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redigio.it/dati2412/QGLM1130-luce-oscurita-02.mp3 - luce ed oscurita' - Dopo il tramonto scattava il coprifuoco
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The transcription talks about the history of cities and the regulations imposed during nighttime. In the past, cities had curfews for law-abiding citizens while criminals and malevolent spirits were active. The city walls were fortified, and gates were closed at sunset, creating a private space until morning when they were reopened. Certain streets and rivers were blocked with chains, and precautions were taken to interrupt movement and maintain silence. Nighttime work was considered suspicious, although some professions were exempted. Crimes and disturbances were more likely to occur during the early hours of darkness. Robberies and murders were common, and the authorities struggled to protect the city. A curfew bell signaled the start of surveillance, with guards posted near the gates and on the walls to prevent attacks and movements. This regulation of nighttime hours was necessary to maintain order and protect the city. www.reydizo.it e la storia continua Il popolo della notte, alla luce dell'oscurità Dopo il tramonto scattava coprifuoco per gli uomini onesti perché per gli spiriti malefici e delinquenti di ogni sorta questa era l'ora del risveglio Chiusi dentro, ma soprattutto fino al tardo medioevo la città vive nello stesso ritmo delle campagne e come questa è soggetta alle esigenze della natura Così come l'inverno e la stagione morta resa ancora più triste dal fatto che a stento ci si riscalda e si fa luce la notte è il tempo delle ore morte che gli abitanti trascorrono reinserrati nelle loro case e le città passano chiuse dentro le proprie mura A calar del sole infatti il rito della chiusura delle porte trasforma la città in uno spazio privato fino al mattino seguente quando si celebra il rito opposto che simboleggia con la riapertura delle porte il ripristino delle relazioni con l'esterno E la cinta muraria è poderosa alla fine del medioevo si sono succeduti periodicamente interventi che ne hanno ampliato il circuito così da includervi i soborghi che si sono estesi al di fuori dalle fortificazioni precedute da fossati le mura continuano ad essere coronate da un cammino di ronda mentre le porte che spesso si aprono fra due torri sono previste di un ponte elevatoio tuttavia questa successione di ostacoli viene ritenuta insufficiente e così alcune strade nonché certi fiumi sono a loro volta sbarati con grosse catene le cui chiavi vengono affidate ad esempio ai notabili del quartiere si adotta in pratica ogni accorgimento utile per interrompere il movimento e la circolazione e perché il silenzio avvolga a proteggere la città in effetti a sopraggiungere la notte qualunque lavoro deve fermarsi in primo luogo perché ogni attività notturna viene a priori considerata sospetta e poi perché la scarsa luce artificiale come osserva il parigino Etienne Boileau nel XIII secolo potrebbe compromettere la buona esecuzione dei lavori in alcune città però gli statuti di un certo numero di mestieri non contemplavano questo divieto ad esempio non si lascia che i forni si spengano perché il ciclo lavorativo non è stato completato nella laguna di Venezia, Murano, gli apprendisti alimentano giorno e notte i forni con la legna e giorno e notte funzionano le fornaci per la produzione del vetro e dopo il crepuscolo si può avere bisogno anche dell'intervento di medici e levatrici e poi le ordinazioni urgenti e le esigenze del mercato giustificano frequenti dispense per altre corporazioni ci sono epoche in cui la congiuntura impone l'allungamento della giornata lavorativa capimastri e operai lavorano allora alla luce delle candele L'ora del delitto L'ora del delitto ma quelle eccezionali eccezioni di divieto di lavorare nelle ore notturne che siano consentito o meno non costituiscono per le autorità pubbliche gli attentati più gravi alla pace della notte si lavora meno nel cuore delle tenebre perché durante le prime ore che seguono il crepuscolo in cui in tutti i casi si lavora al riparo delle officine, nelle botteghe e negli studi per il potere sono molto più pericolosi i disordini che la notte favorirebbe agitazioni, violenze, crimini che aggiudicare dei documenti di polizia e dell'abbondante produzione normativa pubblica in tutti i centri urbani verrebbero perpetrati in numero considerevole sagome incerte vagano nelle vie uomini travestiti e mascherati lanciano pietre contro le porte e finestre calciano gride, cantano, urlano oscinità spesso però queste cagnare di studenti, di bande di giovani, di servi, di apprendisti finiscono con gli degenerare in risse sanguinose e in aggressioni fatto ancora più grave secondo gli stessi atti pubblici è che col favore delle tenebre si moltiplicano i furti e omicidi allora nelle descrizioni tramandate dalle fonti scritte tutti i sistemi di protezione che l'uomo ha messo in opera per difendersi appaiono decisamente inadeguati penetrare nelle case è un gioco dei ragazzi si praticano fuori nei tramezzi e le porte vengono spesso abbattute con una semplice spallata nemmeno le mure della città riescono a resistere alle azioni dei più audaci e sempre dalle ordinanze ai cittadini apprendiamo che in alcuni casi si attraversano i fossati, si scarano le palizzate si forzano porte e chiavestelli di guardioli e garitte si spezzano le catene e la città che vorrebbe proteggersi in qualunque sorpresa sembra, nonostante tutto, attannagliata dalla insicurezza quel che le autorità cittadine risulta più intollerabile è il fatto che proprio la notte, malvagia e pericolosa debba essere sorvegliata, organizzata e domata è così che in città, alla definizione naturale cosmica della notte se ne è affiancata un'altra che nasce dalla regolamentazione delle ore notturne tre ore dopo il tramonto, in un momento che varia in funzione delle varie stagioni e della relativa durata delle ore di luce e di oscurità rintocca la campana del coprifuoco comincia allora il tempo della sorveglianza, quello delle guardie montate anche in prossimità delle porte e sui camminamenti di ronda per prevenire qualsiasi attacco, per impedire ogni movimento ed è il momento della guardia che vigila sulla città alla ricerca di coloro che potrebbero non rispettare il coprifuoco