Details
Nothing to say, yet
Nothing to say, yet
Francesco Maria Menzi Verini was a politician active during the Republic of Cisalpine and the early years of the Kingdom of Italy. He played a role in ensuring that the government of Milan remained moderate during the Jacobin movement. He was married to Caterina Modignani and owned various properties in Regnano. During the French-Austrian war, his assets were confiscated but later returned when the French regained control. He worked to form a national army and co-founded a newspaper in Regnano. After the fall of Napoleon, he became the chancellor of the Italian Kingdom. His descendant, Barbara Melzi, founded an institute that still exists today. Francesco Maria Menzi Verini Nato a Milano nel 1753, morto a Bellagio nel 1816. Era discendente di un'antica famiglia di origine spagnola. Fu un uomo politico attivo nel periodo della Repubblica Cisattina e nel primo periodo del Regno d'Italia. Dopo la conquista napoleonica della Lombardia, Milano divenne il più attivo centro del Movimento Giacobini italiano, al quale aderirono patrioti delle più svariate classi sociali, oltre ad eminenti esponenti della nobiltà di quei tempi. Napoleone, preoccupato principalmente che il governo della città non cadesse nelle mani della parte più oltransista del giacobinismo, vi emmise alcuni uomini moderati che garantissero l'esecuzione della sua volontà , come finanzieri, grossi proprietari interieri e nobili milanesi, tra i quali il Conte Francesco Melziderilli, che era considerato il capo dei moderati. Lo stesso Napoleone designò tra i redattori della Costituzione della Repubblica Cisattina, con Greppi, Taverna, Triulzi, anche il Melzi che divenne nel 1802 vicepresidente della stessa Repubblica. Francesco Melziderilli, che aveva sposato Caterina Modignani, rafforzò il possesso dei suoi beniterieri, case e palazzi Patrizia Regnano e, primo del suo casato, divenne così cittadino di Regnano. Allo scoppio del marzo del 1699, della nuova guerra tra Francia e Austria, si erano violenti molti antirepubblicani anche in Lombardia e, nei tre mesi del riconquistato dominio degli austriaci, molti beni del Melziderilli furono confiscati e lo stesso fu giudicato in contumacia, essendoci rifiutato a Saragozza. Al ritorno dei francesi in Lombardia, il Melzi riebbe i suoi poteri e si dedicò alla formazione di un esercito nazionale come grande dell'indipendenza. Fondò, con il napoletano Vincenzo Cuoco, anche il giornale di Regnano, al quale collaborarono gli intellettuali dell'epoca come i Monti, Foscolo, Romagnosi e Bergé. La rivista ebbe solo tre anni di vita, anche se era diffusa in tutta l'Italia presso i centi cuoti. Alla caduta di Napoleone e all'avvento del Regno d'Italia, il Melziderilli fu nominato cancelliere guarda sigilli della Corona. Una discendenza di questo personaggio, figlia dell'omonimo Conte Francesco, coniugato ad Isabella Salazar, fu Barbara Melzi, fondatrice dell'istituto ancora oggi esistente. Sottotitoli e revisione a cura di QTSS