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Alberto Rabagliati was an Italian singer and actor who began his career attempting to break into the cinema industry. Despite his physical appearance meeting the requirements, his time in America was a failure. However, he was able to assimilate the swing and jazz music dominating the American scene. Upon returning to Italy, Rabagliati brought this new musical style with him, which was considered a novelty. He achieved success with songs like "Bambina innamorata" and "Ti dirò." Despite the regime's disapproval of the new musical styles, Rabagliati remained popular. He also had success in the film industry, playing himself in movies. However, his voice deteriorated after the war, leading to a decline in his career. Nonetheless, his popularity allowed him to participate in various revues. www.redizio.it e la storia continua I signori dello swing, ragazzi, Otto e Bonino I signori dello swing, Rabagliati, Otto e Bonino Alberto Rabagliati, Milano, 1909-1974, inizia la sua carriera tentando la via del cinema. Simpatico a prima vista, cordiale ed esuberante, sbaraglia migliaia di concorrenti nel concorso indetto dall'americana Fox per cercare un emulo e sostituire Rodolfo Valentino, scomparso giovanissimo. Rabagliati ha un'ottima presenza fisica in tutti i connotati richiesti, ma il soggiorno in America per tentare il successo nel mondo della celluloide si rivela drammaticamente fallimentare. La permanenza oltreoceano non è però vana perché, se il cinema gli chiude le porte, riesce ad assimilare in maniera molto convincente lo swing e il jazz che dominano la musica americana. Tornato in Italia porta con sé questo suo importante bagaglio di esperienze che per il panorama nazionale equivalgono a novità assoluta. E dopo un esordio con Barzisla parte per Cuba con Leucona, tornando poi in Italia per una tournée molto apprezzata. Fa amicizia col maestro Danzi, già affermato compositore, che gli permette di spalancare le porte del successo e lancia Bambina innamorata e Ti dirò. Bambina innamorata, stanotte ti ho sognata, Su cuore addormentata ti sorridevi tu. Bambina innamorata, la bocca t'ho baciata, Quel bacio ti ha destata e non lo scordare tu. Ti dirò che tu mi piaci, ti dirò che nei tuoi baci si nasconde il mio destino, Il sogno mio divino che ancora non conosci tu. Sfonda poi con c'è una casetta piccina di farbrega e prato. Sposi, oggi sia vero il sogno e siamo sposi, Tutto risplende a noi d'intorno e luminosi ci sembrano persino i fiori. Il regime, che nel frattempo sanziona la musica esterofila e negroide, come stupida e antifascista, chiude l'occhio perché in quest'ultima canzone si fa riferimento alla campagna demografica appena lanciata in Italia. A Mussolini non piacciono questi nuovi ritmi sincopati, ma ormai Raba, sbagliati, è popolarissimo ed è quindi meglio trattarlo d'amico piuttosto che combatterlo. Sono molti i successi legati al nome di questo simpaticissimo interprete che porta un'aria nuova nella canzone italiana, mascherando talvolta lo swing come un'esuberanza personale. Un esempio è dato da «Va, va, baciami piccina», in cui sirva il testo con una grande maestria. «Va, va, baciami piccina sulla bocca piccolina, dammi tan, tan, tanti baci in quantità, ta-ra-ta-ta, ta-ra-ta-ta». Al cinema interpreta se stesso, il cantante osannato e divorato con gli occhi dalle tante ammiratrici. E tra le canzoni da citare «Tu, musica divina», «Tu che mi hai preso il cuore, non sai che il canto di un violino può farti un sogno il mio destino». Poi «Mattinata fiorentina di gallieri e danzi». «È primavera, svegliatevi bambine, alle cascine Messer Aprile fa il rubaccordo». «È tardasera, madonna fiorentina, quante forcine si troveranno sui prati in fiora». E poi c'è la svolta del silenzioso slow. «Abbassa la tua radio, per favore». O di Maria Laco, o della canzone «Il boscaiolo» di Morbelli e Varzisa. «Oh boscaiolo, il sole sta per tramontare, lascia il lavoro, torna a tua casa là». Il primo pensiero d'amore è un altro grande successo. «Il primo pensiero d'amore sei tu, sei tu, quel che non posso scordare mai più, mai più». «Negli occhi tuei belli c'è un velo di dolcezza e di bontà». «Se cade una stella dal cielo, quella stella ti dirà, il primo pensiero d'amore sei tu». «Quando canta Ravagliati» di Gagliere Danzi conferma la bontà della sua voce e il prestigio del personaggio. «Quando canta Ravagliati fa così e sui fianchi ben piantati resta vita». «Nello sguardo scansonato come un lampo fa brillare e agitando sempre l'indice elevato fa un versaggio che somiglia a un miagolare». «Canta Ravagliati» gli viene una rubrica fissa della EIAR, uno spazio personale dei programmi di musica leggera molto gradito dai radioscoltatori. E nel dopoguerra il successo non durerà a lungo anche perché la voce di pari passo a un'evoluzione del fisico subirà un peggioramento e non gli permetterà più di sopportare i suoi soliti fraseggi. La popolarità acquistata e acquisita gli consentirà inoltre di partecipare a una serie di riviste anche di Garinei e Giovannini.