Home Page
cover of completo lavoro maghella
completo lavoro maghella

completo lavoro maghella

elia abbondanza

0 followers

00:00-01:49:43

maghella audio completo

Podcastspeechconversation
3
Plays
0
Shares

Audio hosting, extended storage and much more

AI Mastering

Transcription

Alessandra, a long-time member of the Fintv community, shares her passion for cinema and her experiences with it. She grew up going to the movies with her father, watching a variety of genres. She developed a love for horror and thriller films, which she would later play out with toys at home. Alessandra sees the cinema as a sacred place and prefers the traditional movie theater experience, although she acknowledges the convenience of streaming platforms. She laments the closure of cinemas in her town and believes that going to the movies allows for a deeper connection with the film and a more immersive experience. She encourages people to support the cinema industry and enjoy the magic of the big screen. Buongiorno a tutti gli ascoltatori del podcast F4Fintv. Io sono Elia e ho l'immenso onore e piacere di avere qui oggi assieme a me una delle firme storiche di Fintv, Alessandra, dagli utenti della community meglio conosciuta come Magella. Ciao Alessandra! Ciao, ciao a tutti! Prima di presentare meglio Alessandra ai nostri ascoltatori e prima di proseguire con la nostra intervista, io direi di far partire dalla nostra consueta sigla. Alessandra fa parte della community di Fintv dalla prima del 2010 ed è da più di dieci anni quindi che ci regala recensioni con tributi preziosi e ricchi di interesse. Mi sono segnato un po' di dati. In questi quattordici anni di attività è scritto ben 452 recensioni e 104 playlist e è dato addirittura 1062 voti, cifra davvero notevole. Se ci si dà un'occhiata alle tue recensioni, che consiglio a tutti di recuperare, e ai tuoi voti, si può notare quanto tu abbia dei gusti cinematografici davvero variegati, passi senza problema dal cinema di genere italiano, fulci, argento, variegato poi come vedremo in seguito in assoluto uno dei tuoi registi preferiti, a cloche a brole ai noir francesi, dalla commedia all'italiano degli anni 50 e 60, ai noir americani degli anni 40, dagli horror di serie B alle ultime uscite nelle sale cinematografiche. La prima domanda che vorrei farti è questa, come è nata la tua passione per il cinema, ma soprattutto, cosa ha rappresentato il cinema nella tua vita e per la tua generazione? Oddio Eliana, sai che pensi di elencare così tutto quello che ho fatto sul sito e tutto quello che ho visto, mi fa un po' effetto, perché io i numeri non li ho mai controllati, i titoli dei film e tutti i generi dei film, a me piace praticamente quasi tutto il cinema e tutto il genere dei film, quindi sentimi un po' a elencare tutti questi numeri, ma fate un po' anche. Dunque, la mia passione per il cinema è nata da piccolina, perché mio babbo mi portava al cinema tutte le domeniche, pomeriggio più o meno, e con lui ho visto i primi western che mi ricordo che poi ci giocavo quando tornavo a casa, quindi ho iniziato così, andando al cinema la domenica pomeriggio col babbo, e se col babbo andavo al cinema con la mamma guardavo poi i film alla televisione, quindi col babbo guardavo tutti i film un po' più maschili, western, oppure anche quelli di guerra, ero la sua compagnia per questi, e con la mamma al pomeriggio si guardavano invece i film con Amedeo Nazari, o appunto i film quelli americani con Gregory Peck, oppure i film di Totò, ecco, quindi naturalmente il cinema mi sembra di aver visto nella mia vita sempre almeno un film al giorno, un po' di tutti i tipi, e poi il bello era che io vedevo un film e poi ci giocavo, e quindi per esempio uno dei film che mi ricordo che andai a vedere col babbo quando ero piccina è stato Il piccolo grande uomo di Arthur Penn, e con quello ci ho giocato ma per anni credo, l'ho rifatto in mille versioni, con i soldatini, con le barbie, con gli animaletti, quindi veramente per me il cinema è stato sempre una fonte di ispirazione pazzesca, ecco, da lì è nata la mia passione per il cinema, poi crescendo e guardando tanta televisione, quando ero piccola io, io sono degli anni 70, quando ero piccola io c'erano tante tv private, locale, così, passavano tanti film di serie B, e quindi tanti horror, tanti gialli, tanti noir, e quello è stata proprio la mia scuola, perché io quelli mi servavano a vedermi lì nascosto, mi impaurivo tantissimo, per esempio c'è qualche film, c'è qualche film che ti ha terrorizzato in modo particolare? C'è un film di Mario Bava, che è Il castello di Norimberga, devo dire Il castello di Norimberga, mi pare proprio che il titolo sia questo, e questo proprio mi ha terrorizzato tantissimo, ero veramente piccola, questo veramente, mi ha veramente impaurito tanto, e poi ti posso dire, passavano dei film che ora non ripasserebbero mai, tipo Dracula di Gess Franco, oppure mi viene in mente questa tutti gialli all'italiana, quelli sempre di Mario Bava, di Lucio Fulci, La casa accanto al cimitero, e poi per esempio La casa dalle finestre che arrivano di Tutti avanti, quello per esempio è un film che alla televisione passavano in continuazione, con un po' il segreto del suo successo, e son film che impaurivano tantissimo, tantissimo, e poi Il mio amore per Dagger James, perché è stato il film che, proprio quelli super proibiti, che io vivi a 14 anni e profondo rosso la prima volta, è nato subito l'amore, perché ho capito che quello era il film della paura, assolutamente, quello che mi ha condizionato tanto, ha aperto dei codici narrativi in quel senso della paura, del terrore, delle cose però un pochino più profonde, e quindi da lì è nata tutta una scuola per me, da lì ho voluto capire tutto, ma ho aperto anche la scuola verso il cinema americano, perché fino da ragazzina il cinema americano horror era un pochino più così lontano dalle mie corde, però uscendo Dagger James mi ha insegnato anche ad amare e incuriosirmi sul film horror americano, ecco per dirti, tutto è nato andando a cinema col babbo, comunque da piccina, ecco. Hai parlato di cinema, è di sicuro una delle esperienze più belle, preziose, emozionanti, significative, concordare con me per un appassionato di cinema è quella di assistere alla visione di una pellicola davanti al grande schermo di una sala cinematografica, un'esperienza davvero magica e ricca di passino per ogni cinefi, lo direi, per questo la seconda domanda che vorrei farti è, che rapporto hai avuto con la sala e poi, ha cambiato qualcosa nel tuo rapporto con la sala nel corso degli anni? Beh, assolutamente per me la sala cinematografica è la chiesa, cioè è il luogo sacro dove andare a vedere il film, questo assolutamente e io sono un po' legata alla vecchia sala cinematografica, quindi che multisale tutte queste innovazioni tecnologiche, per me sono sì belle, curiose, però ecco non è che mi spingono ad andare di più al cinema, forse questa è una cosa più legata ai giovani che magari sono abituati a vedersi i film a casa su un computer, su uno schermo di un computer, addirittura sul cellulare, invece per me ecco, vedere un film vuol dire andare al cinema, proprio ma nella sala cinematografica, quella classica e oltretutto io ho avuto la fortuna per tanti anni di abitare in un paesino dove nella casa del popolo del mio paese c'era anche la sala cinematografica di quelle proprio vecchie, dove hanno passato dei film che non passavano magari in nessun'altra parte della Toscana e arrivava qui nel mio circolo Arci, quindi ho avuto questa fortuna di poterla frequentare per tantissimi anni, addirittura per un periodo sono stata anche attiva nella sua vita perché facevo, ero nella biglietteria, ho fatto funzionare anche la macchina cinematografica, quella tecnologica, però poi ora ha chiuso, quindi purtroppo ora siamo senza cinema nel mio paese, se vuole andare a vedere un film interessante mi tocca fare delle volte anche 30-40 chilometri da casa mia, però se ne vale la pena bisogna farli, per dirti, io sono una che assolutamente frequenta la sala cinematografica e quando il film merita, certamente non ci vado per vedere una comediola da poco oppure quello no, però se ne vale la pena faccio anche 30-40 chilometri per vedere un film che merita. Assolutamente, hai ragione, molti cinema stanno anche chiudendo, ti dico anche io adesso vivo in Spagna, nel paesino in cui vivo io, c'era l'unico cinema, l'hanno chiuso e se voglio andare al cinema devo fare molti chilometri e mezz'ora, io poi non ho la macchina, non ho la macchina. Ti dico la verità, a parte il costo del biglietto che può essere comunque anche impegnativo per alcuni, io penso alle famiglie che vogliono andare a passare un pomeriggio al cinema, insomma inizia a costare un po' e quindi uno fa anche un po' una cernita ed è anche più facile pensare di guardare il film a casa, in streaming, con queste piattaforme che ce ne sono tantissime, è più comodo quello che ti pare. Io sono legata appunto perché ci sono un po' cresciuta, per me ha proprio un senso affettivo, se te mi dici un titolo di un film e io mi ricordo dove sono andata a vederlo, con chi ero, in che periodo ero e quindi a cosa ero legata in quel momento ed è bello. E poi andare in una sala cinematografica implica anche un certo tipo di rapporto proprio con il film, del tuo stato d'animo, cioè vai dentro, devi stare in silenzio, c'è il buio, non si dovrebbe mangiare, a casa inizia a suonarsi il telefono, ti iniziano, ti inizia ad alzare per andare in bagno, devi andare a mangiare, ti vai a cambiare, sospendi, lo riprendi il giorno dopo e non è il modo adatto per vedere un film importante. Ti ripeto, qua magari, è ovvio, tanti film possono passare tranquillamente per le piattaforme, anzi io le uso e ho guardato tantissime film che altrimenti non avrei potuto vedere perché magari da me non sono arrivati oppure non le hanno proprio mai distribuiti. Però se posso assolutamente vado al cinema e pago il mio biglietto bella contenta e anzi quando il film non mi è piaciuto mi piace anche molto criticarlo e magari col vicino di poltrona che non conosco, mi è successo tantissime volte, anche di litigare delle volte, quindi io sono poi una molto che le prende a cuore queste cose, sono un po' come Femina, mi salta subito l'anno scannato perché o difendo tantissimo il film che mi piace oppure lo stronco demolendolo proprio in maniera esagerata anche, quindi mi piace andare al cinema, è proprio il posto che amo di più dove passare il tempo. È una cosa molto bella, si sta perdendo un po' ultimamente l'amore anche per gli italiani di andare al cinema, io quando ero in Italia le ultime volte che passavo magari anche davanti al cinema con la macchina così vedevo i parcheggi vuoti, quando andavo a vedere anche i film dell'età. C'è per esempio le Multisale che sono dei posti molto belli e che insomma ti fanno passare tantissimi titoli, però sono un po' dei centri commerciali del cinema, mentre io ti ripeto vivo un po' in periferia quindi ho la fortuna di avere ancora dei cinema in stile Liberty architetturicamente e all'interno sono ancora delle sale abbordabili, però mi rendo conto che il flusso umano verso il cinema è quello che è tipico dei centri commerciali ormai, si va, non si sa neanche bene che cosa si vuole vedere, non ci sono tra un po' neanche le biglietterie, ci sono i totem dove te vai sullo schermo e literisci di cosa vuoi vedere in base all'orario, alla durata del film, quindi è veramente ormai un uso abbastanza così commerciale del prodotto e ci sta per l'amor di Dio. Io sono forse un po' anziana in questo, i dei film ancora li scelgo secondo il trailer che vedo, ecco per dirti, quindi sono un po' antica in questo, però per me rimane la sala cinematografica, rimane una sorta di chiesa, un luogo proprio sacro, quindi mi ritrovo delle volte a questionare quei ragazzetti che fanno un macello, che mangiano, con i telefoni accesi, ecco queste sono cose che io non le tolgo, non le sopporto, però mi rendo conto che il mondo va verso un altro tipo di rapporto con il cinema, sicuramente non è come quello che avevo io da piccola, ecco, è un po' un segno dei tempi. No, però l'approccio che molti, adesso anche molti giovani, non solo, hanno verso il cinema, quando vanno al cinema secondo me è sbagliato, perché alla fine anche proprio il livello di interesse per l'opera che si sta guardando, non è più come una volta che andavi al cinema magari mostrato anche dall'amore per un regista o dall'amore per un attore, vai al cinema così, giusto, perché non c'è niente da fare per passarti un po' il tempo. Ma quello è stato anche un po', cioè non è che prima si andava soltanto per vedere grandi cinema d'autore, per l'amor di Dio, il cinema è sempre stato evasione, voglio dire, si andavano a vedere i film di Celentano piuttosto che di Bud Spencer e Terence Hill, però, non lo so, c'era sempre un, forse, io l'avverto così, un rapporto affettivo differente, cioè prima si aspettava comunque, sì, il nuovo film di Bud Spencer e Terence Hill o si aspettava il nuovo film di Celentano piuttosto che di Renato Corsetto, ora mi vengono in mente questi, ma, ed erano film leggerissimi e giusto per passare due ore in allegria, però c'era un po', l'ultimo forse che ha avuto questo tipo di affezione con il suo pubblico, non so, mi viene in mente Checco Zalone, piuttosto che, ecco, questi attori che vengono dalla televisione, che hanno creato un certo tipo di rapporto col proprio pubblico e quindi poi la gente li va a vedere anche perché ha affezionato al personaggio. Ora c'è talmente tante cose, poi ti ripeto, le piattaforme hanno talmente tante cose all'interno che affezionarsene a una sola è veramente, insomma, bisogna essere molto bravi per creare un tipo di rapporto così. Io poi sono lontanissima da questo tipo di realtà, non guardo serie televisive, non guardo queste grandi cose commerciali, quindi mi rendo conto che io mi inizio ad essere un po' fuori da queste regole nuove, ecco. No, sicuramente anche la presenza di molte piattaforme streaming ha influito molto sul distacco e sulla disaffezione degli italiani per la sala cinematografica, però però è un peccato. Come luogo penso di sì, iniziano a diventare anche le multisala delle cattedrali nel deserto almeno, io parlo per la zona in cui vivo, è più facile magari, ecco, vedere questi parcheggioni grandi, vuoti, hai ragione, il luogo architettonico inizia a diventare veramente una realtà un po' astratta, è vero. Sono edifici al giorno d'oggi anche molto trascurati, io anche abitavo a Ravenna, mi ricordo che quando ero piccolo andavo al cinema, era un luogo masico, era pieno di luce, proprio era bello, quando arrivavo c'erano tutti i poster fuori in esposizione dei film che mi hanno proiettato e adesso non c'è più niente, non ci sono più i poster fuori, non ci sono più la cosa degli orari, non ci sono neanche più biglietti da prendere fuori per vedere gli orari dei film, c'è solo questo cartellone, sì stampato così alla buona, scritto a penna, ecco i film trasmessi, gli orari. Sì, diventa tutto molto fluido, molto veloce, quindi sì, diventano dei luoghi che sono se riesco a chiarire un po' la mia idea di questa nuova realtà. Secondo me stanno anche in una fase di cambiamento, cioè si sta trasformando in qualcos'altro, però non riesco bene a capire in cosa, sarà una realtà nuova ancora, speriamo che non vada a sparire, che sia solo in trasformazione, ecco perché non vorrei che diventi solo un ricordo poi quello di essere andata al cinema, ecco perché sarebbe veramente un peccato. No, un vero peccato, magari i miei figli così un giorno non sapranno neanche cos'è l'emozione della storia cinemografica, diranno papà, papà, papà, io spero di no, io spero di no. No, ma questo penso di no perché comunque sia il cinema è sempre un luogo dove andare e dove passare il tempo, dove stare insieme, non credo che proprio andrà a sparire, sicuramente come si è già trasformato in questi ultimi anni ci verranno ancora delle trasformazioni, ma è inevitabile, è così, non si può trattenere questa cosa. Secondo te, adesso ti faccio anche quest'altra domanda, nella disaffezione degli italiani per la sala influisce anche la ritrattità tecnologica, tipo l'assenza di IMAX o la scarsa pulizia degli schermi, secondo te questo sta influenzando in qualche modo sul sempre più scarno interesse degli italiani per il grande schermo? Ma io non te lo so dire, questo non te lo so valutare, ti dico la verità, secondo me la disaffezione sta più che altro nel fatto che ormai è più facile consumare il prodotto del cinema, del film a casa, comodamente a casa, cioè pagando hai tutto quello che vuoi stando a casa, quindi non devi uscire, ti fai arrivare a casa il mangiare, ti fai arrivare a casa il cinema e delle volte non hai neanche bisogno di avere gli amici accanto perché sono collegati con te tramite il telefono, quindi veramente hai tutto quello che prima si usava andare fuori, ci mangiava una pizza e poi si andava al cinema e poi si facevano quattro chiacchiere con gli amici, a miei tempi il sabato sera si passava così, ora si sta a casa, si sta a casa e bevi tutto quello che vuoi senza muovere un dito, senza fare un passo, ecco credo che sia questo più che altro a non far andare le persone al cinema e poi c'è stato gli anni fa la pirateria nel cercare tutto il cinema che si voleva tramite questi luoghi un po' così piratati e vabbè l'hanno fatto tutti, l'ho fatto anche qualche volta quando proprio non riuscivo a cercare un film, a trovare un film da nessuna parte, quindi succede, è questa cosa qui che ha un po' allontanato le persone dai cinema, la mancata distribuzione di titoli importanti, di titoli che avrebbero magari fatto andare le persone nelle sale, quando non tutti fanno 30-40 km per andarsi a vedere un film, ma se te lo distribuisci e arriva soltanto per due giorni nella città principale insomma diventa un po' difficile andare al cinema, l'hanno reso un po' difficile, quindi c'è stata anche un po' una politica in questo senso non a favore delle sale cinematografiche, per questo che poi alla fine tanti hanno dovuto chiudere, il biglietto diventa sempre più costoso, in effetti ti ripeto 8-9 euro per andare a vedere un film, inizi a fare un attimo una cernita di quello che vuoi vedere, non è che tutti i sabati vai con la famiglia, con i figlioli a vedere un film, insomma peccato ti ripeto, staremo a vedere cosa succede ma non credo che si ritornerà ai cinema di una volta, quello assolutamente no, sono curiosa di capire come si trasformerà questo fenomeno. Assolutamente, prima abbiamo parlato dello streaming, ma lo streaming ha modificato in qualche modo la tua percezione delle opere cinematografiche, ti senti nostalgica per il vecchio modello distributivo, ovvero lungo periodo in cui il cinema stava in sala, poi dopo qualche mese l'uscita solo in on video e poi solo per ultimo dopo tanto tempo il passaggio televisivo o sei contenta e ti ritieni soddisfatta di questa offerta audiovisiva oggi attualmente disponibile? Allora, mi fa comodo questa offerta, mi fa molto comodo perché ripeto io ho visto dei film che altrimenti non sarei mai riuscita a vedere grazie allo streaming, cioè assolutamente, quindi è comodo e quando una cosa è comoda anche se poi non l'accetti del tutto però la utilizzi, non c'è poco da fare e ovviamente ripeto, mi piaceva come funzionavano prima le cose, mi piacevano per esempio, io andavo a vedere tantissimi film in seconda visione come si usava a dire una volta, cioè dopo qualche settimana dall'uscita del film arrivavo al cinema e mi piaceva tanto questa cosa qui, però ora è impensabile una cosa del genere, non esistono neanche più gli oratori alla chiesa di paese che fanno vedere i film così, prima invece era l'unica maniera per vedersi i film interessanti, erano questi, farli passare in seconda visione nelle sale cinematografiche, quindi nel cinema di periferia e poi tutti i passaggi televisivi, la fortuna di tanti film che ora sono diventati de cult come appunto quello che vi dicevo prima, La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati, sono questi tantissimi passaggi televisivi sulle redi private che avevano, ma tantissimi oppure Febbre di cavallo, gli stessi film di Spencer e Terence Hill, perché passavano alla televisione, anche Febbre da cavallo, all'inizio il cinema incazzò normalmente poi invece divenne un caso proprio grazie ai vari passaggi televisivi, mentre all'inizio era passato molto in sordina, ai passaggi televisivi nelle tv private, che forse ora possono essere paragonate appunto a queste piattaforme, a questi blog di streaming, di film in streaming, perché prima c'erano le tv private che ti passavano i film appunto che magari al cinema non avevano avuto tanto successo e che poi invece facendo dei passaggi così numerosi nelle televisioni, poi la gente li apprezzava, c'era il passaparola e allora poi le videocassette, era un po' la fortuna di queste pellicole perché tanti b-movie, si chiamavano b-movie perché al cinema ci stavano poco, oppure ci stavano i film nel cinema di periferia, nelle seconde visioni, allora ci stavano quei giorni, quelle settimane sufficienti perché avessero poi passaparola tra le affezionate, era un po' il successo di tanti registi definiti così secondari, che poi nessuno ha fatto. No è vero, è vero, assolutamente, e stiamo parlando anche un po' del cinema d'intrattenimento italiano, anche anni 70, 80, tipo Bus Spencer, Terence Hill, prima è citato anche Pozzetto, volevo chiederti, questo te lo faccio così, il cinema italiano d'intrattenimento una volta comunque, pur essendo cinema così, come ho detto di pure intrattenimento, però era ben confezionato, ben strutturato, ce l'avevi tutti come Steno, come Marcello Fondato, che comunque era un grande professionista, anche se si vanno a vedere film di Totò, comunque c'era Monicelli, Bragaglia, gli stessi Franco e Ciccio, secondo te il cinema d'intrattenimento italiano ha subito un peggioramento nel corso degli anni, com'è al giorno d'oggi il cinema d'intrattenimento italiano? Questo è un domandone che mi fa Elia, a me mi sembra di parlare un po' da vecchia, io ho 53 anni, quindi sono vecchia nel senso, sono vecchia perché ho tutto un prima che era spontanissimo nel tempo ormai, nel senso che parlare ora di Renato Pozzetto, di Lino Banfi, è vero erano commedie molto commerciali, però loro erano degli attoroni, erano attori che venivano comunque da una gavetta lunghissima, Renzo Montagnani per esempio che ha fatto negli anni 80 le commedie forse più vece, le che ci possono essere, più centrone, quelle proprio così scanzonate al massimo, però lui era un grande attore, quindi anche nella parte più scadente che poteva fare, che gli era capitata di fare per i suoi motivi personali e artistici anche, però lui aveva una capacità, una professionalità unica e anche quando uno ha una capacità a dei livelli così alti, anche quando fa un ruolo scadente o minore, è un grande attore, quindi anche nel film più scadente riesce a portare la sua professionalità. Io questo nel cinema di ora non lo vedo tantissimo, anzi vedo molta approssimazione, per esempio anni fa scrivevo sul sito tantissimo, molto di più di ora, Magella il mio nome sul sito era il nome della mia gatta, ora ti racconto questa storia, era il nome della mia gatta, una gatta amatissima da me, eravamo in perfetta simbiosi, questa gatta me la misero sotto con la macchina e fece tanto male, fece di tutto per salvarle la zampina perché gli avrebbero sennò dovuto amputare la zampa, nel delirio di questo dolore per questa gatta che rischiava di perdere la zampa, fece un fioretto, fece un fioretto che vuole condividere sul sito e disse se la mia gatta guarisce perfettamente, io prometto che il giorno di Natale andrò a vedermi il cinepanettone, cosa che io proprio mi odio i cinepanettoni, non sono mai andata a vederli, non me ne importava assolutamente andare a vederli, però per il fioretto feci questa cosa e per anni, finché la mia gatta poi non è morta, il fioretto dovrebbe essere per sempre, ma io una volta che poi la mia gatta morì, dopo degli anni, perché lei guarì perfettamente da questo incidente e quindi io andai tutti gli anni a fare il fioretto di andare a vedere i cinepanettoni e poi ci scrivevo la recensione, quindi troverete sul sito le recensioni di questi cinepanettoni, erano delle cose inguardabili, delle cose che con tutta la buona volontà, ma io le ho fatte veramente come un sacrificio perché erano veramente brutti, ma perché? Perché erano brutti veramente, ma infatti ora non usa più fare cinepanettoni, perché io posso dargli gli ultimi, ma non c'era niente, non c'era assolutamente niente, quindi paragonare uno dei cinepanettoni di cui non mi ricordo neanche il nome complesso, con anche il senso più brutto di Franco Franchi, di Ceccio Indrassia, ma non avevo l'idea, non c'era proprio il solito tipo di livello, anche se i prodotti sono tutti entrambi commerciali, entrambi così di super intrattenimento, leggerissimo, però proprio il livello di preparazione, di insegno, di professionalità, che secondo me non è il solito, non è adeguato, per dirti come vedo questi tipi di prodotti, perché ho il massimo rispetto per il tipo di film, nel senso del cinepanettone sono andata a vederlo come un fioretto di penitenza, non c'andrò mai più, però il cinema erano pieni, tra pieni, mi ricordo che un anno dovetti prenotare perché quando volevo andare io, era tutto occupato, mi toccava andare a vederlo in seconda serata, la sera di Natale, un delirio, perché era pienissimo, era pienissimo, ed era uno degli ultimi Natali, non mi ricordo dove, in che posto, con De Sica, ma una roba veramente brutta, era un film brutto, non c'aveva ne capo ne coda, niente, non c'aveva veramente niente, mentre, ti ripeto, anche nei film più brutti, minori, che posso io ricordare di aver visto, per me una risata mi scappava di farla, ma qui mi scappava solo d'andar via, ecco. Sì, sono film che suscitano un po' imbarazzo, invece che divertimento. La gente si diverte tanto, la gente si diverte tanto, quindi vanno rispettate, nel senso, mi rendo conto che forse sono proprio io che sono anche prevenuta verso certi tipi di film, per esempio, ti ripeto, Checosalone mi fa schiantare da ridere, lui non è che fa film impegnati, però c'ha una sua professionalità, c'ha un suo carisma, un suo stile, ecco, cosa che invece in altri prodotti, diciamo così, è solo una scottaglia, un appiccicottume di sketch, di battute, che personalmente non mi fanno ridere, vedo che invece molti mi fanno ridere, però ho notato comunque che il cinepanettone è morto, perché proprio non aveva più niente da dare, l'hanno strizzato fino al midollo e quindi è stato un po' questo il risultato, alla fine, devono inventarsi qualche altra cosa. No, il cinepanettone poi erano davvero inquardabili, mi sembra che hai recensito, non ne sono sicurissimo, anche tipo Vacanza ai Caraibi, che fu l'ultimo cinepanettone classico. Io ho provato a vederlo, ma non sono riuscito neanche ad arrivare alla fine, perché a un certo punto le ghecche sono così vecere, sono così volgari, gli attori così svogliati che fai fatica proprio ad arrivare alla fine. Guarda, non è neanche la volgarità, perché poi posso capire, la volgarità fa bene, nel senso, ma che se ne frega, io non sono neanche politicamente corretta, a me mi fanno ridere le battutacce quelle da camerata, proprio così, ma lì proprio quello che a me mi sgomentava era proprio la mancanza di creatività, cioè non c'era proprio l'impegno nel fare un qualcosina in più, ecco, e quindi no dai, è stato un pioretto che ho fatto e vabbè. Ma però va bene vedere bianche così si capisce anche un po' queste pellicole tanto amate dal pubblico, spesso sfroncate dalla critica. Sì, sì, sì. Allora può essere anche soggettivo il parere, però anch'io sono amante anche della comicità politicamente scorretta, mi guardo tutti i film, ma anche con Montagnani, con Benedetto Telli, sono le grandi manovre, oggi vanno una coscia lunga, però anche lì c'era una certa cura anche nella messa in scena, c'era una certa cura nella sceneggiatura che per quanto essenziale, non lo so. Stai parlando del niente forse, però avevano un loro stile, si è mantenuto, avevano un loro perché e ovviamente devi comunque capire che erano quel tipo di genere di film lì, certo se vai a vedere una coscia lunga pensando di andare a vedere un film di Stanley Kubrick, no, non è il caso, però se ti vuoi andare a divertire con gli amici, hai 13 anni, va bene, dai, ci vuole, fa un po' di scuola, capito? Ecco io penso che Vacanza ai Caraibi no, neanche a 13 anni mi avrebbe fatto ridere, capito? Ecco, penso questo, però poi ti ripensi, i cinema erano pieni, la gente ci si divertiva e prenotava il biglietto per andare a vederli, è veramente una visione mia personalissima e emotivamente fuori tempo massimo. Ma io non credo, comunque è anche un po' inquietante che fossero stati così pieni i cinema con questo genere di film, che se una volta avevano anche un loro senso alla fine proprio si era arrivati alla frutta, però si continuava a farlo. Eh, ma infatti ora... Era tutto il giù, era una roba inqualificabile, inqualificabile. Comunque vorrei parlare un altro po' di Fintv e del ruolo che hai te in Fintv. Come hai scoperto questa rivista? Cosa hai tirato di questo sito di cinema? Cosa ti ha spinto a iscriverti e a volerne fare parte? Allora, guarda, io dico sempre che Fintv mi ha cambiato la vita in meglio. Io non conoscevo la rivista, cioè non compravo la rivista, ecco, la conoscevo ma non la compravo in maniera abituale, la compravo, magari se vedevo qualche articolo sulla copertina, qualcosa che mi interessava oppure per i programmi della tv. Mentre sul sito ci sono cascata, per sbaglio, io non sono assolutamente social, non ho Instagram, ma poi proprio ecco, all'epoca, nel 2010, per me era tutto niente, cioè nel senso non frequentavo assolutamente i social, le community, i blog, no, però andavo a vedere le notizie soprattutto quando cercavo un titolo di un film che mi aveva incuriosito, allora andavo poi a vedere sul web che cosa c'era scritto, se si trovava in DVD e quant'altro, e mi ricordo che cercavo delle notizie appunto su un film di Jeff Franco, che se non mi sbaglio era tipo il dottor Jekyll, ora non mi ricordo, era un film di Jeff Franco, quello con Klaus Kiel, che è uno dei miei attori preferiti, bravo, e quindi stavo cercando notizie su questo film che non trovavo e mi sono incappata in una recensione su Fintv e vedevo che avevo lasciato dei commenti, io per scrivere un mio commento mi chiedeva di fare login ovviamente, quindi mi iscrissi e nel momento in cui mi iscrissi poi c'era visto sul profilo, c'era da scrivere la mia playlist, i miei commenti, e all'escrissi queste cose, feci la mia playlist dei miei 7 film preferiti, pensando però che li vedessi solo io queste cose qui, quindi quando pubblicai questa playlist dei miei 7 film preferiti pensavo che rimanesse una cosa che vedevo solo io, la mia meraviglia, cioè il mio battesimo ne so, nelle comuni, che fu quando ricevetti invece un sacco di commenti e di messaggi privati che mi davano il benvenuto, che mi dicevano, mi facevano i complimenti per i titoli che avevo scelto e io questa cosa qui per me è rimasta quasi una magia perché parlavo con persone che non conoscevo di film che ammettecevano molto e iniziai quindi a capire che potevo interagire, cioè che quello che scrivevo veniva visto dagli altri, pensate io come ero messa nel 2010, ecco, e da lì iniziai a scrivere le mie prime recensioni, le playlist che mi divertivano tantissimo, ora io però appunto non essendo abbezza un po' a questo mezzo di comunicazione scrivevo un po' alla mia maniera, quindi all'inizio scrivevo come se fossi la mia gatta e quindi venne anche lì criticata tantissimo perché no, non si scrive così in un sito di cinema, beciatemi, dicono no dai sì, aspettano un po' il gioco con me, poi iniziai a scrivere normalmente insomma senza far finire di essere la mia gatta, però utilizzai moltissimo le playlist in maniera molto personale, io ho fatto tantissime playlist come hai detto prima all'inizio te, però tante le ho utilizzate per scrivere altro, cioè utilizzavo i titoli dei film come pretesto per parlare di altro e molto di me, quindi io ho impostato molto il mio rapporto col sito e con gli utenti del sito facendo leva molto sul mio personale, perché sono fatta così, come ti dicevo prima se da piccina guardavo un film e poi ci giocavo, uguale ho fatto poi alla fine sul sito tanti post, sono scritti giocando con dei personaggi cinematografici a me molto cari e impastandoli un po' con delle mie vicende personali o con delle cose che mi toccavano molto, perché è un po' l'unica maniera che conosco per scrivere, cioè nel senso io non ho altri tipi di ambizioni, quindi mi piaceva anche condividere col sito queste cose mie personali e mi ha fatto molto piacere che tante persone l'hanno capito, alcune mi hanno criticato molto, poi io ti ripeto essendo forse toscana sono anche un po' fumina, quindi mi andava subito la mosca al naso se qualcuno non sapendo utilizzare neanche bene il mezzo della scrittura social magari venivo fraintesa, oppure mi faccio capire male io e quindi ho avuto parecchie discussioni sul sito, però ho trovato anche tantissimi amici, io devo dire anche questa cosa, per me il sito è stato una svolta nella mia vita, mi ha messo in contatto con tantissime persone di tutta Italia, con alcune sono ancora votatora, con un paio ho avuto un legame fraterno, me lo sento proprio vivere dal cuore, ci si sente praticamente quasi quotidianamente, poi il sito mi ha dato la possibilità di fare cose che non avrei mai pensato di fare, ho fatto interviste alle persone che fanno il cinema, attori, registi, un fiore all'occhiello che porto veramente come una medaglia al valore, l'intervista che ho fatto ad Aldolado, questa per me è stata una cosa che quando mi è successa non ci credevo perché ho detto ma come, Aldolado, l'ultimo treno della notte, per me è stato un sogno poter parlare con questo grande regista che si è aperto proprio in maniera così di cuore con me, poi se ti posso dire ho intervistato Enrico Loderso in un suo momento difficile sul lavoro, anche questo mi ha fatto tanto piacere, ho potuto conoscere attori come Giorgio Colangeli che è uno dei miei attori preferiti perché io ho aperto anche tante rubriche sul sito, le rubriche degli attori caratteristi e quindi ogni settimana mi prendevo la briga di scrivere una pagina su un attore caratterista che a me non aveva particolarmente coinvolta e avevo coinvolto anche altri utenti a fare questo, avevamo creato un gruppo, ho creato la piccola posta del cuore di Magella che è una rubrica alla qualità di un luogo tantissimo dove c'è giocato tanto, tanto e tanti utenti sono stati carini a capire questo mio gioco, a prenderlo così leggero come ho fatto io senza prendermi ovviamente seriamente su questa cosa, ho potuto conoscere registi rimasti un po' nascosti nei canali distributivi, per esempio c'è un regista all work a me piace tantissimo che si chiama Lorenzo Bianchini che è bravissimo, secondo me è uno dei nomi che andrebbe valorizzato al meglio e invece rimane purtroppo sempre nei canali di serie B quando invece è veramente forse uno dei pochissimi italiani ad avere uno stile molto personale, ad aver capito insomma un tipo di horror un pochino non così commerciale ecco un pochino più intimo e poi ho avuto la possibilità di andare al festival di Venezia ecco perché questa cosa qui per me è stata un'esperienza fantastica prima di tutto perché io non ero mai stata a un festival e poi perché andarci come inviata del sito insieme ad altri utenti di tutta Italia, praticamente dalla Sicilia a Torino eravamo 5 o 6, abbiamo diviso la casa insieme, abbiamo dormito e mangiato, visto i film insieme, è stata un'esperienza bellissima, io con questi ragazzi spazi, questi sono i nickname ma ovviamente è Piero che poi lui ci ha trovato anche lavoro dentro il sito quindi è stata una persona importante anche per la nostra crescita personale, Supadani, Daniele, Alacuniti, Fabio, Iume che ci siamo litigati anche fino alla morte e poi abbiamo condiviso la camera insieme all'ultimo festival partecipato che è la Paola, un personale speciale veramente, Valerio Spopola che dire, lui poi è Fiorentino, è stato il primo utente che ho conosciuto di persona, Gianni, tanti Valde, ora magari sono utenti che scrivono meno, Ethan Duff, mamma mia lui è bravissimo, Marco, anche lui è siciliano, un ragazzo giovane che veramente sarebbe stata ora di ascoltarlo ma veramente persone carinissime con le quali mi sono divertita, che mi hanno avvecchito tanto, quindi veramente il sito sì è stato, è un posto ora ci sto meno perché ovviamente la pandemia e ci sono delle cose che ti prendono però è un posto su quale io ho investito tanto, in cui mi sono sentita capita, compresa, anche molto criticata, mi ha fatto mettere in discussione su tante cose perché forse l'ho preso molto seriamente, ecco non era più un passatempo e basta, era diventato un qualcosa che mi stava facendo prendere le misure anche su me stessa, sulle mie capacità, su delle cose che non avevo mai fatto prima e che cominciavo a fare così dopo 40 anni, io ti ripeto non avrei mai pensato di poter intervistare qualcuno, no ecco il mio sogno ovviamente era quello di intervistare la reagente, ci sono sempre arrivata un pezzettino ma non sono mai riuscita a raggiungerlo, però l'ho incontrato due o tre volte e anche questo è stato sì, è stata una cosa fantastica, cioè il sito Fintv mi ha fatto toccare con mano il mondo che ho sempre visto da lontano e questo per me è stato un sogno, un sogno che soltanto Fintv mi ha fatto raggiungere, poi ti ripeto le persone sono importanti, io sono molta amica di Piero, di Pietro Cerniglia che è stato anche il redattore del sito per un periodo, siamo diventati molto amici, con Valerio, cioè si sono instaurati dei rapporti che poi vanno oltre il sito, cioè poi c'è la vita, si conoscono le famiglie, si frequentano le case, ho ospitato qui Roberto, perché per lavoro aveva bisogno di una base in Toscana e mi ha fatto piacere ospitarlo, ugualmente quando sono andata a Torino ho avuto piacere di stare con lui, quindi si instaurano dei rapporti che sarebbero stati improbabili se non ci avessi messo del cuore e se anche gli altri utenti non ci avessero messo del cuore, ecco io credo che, non lo so come succede sugli altri social, perché io poi non sono molto social, sono a malapena su Facebook ma neanche, poi sulle altre cose non le frequento, quindi non so se c'è questo tipo di rapporti, si instaurano questi tipi di rapporti, molto lo fa il fatto che il cinema è la passione che ci unisce, quindi non si rimane mai senza argomenti quando ci si incontra, anzi dopo aver visto al festival 4 o 5 film si continua a parlarne, a litigarci, a discutere, a scriverci, a fare nottata per un film, per un autore, per una battuta detta in una maniera o in un'altra, hai capito? E' molto bello, comunque Daifintv è un sito che ti ha permesso anche quindi di entrare in contatto con molta gente con cui hai stabilito dei rapporti, anche duraturi, dei rapporti importanti, ed è molto bello, perché oggi è molto raro anche in altri social arrivare a creare rapporti così belli insieme ad altre persone, devi cercare di andare un po' tutti a vicenda. Ecco, allora, ci siamo scannate molto anche qui sul sito, perché prima c'era molta più vita, ora magari mi sembra quando entro ci sono meno commenti, ma prima si faceva delle litigate per un film o per un regista, delle cose che duravano dei giorni, ci stava malissimo, c'erano delle alleanze pazzesche sui fronti, guardate, delle volte se ci penso e dico ma veramente si è fatto questa roba qui, però ti prendeva proprio, io sono stata attaccata anche a livello personale, cioè delle cose veramente assurde, però ci sta, perché quando poi ti prendi dalla discussione è ovvio che ci sta anche queste cose qui, per l'amor di Dio, però ti ripeto, dall'altra parte c'era tutto un altro tipo di universo molto caloroso, molto amichevole e stimolante. Io devo dire che se non avessi avuto delle persone che hanno creduto in me, che hanno i redattori in primice, perché poi anche il sito che ti dà fiducia e che non ti censura mai, che ti permette sempre di fare le cose, anzi che se te chiedi ti viene sempre dato, si propongono, ti agevolano, almeno a me l'hanno sempre agevolata in tantissime cose, qualsiasi cosa le chiedessi loro erano molto disponibili sempre, quindi anche questa cosa qui poi ti mette anche in una condizione di essere positiva nelle cose, perché se no è un dare avere, e forse questo è stato un po' il segreto, almeno per me, di questa maturazione, perché altrimenti sarebbe stato semplicemente iscrivere un'opinione o un commento ogni tanto, e invece ecco c'è stato proprio uno stimolo di base che è stato importantissimo, molto. Magari oggi anche il sito non è più così, c'è meno gente che commenta, meno gente che partecipa a quello che scrivi. Mi pare di sì, mi pare di sì, io sinceramente negli ultimi anni sono molto latitante, non ci sono molto, però quando poi ci rientro mi rendo conto che sono cambiati i rapporti sui commenti, sulle partecipazioni. Io ho avuto molte dritte da degli utenti qui dentro per cercare dei film che altrimenti non avrei mai conosciuto, quindi per me era anche importante sentire i pareri. Io poi che sono appassionata di horror e gialli, questa roba qui, c'era tutta una nicchia, un underground sul distrito che era veramente, veramente notevole, e quindi mi sono stati tanto d'aiuto su arricchire anche le mie conoscenze in questo senso qui. Primeri perché non lo sapevo, che hai intervistato Aldolado, che non la sapevo sta cosa, come sta? Aldolado è stato veramente una cosa meravigliosa perché ho visto il suo ultimo film, Notturno di Chopin mi pare si intitolasse, e avevo letto su Notturno la recensione, perché Notturno è una rivista importante di genere, e da lì riuscii ad avere il contatto tramite un redattore con Aldolado, e lui è stato veramente felice di chiacchierare, è un piazzierone, mi ha raccontato un sacco di cose. Poi a me mi piacciono tanto i suoi film, l'ultimo Treno della notte secondo me è un piccolo capolavoro, e poi il Vista morire mi piace tantissimo, quindi mi sono fatta raccontare anche un po' di aneddoti, è stata una cosa molto interessante, molto bella. Io lo ricordo quando è morto ora recentemente, mi è dispiaciuto tanto, perché era una persona sempre molto attiva, molto creativa, lui leggeva sempre sceneggiature da fare, da scrivere, è stata una persona importante per il cinema italiano, tanto, e poi ha fatto tanta gavetta, tanta tanta, e non ha avuto i meriti che avrebbe dovuto ricevere, assolutamente, come tantissimi registi italiani, tanti. Il cinema di genere poi italiano è sempre stato molto sottovalutato, distrattato, assolutamente sì, ma certo, ma molto, se fosse stato per la critica non sarebbe esistito tutto questo genere di film, da regista ci ha combattuto una vita su questo. Vorrei cambiare un attimo discorso e vorrei chiederti, come ti rapporti con la critica cinematografica? Hai alcuni critici a cui sei particolarmente legata, o che ti hanno aiutata nella tua crescita cinefila? Dei critici che magari rappresentano per te dei punti di riseguimento? Allora, ti dico di no, nel senso, io con la critica ufficiale non ne ho mai suggestionata o influenzata, anche perché ti ripeto, il cinema che piace a me, dalla critica ufficiale è sempre stato parecchio snobbato, quindi non abbiamo mai avuto molta simbiosi su questa cosa, molta sintonia. Conosci qualche saggio, magari, sul cinema anche di genere, qualche libero per te? Sapevo, per esempio, che ci stava un libero sul cinema di Lucio Fulci, molto bello, sul cinema di Dario Argento. Non l'hai mai letto niente? Sono tanti, sono tanti, però io, che ti posso dire, su Dario Argento c'è scritto tante cose. Paura è la sua autobiografia, però, ufficiale e unica, quindi se uno vuole magari sapere le cose veramente come stanno, magari è sempre più plausibile andare alla fonte primaria. Io, ecco, ti ripeto, con la critica ufficiale non ho un buon rapporto. Mi piacciono, però, i registi che sono stati dei critici cinematografici, perché solitamente chi è stato un critico cinematografico e poi è diventato un regista ama tantissimo il cinema. Quindi, anche quando poi è diventato un regista, ha fatto il proprio cinema con un occhio d'amore differente, secondo me. Io ho sempre notato questo da Truffaut, allo stesso Dario Argento. Sono dei registi che prima hanno fatto il critico cinematografico e ho notato questa cosa qui, che sono arrivati a fare regista dopo un percorso d'amore verso il cinema. E quindi, ecco, in questo senso qui apprezzo un po' questa gavetta dei critici. Poi, ti ripeto, non seguo molto la critica ufficiale, anche quando devo andare a vedere un film che esce, piuttosto, se posso, leggo una recensione sul sito, magari dei utenti di cui mi fido, che so che magari sono compatibili con i miei gusti. Però è anche quando io scrivo le mie recensioni. Solitamente le scrivo per chi il film l'ha già visto. Quindi c'è il rischio anche di trovarci degli spoiler, perché per me la recensione è più una condivisione. Infatti a me piace molto quando mi commentano, quando mi criticano anche, quando non hanno il mio punto di vista. Mi piace discutere delle cose. Fare una recensione per invogliare qualcuno ad andare a vedere un film o meno, ecco, non mi interessa. E quindi anche il mio rapporto nei confronti della critica è poco interessante, non mi interessa leggere cosa dice un critico e capire se posso poi andarci a vedere un film o meno, ecco, in questo senso qui no. E poi ti ripeto, con il fatto che hanno snobbato moltissimo il genere di cinema che piace a me, non ho un buon rapporto, ecco. No, ti capisco. Vorrei tornare a parlare un po' con te di uno dei tuoi rivisti preferiti, Dario Argento, di sicuro uno dei maestri indiscussi del cinema thriller horror italiano. E vorrei chiederti questa cosa. Tu ti sono più o meno concordi nell'affermare che Dario Argento ha intrapreso negli ultimi decenni, dagli anni 90 in poi, un declino artistico piuttosto rilevante. Ma te sei d'accordo a considerare declino artistico il sopperato degli ultimi trent'anni? Cosa ne pensi a tal proposito? Allora, io ho una mia teoria che Dario Argento ha dato il suo massimo finché ha avuto il padre vivo accanto a sé, che era poi il suo produttore e quello che gli ha dato la più fiducia di tutti, perché molto ovviamente era quello che lo ha capito fino in fondo e che lo sapeva consigliare fino in fondo, con il quale riusciva a fare un lavoro di condivisione importante per avere poi dei prodotti buoni, come ha fatto. Ottimi, anzi eccessi. Poi è ovvio, nella carriera di cinquant'anni un artista ha il culmine che ovviamente è declino. Ora diciamo che negli ultimi anni Dario Argento è abbastanza indifendibile, nel senso io li voglio bene come un parente, però ci sono dei film che non sono riuscita neanche io a guardare fino in fondo. Per esempio Dracula 3D, per me è proprio una roba assurda, non ce la faccio, non sono arrivata mai alla fine, perché tutte le volte che ce l'ho provato non ci sono riuscita. E credo che Dario Argento, che è un grande, è un grande, lui dovrebbe magari, per esempio io ho visto invece dei buonissimi prodotti a livello televisivo, cioè le produzioni che lui ha fatto per la televisione in America sono buone, sono buone, sono buone. Come pensi dei due episodi che ha girato di Bernard Carusafor? Sì, secondo me sono buoni, sono molto buoni quelli, infatti secondo me nella piccola produzione, che poi piccola non è, ma insomma nelle produzioni un pochino più televisive, Dario Argento potrebbe ancora dare moltissimo, io per esempio ce lo vedrei bene come nel dirigere una serie televisiva, lui per esempio è molto bravo nel dirigere le opere, le opere liriche, quindi secondo me lui può dare ancora tanto, nel cinema, nel film forse il suo tipo di linguaggio ora non è più appropriato per un cinema di oggi, ecco, il film, l'ultimo suo film che mi è piaciuto e che vedo ancora volentieri non lo sono, ormai siamo a quasi 30 anni fa, quindi insomma non c'è più, anche se Occhiali neri non mi è dispiaciuto, pensavo peggio, pensavo molto peggio, era andata un po' con un cuoricino a vederlo, però sinceramente ci ho trovato, soprattutto nella fase iniziale, degli scorci buoni, veramente buoni, che sinceramente si vede ancora un po' alla mano del maestro, quindi poi per me io Dario Argento lo difenderò fino alla morte, non sopporto chi lo denigra e chi lo critica in maniera così feroce, perché Dario Argento è uno dei registi viventi ancora, tutt'oggi, che è osannato in tutto il mondo, se te lo vai a vedere alle presentazioni, è il Vasco Rossi del cinema, c'è più generazioni ad applaudirlo, quindi veramente in Italia forse ancora meno, all'estero è veramente un vivo, quindi non è sempre potare molto rispetto per chi ha fatto tanto per il cinema di genere, come ha fatto lui, lui ha creato un linguaggio, un modo di raccontare l'horror che prima non c'era, quindi su questo nessuno può dire niente, ora è facile criticarlo su un film come Dracula, Hai trovato così brutto Dracula per Dario Argento? Sì. L'ho visto recentemente, pensavo peggio, non mi hai visto nemmeno così tanto, no, no, no, cosa che non ti ha convinto, cosa che ti fa dire? Non mi piace, il suo handicap principale dei film italiani è sempre stata un po' la recitazione, ma quella è sempre stata la recitazione un po' dalla Hammer production, dei film Hammer, ma lì in Dracula è veramente, è veramente, non ce la faccio, non ce la faccio. Ma sai che buona sequenza, quella di lui che si trasforma in un davanti del Vigiosa, che arriva, può essere interessante, ha qualche tocco. No, guarda, lì non salvo niente, non mi piace, è proprio un film, forse anche perché io ho un rispetto per la figura del vampiro, che è esagerata, quindi per me, no, proprio ha fatto una cosa che non mi piace, non mi piace assolutamente, no. Mentre ti rispetto, Gnocchiali neri, Hai interessato a Gnocchiali neri? Sì, è un film che ha una sua dignità, anche con delle cadute, per l'amor di Dio, però ha una sua dignità, Dracula no, come in Giallo, no, non ce la faccio. Il cartaio. Il cartaio all'uscita. Ti ripeto, invece, film che sono stati anche criticati velocemente, tipo, Non lo sono, o Trauma, per esempio a me Trauma piace moltissimo, a me piace molto quel film, ci ho trovato tante cose molto interessanti, invece anche Gliè è stato, perché ogni film che ha fatto dopo Tenebre, doveva, o dopo Fenomena, doveva mantenere sempre quel livello lì, ma era praticamente ormai impossibile, Dario Aggetto ha veramente dato tutto con quel film, tutto, Fenomena è stato il primo genere di film fantastico horror di quella portata, quindi, come poteva ugualiarne con un altro, era impossibile, era impossibile, è stato, è un grande, è un grande, è un grande, e dovrebbe ricevere dei premi adeguati alla sua grandezza, questo assolutamente, un leone alla carriera se lo meriterebbe tutto, Dario Aggetto, non capisco come non gli venga mai dato, tutti gli anni gli viene dato ad altri, ad altri artisti, altri digetti, lui, insomma, inizia ad avere un'età per la quale, insomma, se lo meriterebbe un leone, un leone alla carriera a Venezia, invece riceve i premi più importanti tutti all'estero, non è, non è giusto, e molte volte i nostri registri di genere vengono acclamati più all'estero, che è il nostro problema, naturalmente, sì, non è giusto, è un peccato, è un peccato, come Ruggiero Deodato, che anche lui è morto da poco, che in Francia è considerato un maestro, e lui, l'ho incontrato, una persona simpaticissima, anche lui, un casinista, però erano persone stimolanti, persone che veramente avevano una maestranza, l'hanno messa proprio a servizio della cosa che gli piaceva fare di più, loro hanno fatto film quando non ci credeva più nessuno in loro, loro hanno continuato a fare film con due lire, e come si diceva prima, film fatti con due lire che però avevano un loro perché comunque, seguivano un loro stile, avevano una loro dignità, una loro professionalità, ecco, mentre ora si producono film di milioni per delle cose veramente così di poco conto, è un peccato, è un peccato, ora questi grandi registi stanno andando via per l'età che hanno e non hanno un ricambio generazionale, perché non gli hanno permesso di fare scuola, questo, dopo Dare Al Gerto, chi ci sarà, c'era Michele Soavi, ma ha dovuto smettere di fare film di genere perché non gli dava da vivere se voleva fare quel mestiere lì, ha fatto altre cose di ottimo livello, ma non di horror, cioè il film di genere è sempre stato declassato ed è invece stato quel genere di film che ha portato in tanti soldi almeno fino agli anni Settanta nelle sale cinematografiche perché si andavano a vedere i film horror, si andavano a vedere le commedie di Franco e Ciccio che poi permettevano alle case di produzione di fare film d'autore, i cosiddetti film d'autore, quelli tanto razionati giustamente, però non doveva essere fatto a scapito magari di un film, di un genere che meritava più considerazione, più considerazione anche da critica ufficiale. No, non capisco perché la critica, stronchi così il cinema di genere, ho visto anche un documentario su Gio D'Amato che ho visto uno di quei film che lo elogia tantissimo dicendo che è un maestro e che invece in Italia viene spesso considerato. Tutto questo clamore è arrivato comunque sempre dall'estero? Sempre, sempre, però è una cosa che non riusciamo a riconoscere i nostri talenti comunque e ad apprezzarli per quello che sono, è un peccato. È un po' una condanna, sai dall'Italia ci si aspetta sempre il film d'autore, ma se ci fai caso anche i registi esordienti di ora, di solita la loro prima opera, cercano sempre di fare film d'autore, è un po' un cliché questa cosa qui, mentre prima i registi di genere appunto oeste e nord, la commedia così, dopo aver fatto magari una gavetta di aiuto regista, di sceneggiatore e quant'altro, Mario Bava ricordiamo era un direttore della fotografia fantastico, poi si cementavano con la regia, quindi arrivavano proprio da un lavoro di gavetta, di maestranza, sapevano utilizzare i ferri del mestiere e quindi arrivavano alla regia dopo dell'esperienza, cosa che magari ora si arriva alla regia dopo aver fatto una scuola e si cerca di fare subito il film d'autore che si porta magari subito al primo Davide Donatello, non è così che dovrebbe funzionare, anche perché così si va a eliminare tutta quella che è un po' una scuola vera di mestiere, di esperienza, Ruggero Deodato, Aldolado che si raccontava prima, sono persone che si sono fatte la gavetta in Francia, hanno lavorato al fianco, tante volte mi diverto guardando i vecchi film alla televisione, aiuto regista, Ruggero Deodato, magari era una commedia così, Franco Sarchi magari no, Lucio Fucci, ora sembra un dio in terra è morto in povertà e se non la risava i vecchi amici veramente è morto in difficoltà, però fino all'ultimo ha sempre fatto film, sono morti facendo quello, pensando a fare un film, scrivendo dei film, Aldolado scriveva ancora sceneggiature perché era la loro vita, la loro filosofia di comunicare, ora è un po' più complicato, è un peccato sapere che molti di quei registi sono morti, molti senza riuscire a fare quello che volevano fare perché erano ostacolati da legato di produzione, anche Lucio Fucci che l'ultimo film che ha fatto l'ha aiutato Giudamato a produrlo perché sennò le porterebbe i clienti, perché è un grande film, lo stesso Dario Argento ha aiutato molto Lucio Fucci nell'ultimo periodo, nonostante la loro rivalità in gioventù perché erano un po' due gallettine spolari, Dario Argento aveva altre possibilità anche dovute alla sua casa di produzione, il fatto che veniva da una famiglia un po' più agiata, Lucio Fucci se ne è dovuto un po' più sudare la sua carriera ed era poi un carattere un pochino più più ombroso, però ecco Dario Argento saputo le difficoltà di Lucio Fucci poi l'ha aiutato molto anche nell'ultimo periodo però ecco la storia di Fucci è una storia amara, amara, molto amara è un peccato perché ha fatto un film fantastico però l'edita è molto poliedrica perché ha fatto con me, anche lui, Wester, Policini però il suo meglio secondo me l'ha sempre dato con l'horror e il giallo quello fantastico non c'è paragone su quello perché era un carattere molto cattivo, molto spietato quindi se doveva se ci doveva essere un film crudele Lucio Fucci sapeva farlo ecco assolutamente no è vero prima abbiamo parlato anche di Mario Bava cosa ne pensi del figlio di Mario Bava, Lamberto che spesso ha dovuto fattire il confronto col padre che invece io considero un ottimo regista uno dei più utili registi di genere un ottimo regista un regista cresciuto nella corte argentiana quindi fa parte degli amici fidati di Dario Agenzo quindi questo sicuramente l'ha arricchito moltissimo a me piace, mi diverte molto non è uno dei miei preferiti anche perché nel genere horror gli zombie non sono tra i miei personaggi favoriti io se devo scegliere sono l'anticristo e prima c'è il vampiro se mi fai vedere i film su questo genere qui tutti li vedo gli zombie insomma poi gli zombie di ora non mi piacciono perché sono troppo veloci a me non mi piacciono gli zombie di Giorgio Romero quelli che vanno lenti e inesorabili e sono molto stupidi quindi a me se devo scegliere gli zombie scelgo quelli i demoni di Lamberto Bava molto divertente la sua produzione è stato un connubio se devo scegliere della corte argentiana preferisco Michele Suave a me piaceva, mi piace tantissimo proprio lui mi dispiace tanto mi dispiace che non ha potuto seguire un genere a lungo di horror perché ovviamente era quello che mi piace di più e mi dispiace un ottimo regista Michele Suave che anche lui è andato un po' a scomparire adesso fa film che magari non è quello che vorrebbe realizzare è andato nella fiction anche lui mi sembra se devi vivere devi fare quello che ti viene fatto fare è un peccato è un peccato che li sfruttino male alla fine non gli fanno fare quello che vorrebbero veramente fare e che avrebbero le doti di fare è un vero peccato anche Michele Suave ha realizzato dei film molto belli anche negli anni 90 quello con Rupert Revere è un film a respira internazionale è un film stravagante eccentrico uno dei film più originali realizzati in Italia secondo me è stato l'unico che ha colto un po' le quella che era un po' l'erevità fantastica di Dario Argento più che l'horror un po' più la visione gotica fantastica di Dario Argento rendendola molto intima questa era la cosa che mi piaceva di più mi piaceva anche quando si cimentava un po' con il poliziesco mi pare che lui abbia fatto quella serie della Uno Bianca che era molto bella sì mi piace l'occhio che ha lui nel racconto però questo è se poi gli fanno fare la Befana il film sulla Befana c'è poco da fare che spreco però adesso invece mi piacerebbe parlare con te di un altro regista per cui hai sempre nutrito una profonda simpatia anche perché come mi hai detto prima della registrazione è come da Toscano, ovvero Francesco Nuti deceduto a giugno dell'anno scorso in occasione della sua morte ho visto in tv un post molto bello e sentito uno scritto tenero, sincero originale e affettuoso un post che mi ha colpito davvero molto e per cui ti faccio i miei complimenti e volevo chiederti cosa ne pensi della sua comicità e del suo cinema, cinema spesso distrattato e maltrattato dalla critica e qui invece anch'io puoi riconoscendone i difetti sono molto affezionato allora Francesco Nuti io sono una fan della prima ora di Francesco Nuti a me piaceva tantissimo quando era con i Giancattivi con il suo gruppo insieme ad Alessandro Benvenuti e Atina Cengi quindi per me erano dei geni loro e mi piaceva moltissimo la loro comicità e poi lui negli anni 80 è stato una bomba almeno qui poi io mi chiedo sempre, non so nel resto d'Italia ma qui in Toscana si aspettava il film del Nuti come un oracolo il film del Nuti ci voleva negli anni assolutamente faceva il pieno delle sale ma alle file fuori assolutamente mi ricordo Per Stregati, Karuso Paskowski se non andavi a vederlo poi non sapevi con chi parlare di cosa a quelle persone bisogna parlare del film del Nuti assolutamente poi la tenerezza che mi ha fatto quando è entrato in difficoltà personale avendo tutti i suoi problemi personali con l'alcol e quant'altro insomma sono entrata un po' in empatia ha fatto tenerezza ho capito che è stato schiacciato e sfruttato moltissimo perché è stata una macchina per soldi e ne ha fatti fare tantissimi era poteva fare qualunque cosa è stato sicuramente circondato anche da persone poco affidabili nel momento del bisogno la legge crudele dello spettacolo in questo caso è così l'hanno veramente abbandonato ed è stato un peccato lui aveva delle capacità un talento pazzesco però è stato vittima di se stesso secondo me e non è stato aiutato forse abbastanza da chi gli stava accanto non lo so mi è distressato tanto sia quando ho avuto l'incidente insomma è rimasto invalido per tanti anni poi tutte le varie vicissitudini che ha avuto le cadute, i maltrattamenti insomma è stata una vita difficile per i muti in Toscana però è rimasto molto amato l'hanno amato sempre non è mai stato dimenticato poi io abito veramente vicino a Prato e quindi è un piccolo divo cioè si fanno sempre manifestazioni in suo ricordo è stato dedicato un teatro cinema insomma è sempre molto ricordato e mi distraceva insomma che non avrei potuto non scrivergli qualcosa io che sono Toscana, sono muti così come lo feci per Carlo Monni è stato un grandissimo di cinema e poi Quinto è stato veramente un personaggio quando passava il Monni ci se ne accorgeva si sentiva a distanza arrivare era veramente unico sono quei personaggi che non ci sono più e quindi quando vengono a mancare poi bisogna ricordarli bisogna ricordarli veramente per com'erano e io ho scritto questo post giocando come ti dicevo prima con più che altro i suoi primi film che sono poi quelli più sinceri Madonna che silenzio c'è stasera che non è la sua regia ma praticamente è fatto da lui a Dover di Faperino che è fatto con i John Cattivi che raccredono un po' il suo mondo il mondo della casa del popolo il mondo della piazza di parete delle persone centri che lui ha saputo raccontare così bene che noi qui in Toscana si conoscono benissimo non bene Francesco Nuti, Carlo Monni sono dei personaggi veramente incredibili incredibili mancano tanto Francesco Nuti non aveva potuto dare ancora tanto al cinema è stato veramente uno spreco è stato un peccato che sia andato a finire così è un vero peccato perché era veramente un grande contro io rivedendo alcuni suoi vecchi film magari alcuni mi rendo conto che sono un po' invecchiati che erano adeguati al tempo in cui sono stati fatti negli anni 80 molto spregati ma anche altri rimangono carini però forse se un ragazzo della sua età lo vede oggi tante cose gli sfuggono perché sono proprio contestualizzati in quel periodo lì mentre la comunicità legata ai Gian Cattivi e ai suoi primi film è rimasta più universale più senza tempo perché era grottesca e non alla moda del momento quindi penso che il Nutti si ricorderà più per le cose iniziali forse che per gli ultimi tipi di film Francesco Nutti ce l'ha molto nel cuore perché quando ero piccolo avevo 7-8 anni in tv passavano spesso i suoi film soprattutto Madonna che silenzio stasera o Willy Signori che è molto attenzionato anche Willy Signori quello di Alessandro Haber che fa il fratello tutti quei tormentoni che venivano poi ripetuti e ripetuti all'infinito quindi il segreto del successo era anche quello poi lui aveva una mimica facciale che era pazzesca bastava un'espressione e stringeva gli occhietti in quella maniera così che non potrei paragonarlo a nessuno con quella mimica che aveva aveva veramente delle doti eccezionali proprio a livello di movenza di posture aveva una padronanza del corpo eccezionale oltre alla capacità di inventarsi sempre questi tormentoni questi modi di dire all'infinito che poi passavano da un film all'altro se l'aspettavi in un film poi anche lui ha cercato una vena un pochino più autoriale e quindi forse lì si è un po' smarrito per esempio il film come tutta colpa del paradiso che all'epoca fu molto ben considerato dalla critica e tutto oggi mi sembra molto invecchiato quel film mi sembra molto lento molto stanco non ci ritrovo quelle cose che avevo visto all'epoca quindi penso invece che era più il suo ruolo era più comico era più un comico in senso profondo della parola ti ripeto, lui ha cercato un percorso un pochino più impegnato e lì si è perso ecco, o non è stato capito non gli sono stati dati gli strumenti per esprimersi al meglio però, questo non posso dire penso che abbia voluto percorrere una strada che non era forse proprio la sua un po' fu sfuscato da altre cose è stato deviato in quel senso lì no, può essere anche dopo magari l'insuccesso di Occhio Pinocchio in cui aveva comunque investito molto quello l'ha sfroncato proprio ma sai nella vita di questi di tanti registi c'è sempre il film che ti dà le gambe che proprio per rialzarsi diventa complicato e devi essere un grande per farlo lui purtroppo aveva altre problematiche che non l'hanno aiutato e quindi è stato è stata la sua tragedia quella la sua condanna per me è ricordato anche Carlo Bonni è un altro attore che amo mamma mia, lui era un grandissimo il Monni guarda mamma mia, è stato un dispiacere quando è morto ma lui era veramente una persona del popolo se te andavi a Firenze lo trovavi alle cascine in ciabatte lui era una persona veramente eccezionale faceva lo spettacolo in teatro come in piazza come a una bancarella lui era lo spettacolo era sempre se stesso si sapeva recitare a memoria la divina commedia senza fare tutte le strombazzate di Benigni quindi era veramente un grande Monni, tantissimo e dici di Alessandro Benvenuti dopo che si sono sciolto anche a Firenze lui è bravo a me piace molto Alessandro Benvenuti Benvenuti in Casagori i tuoi film in Casagori sono i miei film di Natale se non ci sono quelli insieme a Pacienti Serpenti non è Natale per me lui è cattivo è cattivo è proprio Toscano vero anche lui è senza pietà, fa dei ritratti spietati mi piace moltissimo Zitti e Mosca me li sono visti tutti lui però ha avuto nonostante anche lui aveva un carattere difficile è riuscito a trovarsi una sua strada una sua identità anche televisiva senza essere la macchietta di se stesso è stato molto bravo e intelligente molto capace è vero ti chiedo anche di Benigni cosa ne pensi del cinema di Benigni Benigni io ora non lo sopporto quando in televisione giro canale proprio no, ora non lo reggo che ti devo dire io l'ho adorato tante volte per farmi due risate mi vado a vedere Berlinguetti Voglio Bene è stato è stato eccezionale delle cose fuori però io già la vita è bella, a me non piace sono forse una delle pochissime che non sanno il film come un tizio che ha fatto Benigni è evoluto in maniera intelligente e capace di questo bisogna darle atto a me piace molto quando viene diretto quando lavora con Jarmus mi piace moltissimo hanno lavorato con Fellini mi è piaciuto tantissimo quando si dirige da solo non mi ha piaciuto a me non mi piace neanche Gianni Stecchino per intendersi non mi piace non ci resta che piangere anche Dario Di Caffà mi fa morire a ridere quando lui è diretto mi piace molto quando lui si dirige negli spettacoli mi piace molto quando si dirige nei film non mi piace ora non mi fa più ridere non mi diverte più la televisione sembra un po' una macchietta di se stesso non mi sembra più sincero non mi sembra più sincero e quindi quando una cosa non c'ho più fiducia viene a mancare il divertimento ecco adesso vorrei parlare di un altro disista italiano Danni Moretti e di una sua ultima opera Il sole dell'avvenire che è stato acclamato dalla critica italiana mentre è stato massacrato dalla critica estera tranne quella francese dato anche che in Francia Moretti è sempre stato considerato un vero e proprio maestro Cristina Nuland per esempio mentre addirittura un altro critico inglese Peter Bradshaw lo considera una pellicola incredibilmente orrenda, confusa, mediocre e metatestuale nonché una completa perdita di tempo stridente e sbogliata la tua posizione pur meno severa rispetto alle critiche estere è più vicina alla stroncatura come mai? ci puoi spiegare un po' le ragioni di questa tua posizione? è difficile infatti quando ho criticato questo film in maniera negativa sono stata a mia volta criticata di non essere una morettiana cosa vuol dire essere morettiana? vuol dire sapere tutte le battute a memoria? vuol dire difenderlo in maniera incondizionata come faccio un po' io come dare aggetto? allora va bene, non sono morettiana conosco le battute a memoria in maniera così come posso fare con dare aggetto questo film non mi è piaciuto non mi è piaciuto e se non ricordo male nella recensione l'ho paragonato a un caro zio anziano al quale si vuole molto bene che racconta sempre le solite cose quando siamo seduti alle tavolate di famiglia ma che poi dopo un po' vengono annoia e poi fai finta di starla ad ascoltare e il film di Nanni Moretti mi ha fatto questo effetto qui all'inizio l'ho visto in maniera anche ero ben disposta io ero andata a verlo pensando che mi potesse piacere perché tutti i miei film erano piaciuti quindi non pensavo che non mi piacesse in questa maniera e invece dopo un po' mi sono resa conto che era semplicemente un elenco di cose di autocitate di societazione dei suoi film fatto forse per i suoi fan morettiani questo l'ho capito forse dopo ma lì per lì a me mi ha deluso tanto in alcuni momenti addirittura era imbarazzata la parte dove fa tutti questi salutori era imbarazzata per lui come lo può essere appunto una parente accanto a uno zio a cui si vuole bene è stato una brutta sensazione e ho avuto la stessa sensazione con gli ultimi film di Woody Allen ecco il paragone mi è venuto di farlo con questo altro regista che amo tantissimo ma gli ultimi film di Woody Allen per me sono brutti sono brutti e imbarazzanti e quindi l'ho un po' paragonato a questo effetto qui per me non ne capisco i motivi per i quali lui abbia voluto fare un film di questo genere qui come film di saluto non ne capisco il motivo non ne aveva il motivo secondo me di fare un film di questo tipo qua però io ci sono rimasta male quando sono uscita l'ho veramente delusissima poi io mi sarebbe quando ci rimango male vengo delusa nell'aspetto quindi poi scritti forse la recensione su quest'onda di malumore che c'avevo non è che sono andata mi ricordo che c'ho avuto anche dei commenti sotto che poi vi allacciavano le discussioni su altri argomenti ancora c'è una confusione ha creato sto film che ognuno ci vuole fare poi una sua lettura invece secondo me è molto banale molto più banale di quello che si pensa alla fine ecco questo è un po' il mio il mio giudizio forse un po' troppo trash però ecco non riesco a trovare una mezza misura un film che ha diviso molto anche gli ultimi di Woody Allen quindi non ti sono piaciuti anche l'ultimo francese che ha fatto penso di non averlo neanche visto per non avere delusioni di questo tipo no no con Woody Allen purtroppo a me piace moltissimo mi fa ridere tantissimo Woody Allen ma negli ultimi film non mi piace non è non è la sua la sua zona comfort vabbè cambiando argomento tra le altre tue recensioni mi ha colpito molto anche quella che hai fatto su Cruising una delle opere più distrattate e controverse del grande regista William Friedkin anche lui vorrei ricordare scomparso la scorsa estate finché la sua uscita ha suscitato molte polemiche e proteste mi piacerebbe parlarne un po' con te si spieghi perché Cruising di William Friedkin è stato tanto stiamo parlando di uno dei miei registi preferiti ovviamente perché ha fatto l'esorcista quindi lo avrebbe potuto fare anche solo quello invece ne ha fatti tanti altri uno più bello dell'altro quindi un genio non lo so assolutamente Cruising io l'ho visto per caso per sbaglio una secondissima serata se non terza serata su Rain Movie quindi veramente una rarità e si è rimasta fulgurata un film meraviglioso un film meraviglioso che ovviamente parla di un argomento scottante che mi immagino in quegli anni deve essere stato molto tabù sicuramente per questo è stato distrattato così però è un film eccezionale che dovrebbero vedere in continuazione tutti cioè ma prima di tutto il tipo di linguaggio che lui utilizza è il suo linguaggio, il suo stile va bene però lì è proprio esasperato questo notturno sempre orrorifico perché poi è sempre questa ossessione per l'ambiguo rende partecipe lo spettatore in questa in questa in questa tonosfera che non riesci mai a capire se quello che stai vedendo è vero oppure è soltanto immaginato dal protagonista il protagonista che poi è un grande alfacino che prende le sembianze di Lurid in questo film quasi un poliziotto che praticamente per scoprire un serial killer di omosessuali si infiltra in quest'ambiente così ambiguo dei locali notturni gay del New York e piano piano appunto chi guarda il film non riesce più a capire se il protagonista ci sta credendo in quello che sta facendo se gli sta piacendo quello che sta vivendo se è lui il serial killer se non è lui ti crea tutto questo stato di ansia di agitazione ma non tanto con la narrazione del film in maniera della storia del serial killer che poi diventa quasi marginale quanto proprio nella psicologia dei personaggi che è stato sempre il fiore all'occhiello di questo regista che ha sempre saputo raccontare così bene gli ambienti i contesti storici attraverso le psicologie dei suoi personaggi questa è stata la sua vera grandezza secondo me a mio parere non importava se facesse l'esorcista piuttosto che il braccio violento della legge che è un altro film esagerato o cruising lui si concentrava molto sul personaggio il mondo diventava il personaggio tutto quello che era fuori rappresentava quello che stava vedendo il personaggio e di conseguenza lo spettatore quindi tutti i notturni così bui, così foschi sono poi appunto le ombre della psicologia del protagonista e poi immancabilmente diventa anche dello spettatore io entro molto in simbiosi con questi personaggi io sono sempre attratta dal negativo ma io tengo sempre per il cattivo, il buono ma sempre annoiato tantissimo ho sempre sperato che vincesse il cattivo e quando si parla appunto dell'esorcità quando vince il diavolo io sono contenta, mi dispiace doverlo dire così ma della bambina non me ne fregava niente speravo che fosse il diavolo averla vinta è la parte divertente nei film di Frederick che vince quasi sempre il male nel braccio di vento della legge il poliziotto che perde di vista qualsiasi etica per arrivare al suo fine e beh come fa a non conquistarti cioè su quella macchina che va all'impazzata è adrenalina pura mi piacciono molto le persone che non hanno visto certi film che magari possono avere il privilegio di vederlo la prima volta perché io mi ricordo le mie prime volte al cinema o alla televisione a vedere questi film è stata una botta di adrenalina pazzesca assolutamente lui è un grande questo è un film sottovalutato ma non tanto per la qualità del film quanto per la tematica l'omosessualità gli ambienti omosessuali il fatto che erano implicati in certi ambienti dei personaggi che dovevano essere al di fuori politici, poliziotti lui invece lì non fa sconto a nessuno fa vedere proprio come anche l'impensabile era nella feccia insieme all'ultimo della lista quindi per questo era stato sicuramente così offuscato il film mi ha meravigliato che sia stato riprescato in seconda serata su Rai Movie, questo mi ha fatto molto molto piacere, spero che magari per la prima volta l'abbia potuto vedere qualcuno che non ci pensava neanche a vedere un film come quello è stato un grande film volevo parlare velocemente assieme a te anche di un altro film del regista un altro film che è andato un po' a scomparire è Salario della paura remake del capolavoro di Clujo è uno dei tuoi film preferiti Salario della paura è fantastico sono dei film meravigliosi dove c'è l'adrenalina pura l'ho visto per tanti anni quando ero ragazzina alla televisione poi ho avuto la fortuna di rivederlo al cinema durante il festival cinematografico di Lucca sul grande schermo è veramente un'avventura entri in empatia con i con i protagonisti io c'ho il gatto qui il gatto che mi sta miagolando non so com'è mai è veramente Salario della paurata anche qua non lo passano mai alla televisione ma pochi film di Trieschi vengono passati in tv l'esorcista e ogni tanto il braccio violento della legge ecco e vanno visti come una buona medicina sai un integratore va visto tutte le volte che lo passano alla televisione il braccio violento della legge poi la cosa di Cronenberg questi film quando li danno alla televisione vanno sempre visti perché fanno bene di Tiersin peraltro ho visto da qualcuno uno dei suoi ultimi film che è Bug la paranoia contagiosa non so se l'hai visto è uno dei suoi ultimi perché l'hanno stroncato tutti io però che sono amante del regista ho deciso di recuperarlo e di vederlo ed è bellissimo è veramente un ottimo film mi ha dato una bella dritta è veramente bello però non viene mai citato è passato anche quello molto in sordina lui come mi viene sempre da dire Dario Algeto però quando ti picchi così alti nella sua carriera come l'esorcista e il braccio violento della legge è per forza il resto anche se è molto buono e molto bello e passa in cavalleria che peccato comunque siamo quasi giunti al termine della nostra intervista ma prima di concludere vorrei portarvi un'ultima domanda ti potresti fare i nomi di tre titoli usciti dal 2020 ad oggi che ritieni davvero straordinari e che puntando una monetina scommetteresti che rimarranno nell'immaginario collettivo cinefilo e non solo cinefilo allora devo dire che dal 2020 a ora non ho visto tanti film un po' per la pandemia mi medicavo guardando vecchi film quindi i nuovi film poi ce ne sono stati pochi relativamente pochi perché non si può andare al cinema quindi non frequentando le piattaforme importanti non è che abbia visto tantissimo però ci sono tre film che mi sono piaciuti veramente molto ma tantissimo e uno è Vortex di Caspar Noè dove c'è Dario Argento che recita per me è bellissimo quel film mi ha commosso alle lacrime è un film duro e pazzesco con Dario Argento è bravissimo è veramente nel suo mi ha convinto tanto sinceramente l'avevo iniziato a vederlo un po' prevenuta dicendo vabbè oltretutto un film improvvisato senza un testo scritto senza una sceneggiatura scritta doveva essere tutto impostato sull'improvvisazione è veramente un film innovativo mi ha piaciuto tantissimo questo è un film che purtroppo l'hanno visto in pochi perché non è stato distribuito per niente però spero che col futuro possa essere recuperato da qualche parte sulla sua piattaforma, mi pare fosse Movie la piattaforma che lo distribuiva ma non ne sono sicura poi un altro film che mi è piaciuto tanto perché è piaciuto che mi ha scioccato è stato Boa Paura quello di Ari Aster quello proprio a parte che sono andata a vederlo senza sapere che durava tre ore e quindi quando ho staccato il biglietto al cinema la bigliettaia mi ha detto che durava tre ore e ho detto eccoci, ora io che sto tre ore imprisionata al cinema perché a me la durata di un film è così lunga mi penalizza tanto e invece praticamente il primo tempo l'ho passata in apnea il secondo tempo l'ho passata a cercare di capire che cosa stava succedendo quindi è un film che mi ha scioccato tanto e che mi è piaciuto perché poi ho capito con l'età che nel film che vado a vedere più che il film che mi piace ovviamente se c'è la storia bella gli attori bravi il regista bravo è ovvio che poi il film ti piace lo vedi volentieri ma il film speciale è il modo in cui viene raccontata la storia quindi magari anche se all'inizio mi pare ostica poi mi rendo conto che mi incurisisce, mi piace e mi ha lasciato qualcosa il modo di raccontare e Ari Aster mi piace a me, mi è piaciuto tantissimo Midsommar me è piaciuto tantissimo tantissimo e anche questo mi è piaciuto molto Hazzardato, è stato eccessivo veramente, ora dopo di questo non so che cosa si inventerà non lo so però è stato veramente eccessivo e poi l'ultimo film che sono andata a vedere la zona di interesse quello effettivamente me ne è piaciuto tanto, tanto, tanto mi è piaciuto per Garrone perché Io Capitano era un film che per il quale tifavo tanto mi è piaciuto però sinceramente lottava contro un gigante la zona di interesse è stato un film è un film importante sicuramente penso che avrà anche negli anni poi sarà valutato molto perché è un film importante che dice una cosa importante di spessore e spero che il messaggio sia accolto purtroppo non sono riuscita neanche a scriverci una recensione mi sono rimasta talmente mi sono andata talmente noia che non riuscivo neanche a scriverci e io se non ci scrivo subito poi dopo passare dei giorni non riesco a scrivere una recensione se sono passati troppi giorni mi ci è voluto un po' di tempo per metabolizzarlo questo film non ce l'ho fatta, forse se lo vedo una seconda volta poi ci scriverò qualcosa perfetto siamo ormai giunti alla conclusione della nostra intervista ringrazio tantissimo Alessandra per questa straordinaria chiacchierata e per aver voluto parlare assieme a me della sua passione per il cinema e per aver condiviso con me la sua vasta cultura e conoscenza in questo campo, grazie Alessandra allora, io vi ringrazio forse sono stata un po' troppo lunga perché sono un chiacchierone animio saluto tutti gli amici e gli utenti di Fintv che è un sito bello è una casa più che un sito per me infatti quando entro sul mio profilo mi sembra come andare alla casa del mare rispolverare un po' rimettere un po' in ordine metterci qualcosa di nuovo io ormai la vivo così la mia presenza sul sito e quindi mi fa piacere che te che sei un ragazzo giovane e che hai apreto questa nuova cosa del podcast che per me è tutto nuovo quindi spero che funzioni tutto e alla prossima ho lasciato il gatto, scusate saluto anche a tutti a risentirci nella prossima puntata

Listen Next

Other Creators