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The website www.rendijou.it tells stories, traditions, proverbs, and curiosities about Lake Comabbio and its surroundings. It discusses the exploitation of the lake's vegetation for economic purposes, such as using long reeds for chair weaving and small reeds for packaging ceramics. The area also had an artist craftsman named Bombolo, who entertained people while making brooms from reed inflorescences. The lake is known for its exotic plants, some of which were introduced and cultivated by the Borghi family. Despite pollution, some of these species have survived. Additionally, the lake experiences a natural phenomenon called "brisk," where blocks of dead vegetation form rafts and can be blown across the lake to Corgeno. The exploitation of peat in the lake basin was limited, but evidence of this activity can be seen in the labyrinth-like area of Comabbio. www.rendijou.it e la storia continua Lago di Comabio e storie in riva al lago racconti, tradizioni, proverbe e curiosità da Corgenio e Gintorni Il liscà Icadreg, Icanet, Bombolo e l'artista artigiano, Vesden in Tel Laganè, un lago dal tocco esotico e il fenomeno naturale di Brick e la torba. Per le popolazioni rivierasche è un'importante fonte di risorse economiche era rappresentato dallo sfruttamento della vegetazione spontanea del bacino lacustre. Ed ecco una storia. Il liscà Icadreg. Nella zona umida prossima al lago cresce una specie erbacea perenne tagliente al tatto denominata carice o falasco, dial o lisca. La lisca veniva tagliata a fine di agosto legata in piccoli covoni e fatta asciugare per essere poi venduta. La lisca più lunga veniva utilizzata per l'impagliatura delle sedie, il liscà Icadreg, mentre quella più minuta serviva per il rivestimento delle dammigiane e per l'imballo delle ceramiche. Per favorire la buona qualità della lisca in primavera era uso bruciare la palude nei giorni ventosi. I canette. Le canne palustre, i canette in dialetto, servivano per costruire capanne, i cassinot, tavole per l'allevamento dei bacchi da seta, i pannelli utilizzati in agricoltura ed edilizia, garelle, e per l'infiorescenza delle canne venivano fabbricate scope e scopini. Bombolo, l'artista artigiano. A Corgeno è ancora vivo il ricordo di Bombolo che è un personaggio pittoresco che sino agli anni cinquanta rallegrava le serate del mese di agosto durante il quale si fermava in paese per fabbricare scope e scopini. Bombolo acquistava dai ragazzi del paese le infiorescenze delle canne tagliate a 50 centimetri pagandole 60 lire al chilo. Per ottenere un chilo occorreva lavorare per diversi giorni però la sera Bombolo improvvisava dei piccoli concerti all'osteria del paese con la sua inseparabile armonica a bocca e con l'aiuto di un piattino a caffè e dei cucchiaini che funzionano da batteria. Vestiva in modo eccentrico, scarpe bicolore bianche e nere, pantaloni e giacca nera, camicia bianca con un grande papillon nero e per finire una bombetta stile inglese. Les castagne d'acqua, in dialetto lagane, frutto di lago, venivano raccolte per l'alimentazione e talvolta per realizzare colanne ornamentali. L'intrico delle fioritura delle castagne d'acqua ha colpito l'immaginazione della gente tanto che Vestè in un lagane significava trovarsi in una situazione senza via di uscita. Un lago dal tocco esotico. Nel 1898 la famiglia Borghi iniziò la coltivazione a scopo commerciale di piante acquatiche e palustri che continuò anche nel 1913, anno in cui i Borghi cedessero l'attività fino all'aprile del 1945. Nei vivai situati a Varano, nei pressi della piscicoltura, vennero importate e coltivate numerose piante esotiche come documentato dai cataloghi del tempo. In particolare il clima del lago di Comabbio permise ad alcune di queste specie di propagarsi in altre parti nel bacino lacustre. Lo Stucchi, medico botanico di Cugiono, in uno studio sui laghi varisini degli anni 1949 e 50, rilevava nel bacino di Comabbio la presenza delle seguenti specie extraeuropee, la sud americana Elodea densa, l'africana Lagaro Siphon Maior, la sagittaria Latifolia originaria del Nord America, la sagittaria Platifilla del Centro America, la Saurunus Cernus che è nord americana, la Pontederia Cordata e la tropicale Nelumbo Nucifera conosciuto come Fior di Loto. A distanza di mezzo secolo dalla chiusura dell'attività di coltivazione e malgrado il notevole inquinamento del lago alcune di queste specie sono sopravvissute. E' il fenomeno naturale del brisk. Le carne palustri o mai morte stratificandosi formano dei blocchi, in dialetto brisk o baltic, che si staccano dalla riva del lago nella zona di Comabbio assumendo la forma di piccole zattere e in giornate di forte vento queste zattere naturali riescono ad attraversare il lago in direzione di Corgeno. E la torba? Lo sfruttamento della torba nel bacino lacustre è stato molto limitato e tracce di queste attività sono evidenti nella parte del lago, in territorio di Comabbio denominata labirinto caratterizzato da canali e insennatori artificiali. www.redigio.it e la storia continua

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