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The transcription discusses the history and meaning of the word "cambio" (exchange) in commerce. It explains that "cambio" originally meant barter or exchange, but later took on more specific meanings in relation to money and currency. The transcription also mentions the distinction between manual and transferable exchange, and how the term "cambio" is used to refer to the trade of money and bills of exchange. It discusses the concept of favorable or unfavorable exchange rates between different locations, and how these rates guide traders and bankers in their operations. The transcription also mentions the importance of communication and balance in maintaining stable exchange rates. It briefly touches on the operations of currency exchange and the role of the stock exchange. The transcription concludes by mentioning the origins of the word "borsa" (stock exchange) and discussing famous stock exchanges in different cities. It also comments on the negative effects of speculative trading www.readyjoe.it e la storia continua Il cambio e le borse Il senso più antico e più generico di questa parola, anima del commercio di oggi, è sinonimo di permuta o baratto, sebbene presentemente meglio risedica il vocabolo scambio. Con progredire nel commercio tale voce assunse successivamente significati più specifici. Da prima si chiamò talvolta cambio in mutuo commerciale e a dar somme a cambio equivale a prestare denaro a interesse. Si applicò pure tal nome all'operazione di barattare monete di una specie con un'altra di un'altra specie diversa. Il foro e il commercio introdussero la distinzione tra il cambio manuale e il cambio traettizio, riservando in ambo a indicare commercio di denaro. Nel primo caso per intendere il commercio interno del denaro o numerario, la parola cambio, e nel secondo caso quella di piazza a piazza. Quest'ultimo è attualmente il senso tecnico e speciale della parola cambio e si può definire il commercio del denaro e delle cambiali che sono la rappresentazione. Nell'uso si da spesso il nome di cambio al prezzo stesso per il quale il denaro e le cambiali sono commerciate. E l'importo uniforme e medio che prende il prezzo di cambio in tutti i contratti che si fanno alla stessa epoca per le medesime piazze si nomina corso del cambio che viene accertato giornalmente in borsa dagli agenti di cambio. Si dice che fra due piazze il cambio è alla pari quando ad esempio si da nell'una 100 franchi per ricevere 100 franchi nell'altra che il cambio è a favore della tal piazza quando le lettere pagabili in questa piazza guadagnano un profitto. Un prezzo di cambio che è contrario a tal piazza quando si offrono cambiali pagabili in queste città per la somma inferiore a quella che le cambiali stesse avranno diritto di riscuotere. Queste denominazioni cambio favorevole o contrario sono inventate dalla scuola mercantile o e-colbertista la quale supponeva utile tutto ciò che fa crescere e dannoso tutto ciò che fa diminuire la massa del numerario nazionale. Quei pubblicisti pensavano che l'oro e l'argento siano la ricchezza per eccellenza mentre ormai provato che essi non sono che una parte minima delle ricchezze. Inoltre pensavano che il saldo del commercio fra due nazioni si faccia sempre in moneta mentre è dimostrato che i popoli scambiano i prodotti coi prodotti e quindi se fra due corsi del cambio l'uno è buono per trarre l'altro è buono per farsi rimettere e reciprocamente se l'uno è buono per rimettere e l'altro è buono per trarre sopra di sé. Per la qualcosa le denominazioni cambio favorevole o sfavorevole applicate a una piazza e non al tale o al tal altro individuo sono sostanzialmente viziose e inesatte. Dopo aver fatto tale retifica sull'inesattezza dell'espressione cambio favorevole o sfavorevole conviene aggiungere che il corso del cambio non serve ad altro se non a indicare quale operazione sia più vantaggiosa fra il trarre e il rimettere e quindi a guidare i commercianti di cambio e i banchieri nelle loro operazioni. Importa ancora notare che fra due piazze una profonda e una forte differenza nel cambio non può avere lunga durata perché appena i commercianti si accorgono di questa differenza e con l'attuale facilità di comunicazioni se ne accorgono subito e non tardano ad accrescere le importazioni di una delle due piazze e le esportazioni di numerario finché l'equilibrio non si sia presto a poco ristabilito. In questo solo senso il cambio può dirsi il barometro del commercio in quanto che il variare dei suoi corsi indica ai commercianti e ai banchieri le più opportune speculazioni da tentarsi. Esposti così tutti gli elementi che entrano nel calcolare il cambio adesso si complica ancora di più quando chi dà una piazza poi vuole procurarsi cambiare sopra un'altra e non potendo farlo direttamente si trova costretto a ricorrere sopra una terza piazza. Le operazioni di cambio vengono eseguite in appositi luoghi detti comunemente borsa luoghi o edifici pubblici dove si raccoglono ad ore determinate banchieri, negozianti, agenti di cambio, sensali e simili gente per trattarvi gli affari sui fondi pubblici ossia la compra e la vendita di una certa quantità di capitale di ferrovie, miniere, canali, assicurazioni eccetera. La legge vuole provvedere agli abusi su nei contratti di borsa l'avidità del guadagno dal luogo continuamente e abusi che con nome collettivo si chiamano giochi di borsa, aggiottaggio ma l'uso fu più forte nella legge e di rado questa può cogliere i marivoli. Dobbiamo poi aggiungere che l'etimologia della voce borsa si trae dalla città di Bruges che nel secolo XVI era primo banco della rega alzeatica sembra che i negozianti lì si raccogliessero in una casa che portava scolpito uno stemma con tre borse ovvero che appartenessero ad una famiglia Van Der Borse. Come pubblici momenti le più belle borse sono quelle di Amsterdam edificata tra il 1608-1615 di Londra, fabbricata prima in opera-latterizia a spese di un certo Thomas Greshman ed edificata nel 1866 con molta magnificenza di Pietroburgo, costruita dal 1804-1811 dall'architetto francese Thomas quella di Parigi, forse il più elegante momento moderno di questa città cominciato dal Bruniard nel 1808 e terminato dal Labar nel 1825 in ultimo quella di Lione, detta anche palazzo del commercio e dell'industria costruito 150 anni fa. Questo vasto parallelogramma racchiude di fatto non soltanto la borsa ma anche la camera e il tribunale di commercio la camera dei probi viri e il museo industriale è formato da quattro corpi principali di fabbricato riuniti a due piani e tutto in uno stile perfetto che onora grandemente l'architetto Dardel e l'architettura moderna può giovarsi di possedere a Lione un edificio suo che la appartiene proprio una costruzione vasta, elegante, forse un po' troppo ricca ma certamente degna della sovrana di questo popolo la speculazione infine non possiamo terminare la enumerazione di tali pubblici luoghi senza fare la deplorabile considerazione quante mai famiglie si distruggono con cosiddetti giochi di borsa perché l'astuzia umana è più forte della legge ma un rigore inesorabile dovrebbe a distruggere nelle borse malrivoli e malrivoleria www.redigio.it e la storia continua