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The news report is about the important event that took place on May 29, 1176, in Legnano, Italy. The militias of the Lombard League defeated the army of Emperor Frederick Barbarossa. The battle was won by the foot soldiers of the Lombard free cities, who defeated the armored cavalry of the emperor. It is believed that the emperor himself perished in the battle. The victory of the Lombard League is seen as a triumph against the emperor's attempts to oppress the free cities. The use of pikes in the battle was a decisive factor in the victory. The fate of Emperor Barbarossa is uncertain, but it is believed that he may have drowned in the Ticino River. The victory holds great historical significance for the Lombard League and their fight for independence. www.redigio.it Che la storia continua www.redigio.it www.redigio.it www.redigio.it Buonasera, il nostro telegiornale di oggi, che come sapete è un telegiornale un po' speciale, sarà quasi interamente dedicato all'avvenimento più importante della giornata. Un avvenimento che non mancherà di destare profonde emozioni. Nella mattinata di oggi, 29 maggio dell'anno 1176, le milizie popolari della Lega Lombarda hanno clamorosamente sconfitto l'esercito dell'imperatore Federico. La battaglia si è svolta nei pressi di Legnano, una località poco lontana da Milano. L'esercito dei liberi comuni lombardi, forti di 12.000 uomini e composto essenzialmente da truppe milanesi, bresciane e veronesi, oltre a piccoli contingenti di Lodi, Piacenza, Novara e Vercelli, ha battuto la cavalleria tedesca guidata dallo stesso imperatore. Ora l'esercito sconfitto è in fuga verso Pavia. Pare che nello scontro sia perito lo stesso imperatore, noto in Italia come il Barbarossa. È accaduto davvero l'incredibile. La cavalleria imperiale, una formazione corazzata, giudicata finora invincibile, è stata battuta sul campo da un esercito di soldati appiedati e non professionisti. I vincitori sono dei popolani, forze emergenti di quella nuova realtà, scaturita da quei liberi comuni che Federico intendeva ancora una volta umiliare. A Legnano, dove oggi si è duramente combattuto, c'è il nostro inviato Romano Battaglia. Siete collegati con Legnano, mi trovo nel cortile del castello, dove ci sono alcuni cavalieri, alcuni armigeri, alcuni capitani di contrada che si sono ritrovati qui dopo la grande battaglia, a comenzare la grande battaglia, il grande avvenimento. Ci sono stati gravi perdite da me due le parti, ma alla fine l'esercito di Federico I, detto il Barbarossa, è stato messo in fuga. Alcuni capitani di contrada, dicevamo, lei di che contrada è? San Bernardino. Chi può raccontare le fasi della battaglia? Noi siamo partiti due giorni fa da Milano e le nostre avanguardie, stamattina fuori oltre l'Olona, hanno incontrato quello che noi pensavamo fosse un piccolo gruppo di uomini, invece abbiamo scoperto che era il grosso di, con Barbarossa anche. Si può disegnare o interro pure su un muro i punti essenziali della battaglia, Legnano, Milano? Sì, guardi, da Milano siamo partiti con gli uomini e dovevamo praticamente arrivare là dove c'è Ticino, se questo qui per esempio è Milano e questa è la zona dove c'è Legnano, in questo punto stamattina ci siamo incontrati. Questo che cos'è? Un fiume? Sì, è il fiume Olona che passa qui vicino. Qua c'è praticamente fuori la zona della campagna, le avanguardie hanno incontrato tutto il grosso che veniva dal Seprio. Scusi, mi sposto un attimo. Su questo punto della giornata, cioè le prime ore, le nostre avanguardie hanno incontrato questo gruppo grosso con Barbarossa e la battaglia si è svolta praticamente alla periferia del paese. Quando poi lo scontro si è fatto più decisivo si sono tornati tutti verso il carroccio dove noi abbiamo gli uomini, abbiamo il grosso della fanteria e lì abbiamo avuto lo scontro vero e proprio con i nostri almiseri i quali si sono raccolti con armi vicino a questo carroccio. Ci sono stati, Capitano, momenti incerti della battaglia? Beh, ci sono stati momenti di paura perché loro a un certo punto erano forti, cioè avevano questo grosso numero di persone a cavallo con noi a piedi, lì abbiamo dovuto ritirarci su quello che era il nostro punto di riferimento, cioè il carroccio. Qual è stato, Capitano, il momento decisivo della battaglia? Decisivo per noi è stato quando è arrivata la Compagnia della Morte con Alberto Giussano e ci ha chiaramente tirati fuori da una situazione non molto felice. Possiamo chiamare una della Compagnia della Morte, che cosa è accaduto esattamente? All'inizio eravamo un po' disorientati da tutto quello che era successo perché appunto pensavamo di trovare un piccolo esercito, invece abbiamo trovato il grosso dell'esercito imperiale con l'imperatore in persona, quindi abbiamo dovuto con animosità mettere assieme tutti i cavalieri lombardi, incitarli e siamo ritornati quando abbiamo saputo che la fanteria aveva benissimo resistito agli attacchi dei tedeschi e aveva distrutto quasi interamente i cavalieri tedeschi. Parliamo un attimo di queste armi usate per la prima volta, cioè delle picche. Esatto, noi in giro al carroccio con i nostri uomini ci siamo, lì ce ne sono alcune che abbiamo qua. Ecco, vogliamo vedere queste picche per favore? Sono gli armigeri? Esatto. Puoi chiamarli? Sì, facciamo venire qua così li mettiamo. Capitano, scusi. Lei è capitano di quale contrada? San Martino. Lei ha partecipato fino a questo poche ore fa alla battaglia? Sì, certamente. Quella delle picche è stata un po' la parte decisiva diciamo, avete atterrato i cavalieri, i cavalli. Quella delle picche è stata la parte decisiva e conclusiva direi. Cioè dipende proprio tutto da quest'arma nuova che abbiamo usato. Ecco, adesso vediamo come venivano usate queste armi, queste picche. Ecco, vedete gli armigeri che sono a terra, ma ci può descrivere lei capitano? Sì. Il nostro punto, come dicevo, era il carroccio. Noi ci siamo ritrovati tutti riuniti e abbiamo fatto quello che già facevano i romani mettendo gli scudi e le lance. L'urto dei cavalli è stato senz'altro forte perché i morti ci sono stati. Ecco, praticamente il cavallo con il cavaliere arrivava e rimaneva. Questa barriera di lance, tutte molto riunite e per la prima volta ci siamo trovati in difficoltà perché erano in tanti. Venivano colpiti i cavalli in quel punto? Venivano colpiti i cavalli sul davanti e nelle parti anteriori e il cavallo in quel momento butta il cavaliere a terra. Cioè praticamente il cavallo andava a terra, il cavaliere andava a terra e quindi… Il cavaliere in quel momento lì era veramente in difficoltà, aveva dei problemi che doveva praticamente come noi, cioè a piedi. A quel punto lì la battaglia è stata risolta con l'arrivo della nostra cavalleria che è arrivata alle prime ore del pomeriggio. A questo punto si sono spinti da questa cavalleria, senza altro l'ultimo è stato forte e sono arrivati fino a Ticino. Dove sembra che l'ultima notizia diano per sicuro che Barbarossa… Scusi, scusi diceva? L'imperatore è senz'altro morto, abbiamo le insegne imperiali dell'imperatore e le insegne imperiali quindi pensiamo che l'imperatore sia morto. Ci sono tanti morti, tantissimi, i cavalieri in fuga uccisi per la compagnia della morte sono stati moltissimi. Quindi si sono annegati nel Ticino? Si sono annegati nel Ticino perché loro hanno dei guadi come noi d'altronde, ci sono dei guadi fissati, così scappando non sono riusciti a trovare i guadi e il Ticino in questo periodo è molto forte come corrente. La cavalleria ancora lì sta cercando perché pensiamo che ritornerebbero, cioè ritorneranno senz'altro perché qui ne è già tornato uno ma come dicono le ultime notizie senz'altro è morto. Capitano questa vittoria ha un grande significato storico? Noi abbiamo combattuto per i nostri comuni e tutto quello che era in soffrugge di Barbarossa speriamo che con la sua morte siamo finiti, senz'altro è stata dura ma come tutte le battaglie qualcosa succederà. Con questa incertezza sulla sorte di Federico I detto il Barbarossa concludiamo questo collegamento da Legnano. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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