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L'impero non può attendere, il guardiero di Legnano, un eroe del nostro tempo. La Lega Lombarda rappresenta forse il caso estremo di un evento del passato, che si è stato trasmesso alla memoria collettiva di un intero popolo, attraverso una iconografia completamente immaginaria, inventata molti secoli dopo, e cioè nell'Ottocento Romantico. Fino a non molti anni fa tutti i libri di scuola degli elementari riproducevano il quadro di Amos Cassioli, La Battaglia di Legnano, oggi alla Galleria d'Arte Moderna di Firenze, con la sua mischia selvaggia di combattenti in armature completamente anacronistiche, ai piedi del carroccio, per non parlare degli innumerevoli giuramenti di Pontida che infestano le nostre gallerie. Oggi quell'iconografia comincia a non essere più così familiare alle nuove generazioni, ma il monumento al guerriero Lombardo, che svette a Legnano, ha guadagnato una nuova giovinezza da quando è stato scelto come simbolo elettorale della Lega, se non altro l'opera, realizzata da Enrico Butti nel 1900, richiama un po' più da vicino quello che poteva essere l'armamento di un cavaliere del tempo, benché l'atteggiamento eroico sia quello imposto dalle convenzioni romantiche. Eppure un'iconografia originale dell'epoca esiste, e almeno per il gusto odierno risulta ben più emozionante di quella ottocentesca. È il caso degli straordinari basso rilievi che nel 1171 ornano la ricostruita porta romana, oggi conservata a Castello Sforzesco, in cui si vede il ritorno dei milanesi nella città ricostruita dopo la distruzione barbarossa, guidati dal loro clero con croci e strendardi. Più dubbia è l'identificazione di altri due basso rilievi della stessa epoca, che rappresentano un domo barbuto a gambe incrociate e una donna in nato di sollevarsi la veste per rasarsi l'inguine. La critica tende oggi a ritenere che si tratti di figure apotropaiche, erette sulle porte a difesa dei nemici, ma una tradizione popolare che risale almeno al Cinquecento vi riconosce invece i ritratti del barbarossa e dell'imperatrice, raffigurati per scherzo in atteggiamenti osceni. Sottotitoli e revisione a cura di QTSS