Details
Nothing to say, yet
Big christmas sale
Premium Access 35% OFF
Nothing to say, yet
The Bay of Corgeno, due to its connection to Lake Comabio, has a rich aquatic fauna. Various species of fish have been introduced to the lake, including perch, trout, carp, and catfish. These invasive species have caused damage to the native fish population and have also been affected by pollution. The proliferation of a species called scardola, which feeds on microorganisms in the water, has led to an increase in algal blooms. However, there are efforts to control the scardola population through selective fishing. www.rendijou.it E la storia continua La fauna della Baia di Corgeno La Baia di Corgeno, complice alla presenza del lago, ospita una fauna piuttosto ricca, decisamente legata all'acqua. Vediamo insieme di dare un'occhiata alle varie componenti presenti. I pesci Il lago di Comabio e connesso la Baia di Corgeno è stato utilizzato, a partire dalla fine del secolo scorso, come una sorta di laboratorio in cui sperimentare l'immissione di nuove specie di pesci. Si cominciò dapprima con il persico, il persico sole, il famoso gobino, seguito dal persico trota, il boccalone, dalla carpa a specchi, e nel 1902 dal lucio perca. In tempi più recenti sono stati immessi, più o meno volontariamente, anche l'invasivo pesce gatto e il carassio dorato. Prima dell'arrivo di questi intrusi, provenienti dalla maggior parte del Nord America, la fauna ittica del lago era costituita dal persico reale, luccio, tinca, scardola, guilla, triotto e cavedano. L'immissione di specie esotiche, in particolare quelle del persico sole e del pesce gatto, hanno comportato seri danni alla fauna ittica originaria, che si è trovata così a competere, nella migliore dell'ipotesi, con pesci che facevano il loro stesso mestiere nell'ambiente, una sorta di concorrenza sleale in quanto sostenuta dall'uomo. A completare il quadro è poi giunto anche l'inquinamento che ha favorito specie di scarso valore commerciali, le quali, in condizione di stress del lago, possono paradossalmente anche aumentare il grado di inquinamento. È il caso della scardola, che sta proliferando a dismisura, nutriendosi di quei microrganismi liberamente natanti in acqua, chiamati zooplankton, come i piccoli crostacei del genere Daphnia. A loro volta le daphnie svolgono un delicato ruolo di spazzini, in quanto si nutrono di quelle microalghe, soprattutto la Microcistis aenuginosa, che è troppo fertilizzante dall'uomo, sporcano il lago come quelle che si definiscono floricolture algari. Le scardole, predando le daphnie, eliminano questi preziosi spazzini del lago, dando così via libera allo sviluppo delle fioriture algari. Tuttavia, già da qualche tempo, pare che sia in corso una pesca selettiva finalizzata a tenere sotto controllo le scardole.