'amore e qui non lo troviamo, insomma, sarebbe molto sadico da parte mia. In realtà penso che, penso, sono convinta che quello che è possibile fare, sia se sono nella mia famiglia e sono contenta di festeggiare il mio Natale con loro, sia se sono nella mancanza, nel sentire la mancanza, è quello di rivolgere la nostra attenzione a un amore che trascende l'umano e allora se troviamo strumenti, se troviamo momenti, se troviamo il silenzio adeguato, è possibile sentire che siamo immersi nell'amore, che quindi non dobbiamo cercarlo. È un po' la storia del pesciolino che cerca l'oceano nel mare e gli viene risposto, ma ci sei nell'oceano? Ecco, questa è la nostra ricerca un po' cieca, di cercare esteriormente, in questo mondo che vediamo, un mondo di relazioni, mondo nel lavoro, nella relazione di coppia, nella relazione con gli amici, nella nostra realizzazione personale, cerchiamo l'amore lì. In realtà siamo immersi nell'amore, quello vero, quello che la maiuscola, quello che non chiede niente in cambio, quello che non ci guarda appunto, che non guarda in faccia a nessuno, nel senso, è un amore indistinto, è un amore che è l'unico che stiamo cercando, peraltro, e senza saperlo. A prescindere dall'approccio a questa festa, è l'umanità di fondo che viene sempre fuori comunque, questo mi pare, questo tratto umano che ci contraddistingue. Assolutamente, ci accomuna, ci contraddistingue e, ritornando alla simbologia della nascita, veramente l'augurio, grazie anche a questa possibilità di iniziare a percepire che siamo immersi nell'amore. Non sto parlando del mondo, perché il mondo, lo vediamo, tutto quest'amore non c'è. Quindi, cambiando la direzione, cominciando a cercarlo in altro, tante persone lo trovano anche nel contatto profondo e intimo con la natura, non sto parlando per forza di andare a fare dei rituali particolari. Quei momenti di sospensione, quei momenti in cui ci sentiamo in pace, quei momenti in cui ci sentiamo un tutt'uno con quello che ci circonda, quei momenti in cui non sentiamo la separazione dagli altri, dal mondo o dalla natura, ecco, quelli sono i momenti dell'amore, che è a prescindere dal ricevere o dal dare. L'augurio è che sia una nostra nascita interiore di un nuovo sguardo a noi stessi e all'altro, dove non c'è più giudizio, dove non c'è più separazione, dove non c'è più prendere posizione, dove non c'è più una guerra interiore prima che esteriore, e quindi se non c'è giudizio non c'è guerra, non ho bisogno di schierarmi, non ho bisogno di avere ragione. E quindi è questa nuova nascita, auguriamoci questo, io mi auguro e ci auguro questo, questo nuovo sguardo sul mondo, questa è la nuova nascita, questo è quello che simboleggia questo bimbo che nasce in un mondo e che quindi porta un nuovo sguardo, e questo è l'invito, questo è l'invito che faccio, l'augurio soprattutto, perché ovviamente tutto questo non può che essere frutto di un processo, non può essere da un giorno all'altro, che siamo in crisi di giudizio, di giudizio soprattutto, nei confronti di noi stessi, quindi siamo pieni di critiche e figuriamoci nei confronti degli altri, c'è sempre uno schieramento in qualsiasi situazione, in qualsiasi micro situazione e macro situazione, c'è sempre qualcuno giusto e qualcuno sbagliato, ecco questo ci allontana dall'amore, perché l'amore non separa, l'amore è quello che lo ha maiuscola, non separa, unisce, non fa distinzioni. Quindi nel momento in cui non proviamo separazione con l'altro, che non è il volemose bene, non è questo, ma ripeto per l'ennesima volta, ma ci tengo, non c'è separazione con l'altro quando io mi riconosco nell'altro, non gli faccio un favore a vederlo uguale a me, io lo vedo identico a me, quindi non ho bisogno di fare niente per accoglierlo, ecco questa è l'unione, non è la mancanza di separazione. Ecco in quell'istante, in quel momento, io sto sperimentando l'amore, quello con la maiuscola, che non mi sta dando l'altro, non lo sto dando neanche io, è un'esperienza, è quell'attimo, quel momento in cui io e te, non siamo io e te, ma siamo un'unione, qualcosa che, qualcuno che condivide un cammino, un percorso. Quindi l'augurio è che veramente il Natale possa essere questa scoperta, questo intraprendere, questo nuovo cammino verso l'unione e quindi la pace e quindi l'amore, ma viene dopo, non si parte dall'amore, l'amore lo si incontra. Mentre togliamo tutto quello che ci impedisce di sentire che siamo immersi nell'amore. Wow, quindi questa pacificazione interiore come strada per un nuovo sguardo sul mondo. Allora Elena siamo quasi alla fine e prima di salutarci io appunto so che tu hai sempre le tue comunicazioni da fare, soprattutto rispetto a percorsi per raggiungere questa pacificazione interiore prima di cercarla fuori. E poi ricordiamo, anticipiamo che a gennaio si torna, il 10 gennaio, mercoledì 10 gennaio, ancora le tematiche sono da programmare, però la data c'è, è sempre alle 8, quindi prego. Sempre alle 8 e colgo l'occasione per invitare tutti a proporre degli argomenti, dei temi, potete farlo sul mio canale Telegram oppure sotto il video che sarà, che rimarrà registrato su YouTube, proporre una tematica su cui vorreste essere ispirati, vorreste essere stimolati ad una riflessione, mi farà molto piacere ricevere le vostre proposte. Detto questo passiamo alla pubblicità come in ogni trasmissione che si rispetti e quindi quali sono le attività, abbiamo appena concluso i due incontri sulla via delle relazioni, dal bisogno alla saggezza, due incontri appunto che hanno parlato di questo amore, di come la relazione ci accompagna verso l'amore, quindi non parte dall'amore ma la sua destinazione è quella e poi se questo è il buon periodo per farsi un bel regalo o farlo a qualcuno o farlo a entrambi, di questa vacanza quindi per spezzare il freddo nelle ossa a febbraio dal 19 al 24 a Fuerteventura, dove le temperature sono altre, dove propongo la seconda edizione a Fuerteventura ma ormai è la quarta, quinta edizione in generale del Just Stay, il flashmob di consapevolezza, questo è il sottotitolo e entro il 10 gennaio c'è ancora la quota early bird, trovate tutte le informazioni sulla mia pagina web, è una vacanza lavoro, quindi la mattina c'è il gruppo, quindi conduco il gruppo, non c'è un argomento specifico ma si lavora con quello che emerge dal gruppo. È per un massimo di 10 persone quindi già ci sono delle iscrizioni, se avete intenzione affrettatevi a farvi questo regalo meraviglioso, mi ringrazierete, Fuerteventura è una meraviglia di isola, almeno ci sono dei paesaggi che io adoro e quindi vi aspetto là, fatevi questo regalo e poi comeriggio è libero, quindi si lavora solo la mattina, comeriggio vacanza, ve la godete. Quindi è una bella spezzare l'inverno, il freddo, andare a prendere un po' di calore, lì ci sono 18-25 gradi, è molto piacevole e poi si prende il sole subito perché è vicino all'Africa, quindi tornate anche abbronzati. E poi a marzo due attività importanti, uno è rivolto ai professionisti ma non solo, anche a persone che hanno comunque delle formazioni sulla relazione d'aiuto che possono frequentare questo corso di specializzazione in dinamica dei sé, dove insegnerò questa tecnica del voice dialogue, quindi la sessione alla fine dei nove incontri che iniziano a marzo del 2024 e terminano a dicembre, i professionisti avranno questo strumento in più da aggiungere ai loro strumenti. Chi invece non ha una qualifica già di suo, vera e propria, che possa essere in qualche modo riconosciuta anche all'interno delle professioni, la legge 4 del 2013, potrà avere la possibilità dopo di proseguire con un accreditamento per diventare mentor e coach presso l'EMCC, che è un organismo internazionale di mentor e coach, quindi è un'ottima occasione, un'ottima occasione. In contemporanea, da marzo per cinque incontri, chi vuole invece fare semplicemente un percorso di crescita personale molto profondo ed efficace, può iscriversi ai 5 Steps Inside You, che partono in contemporanea, saranno lo stesso gruppo a marzo del 2024. Tutte le informazioni sulla mia pagina web elenadragott.com. E ora, conclusione di quest'ultimo incontro del 2023, per salutarci. Ok, voglio dedicarvi proprio questo brano sull'amore, tratto dal libro Un Corso in Miracoli, e questo è il mio augurio per tutti noi. Forse pensi che siano possibili diversi tipi di amore. Forse pensi che ci sia un tipo d'amore per questo e un tipo per quello. Un modo di amare uno, un altro modo di amare un altro ancora. L'amore è uno. Non ha parti separate né gradi. Non ha tipi né livelli. Non ha divergenze né distinzioni. È come se stesso, sempre e ovunque, immutato. Non si altera mai con una persona o una circostanza. È il cuore di Dio ed anche di suo figlio. Buon Natale. Grazie a tutti. Grazie a tutti quanti. Ci vediamo nel 2024. Auguri. Auguri.

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