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Certi giorni...
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Ci sono giornate no, inutile negare, esistono. Sono quelle giornate nelle quali non vorresti vedere nessuno perché sei solo e solo vuoi restare con i tuoi pensieri. I pensieri che girano e si rincorrono e si intrecciano fra di loro e tu che cerchi di ricomporre i pezzi del puzzle con l'obiettivo di rendere nitida l'intera immagine. Quei pensieri che ti riportano al passato e riaffiorano le tue angosce, i tuoi rimpianti, i tuoi rimorsi e magari anche qualche malinconica gioia. Sei consapevole che in un giorno così il passato ritorna e ritorna perché forse qualche conto in sospeso con te stesso ancora c'è. Ma il passato non si cambia, i conti sono chiusi. Forse però puoi cambiare il tuo futuro e quello degli altri, magari meglio. Ti manca la forza o solo la voglia di reagire, non trovi il coraggio di farlo o forse non vuoi, perché in fondo non è poi tanto male, almeno per un giorno, rannicchiarti in quella posizione che ti consigliano in aereo in caso di pericolo, con le ginocchia al petto e le mani a proteggere il capo. Sei però consapevole che devi reagire da quello schianto fatale, da quelle sabbie mobili che sì, al primo impatto sono calde ed accoglienti, ma che inevitabilmente ti trascineranno a fondo. E riparti, devi ripartire per te e per quelli che in te dipendono o forse in te credono un po'. Lo fai in silenzio, senza parlare, senza chiedere nulla perché nulla puoi pretendere. Indossi di nuovo il tuo sorriso, risponderai magnificamente alla domanda come stai, e la sera prima di addormentarti proverai a convincerti che quello è stato solo un momento di buio, come quando va via la luce per pochi minuti, come un giorno carico di piogge temporali, immerso tra giorni di sole e di cielo terzo e luminoso. Ci sono giornate no, giornate nelle quali vorresti non vedere nessuno, ma di tutti che avresti bisogno, o forse solo di uno sconosciuto che con una mano sulla spalla ti sussurri coraggio. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.