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redigio.it/dati2511/QGLN1022-Antiche-provinciali-07.mp3 - Antiche provinciali: S.P.13 à Borsano - Busto Arsizio (km1+515) - detta del "Barbarossa" - 6,44 -
redigio.it/dati2511/QGLN1022-Antiche-provinciali-07.mp3 - Antiche provinciali: S.P.13 à Borsano - Busto Arsizio (km1+515) - detta del "Barbarossa" - 6,44 -
This is a transcription about the history of the Santa Maria Assunta monastery in Cairate, Italy. It mentions a testamental act from 737 AD where a Lombard noblewoman named Manigunda ordered the construction of the monastery and donated her properties for its sustenance. The authenticity of Manigunda and the testament is debated, but a papal bull from 874 AD confirms the existence of the monastery. Over the years, it received donations and privileges from various rulers. The monastery was suppressed during Austrian rule, sold at auction during the Napoleonic era, and divided into four properties. Restoration efforts have led to important discoveries, such as ancient coats of arms and frescoes. The origins of the monastery and the figure of Manigunda remain a mystery. www.redigio.it e la storia continua. Antiche strade provinciali del Varesotto La SP 12, Cairate e Cassano Magnago, 4 km, la strada di Manigunda. Nel nome di Cristo, regnando felicemente il nostro signore Riut Brando e I del Brando, io, Manigunda, che per misericordia di Dio sono diventata ancella del Signore ed ho indossato l'abido monacale, io, che sono sottoposta alla legge Longobarda, voglio edificare un monastero nelle mie proprietà di Cairate, lungo il corso del fiume Lona, nel territorio del Comitato del Seprio, e colà voglio far dono allo stesso monastero delle case, delle corti, dei sedimi, di ogni bene, dei territori e dei miei diritti, sia di quelli che posseggo nel medesimo vico e fondo di Cairate o nel suo territorio. Così recita un atto testamentario datato luglio 737, con cui un illustre matrona Longobarda, Manigunda, ordinò che tutte le sue proprietà del territorio di Cairate e Limitrovi servissero al sostentamento di un monastero benedettino da costruirsi in quella località, sottoposta alla giurisdizione del Vescovo di Pavia. Di Manigunda non si hanno notizie certe. Nel XVI secolo, durante alcuni lavori all'interno del complesso monastico, venne scoperta una tomba di granito, nella quale era sepolto una donna con ricchi gioielli, forse la mitica fondatrice. Dell'esistenza di Manigunda, da alcuni considerata regina ancora oggi, si discute, così come dell'autenticità del testamento. Si tratta molto probabilmente di un falso redatto sulla base di documenti relativi alla fondazione del monastero, sebbene di epoca posteriore. L'esistenza del monastero di Santa Maria Assunta nel IX secolo è invece attestata da una bolla pontificia dell'anno 874, con la quale Papa Giovanni VIII ne confermava la dipendenza dal Vescovo di Pavia, atto da cui si ricava cronologicamente il termine ante quem per la fondazione del monastero. A questa data iniziale di Manigunda si aggiunsero in epoche successive alcune preziose rindite donate da re Liutprando, nonché i privilegi concessi dall'imperatore Federico Barbarossa nel 1158, che garantì la sua protezione. A tale riguardo si narra che l'imperatore dormì nella foresteria del monastero la vigilia della famosa battaglia di Legnano, fatto possibile in quanto Cairate si trovava in territorio alleato. Un altro importante privilegio risale al 1455, quando Francesco Sforza dichiarò i beni del monastero esenti da qualunque gavella. Alcuni anni dopo, precisamente nel 1474, gli fu aggregato il convento di San Pancrazio in villa della pieve di Somma e Mezzana. Il monastero si arricchì di nuove donazioni e proprietà, sia a Cairate che a Castelseprio, Peveranza, Bergoro, Corra Maggiore, Abiate, Carnago e Marnate. Soppreso durante la dominazione austriaca, fu venduto all'asta in epoca napoleonica e diviso in quattro unità immobiliari. Da quel momento iniziò una fase di lento degrado, arrestato in questi anni grazie ad interventi mirati tesi al recupero dell'intera struttura. I lavori di consolidamento e di restauro hanno condotto ad importanti scoperte, sia sotto profilo artistico che storico. Innanzitutto sono stati rinvenuti antichi stemmi dei Toriani e dei Visconti, segno inequivocabile della soggezione monastera ai milanesi dopo la distruzione del Seprio. Oltre ad alcuni splendidi affreschi scoperti, nella piccola chiesa sotto una mano di calce, fra cui un ciclo pittorico attribuito da Aurelio Luini, figlio del Bernardino. Splendido anche il chiostro quadrilatero trecentesco, tipico esempio di architettura claustrale. Le origini del monastero di Santa Maria Assunta di Cairate sono ancora vuote al mistero, così come la figura della mitica Manigunda, alla quale la strada è intitolata, elevata simbolo del monastero e dei suoi numerosi possedimenti situati in epoca medievale nel territorio di Cairate e Limitrofi. Vu vu vu re di giò punce i cì. E la storia continua.