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PODCAST N.45 PADRI E FIGLI

PODCAST N.45 PADRI E FIGLI

Evaristo TisciEvaristo Tisci

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Anello di congiunzione...

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The speaker became a father shortly after his own father passed away. He reflects on the experience of being a parent while also missing his own father. He tries to emulate his father's teachings and improve upon areas where he felt his father was lacking. He acknowledges that all parents make mistakes, but hopes that he hasn't been detrimental to his own son. He regrets not being able to introduce his son to his late father. The speaker emphasizes the love a parent has for their child, which is a vital part of them. He discusses the worries and desires a parent has for their child, and how they pray and rely on a higher power for guidance. The speaker, Evaristo Tisci, shares these thoughts in his podcast called "Perché, ma forse lo cambio" (Why, but maybe I'll change it). Ho iniziato ad essere padre quando il mio se n'era andato da poco più di un anno. Mi sono trovato così ad essere l'anello di congiunzione fra un padre che mi mancava come l'aria, lacerandomi l'anima per non averlo più con me, ed un figlio che dal suo primo vagito mi donava la gioia e la forza di affrontare il mondo e tutte le sue avversità a viso aperto per lui. E da quel momento ho cominciato a capire e a vedere tante cose da un'altra prospettiva, quella del genitore oltre che quella del figlio. Mi rivedevo in mio padre, cercando di imitarlo nei suoi insegnamenti e in quegli atteggiamenti positivi e di migliorare in quegli aspetti dove pensavo fosse stato meno bravo. Perché tutti i genitori, tutti i padri sbagliano, anzi, un buon padre è colui che fa meno errori possibili e crea meno danni ai suoi figli. Ed io di errori ne ho fatti, malgrado tutta la buona volontà. Vedendo mio figlio oggi, giovane uomo intelligente, responsabile e con dei sani principi, ma anche con qualche difetto, come giusto che sia, credo e spero di non essere stato poi così deleterio. Vesterà sempre il rammarico di non aver fatto di più e che loro due non si siano potuti incontrare e conoscere, perché avrebbero avuto molto da raccontarsi e da condividere. Ma il destino ha agito in modo diverso, trasmettendo comunque all'uno qualcosa che fu dell'altro. E fra gli appunti presi in quei momenti dove la penna ti può essere amica, compagna e psicologa, ho ritrovato queste poche righe. Niente e nessuno potrà toglierti l'amore che hai per un figlio, perché ti appartiene, è una parte di te, vitale come il respiro che hai, o come il tuo cuore che batte nel petto. Ti toglie il respiro se non lo senti, ti toglie il sonno se non lo sai sano e salvo, ti strappa il cuore quando lo vedi infelice, ti pesa come un macigno quando avresti mille cose da dirgli ma non lo fai per pudore, per uno stupido orgoglio o per una inutile vergogna. Sei sempre circondato dai dubbiosi pensieri per un rapporto che vorresti perfetto, che non sai quanto sia corretto o giusto o apprezzato, vorresti donargli il mondo intero, preservarlo dai rischi che correrà e dagli errori che inevitabilmente commetterà. E preghi e ti raccomandi ad un Dio che non vedi, del quale hai sempre dubitato e difitato ed insultato, al quale ti rivolgi solo per chiedere e mai per ringraziare, proprio come un figlio fa con suo padre. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.

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