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www.redigio.it e la storia continua Quattro secoli di devozione per la Madonnina dei Ronchi salvò un congiunto del Cavaliere Lampugnano di Regnanello che fece trasformare nel 1641 la cappella di famiglia in chiesa di quartiere come oggi la possiamo ammirare Il grande fervore di rinnovamento seguito dalla controriforma favorì a Regnano lasciti e donazioni a beneficio di comunità ecclesiastiche o finalizzate alle edificazioni di conventi e chiese I nobili di quel tempo facevano una gara per ringraziarsi gli arcivescoli milanesi o per legare il loro nome ad opere di beneficenza o dirette alla comunità Così Gianrodolfo Vismara ricco medico milanese possessore di molti beni nell'indianese finanziò oltre al Convento delle Clarisse sito nell'attuale Corsa Italia la trasformazione e l'ampliamento del Convento di Sant'Angelo nel Rione e San Martino Erano anche tempi di grande fede religiosa e molti eventi anche naturali venivano attribuiti a prodigi e miracoli da ripagare con un ex voto o con una riconoscenza ancora più appariscente che potesse perpetuare nella memoria collettiva l'atto di munificenza Stando alla storia delle chiese di Lemiano scritta dal prevosto Pozzo nel 1650 il Tempio della Natività di Maria Vergine più noto come Chiesa della Madonnina ebbe la sua origine proprio da una serie di donazioni a seguito di guarigioni definite miracolose e attribuite alla protezione della Vergine invocata lungo l'antica strada Magna oggi costro Sempione all'angolo con via Ronchi esisteva già nel XVI secolo una cappella oratorio segnalata anche dallo storico milanese Bussero e nella quale era conservata un'elfigie della Madonna una serie di eventi citati nelle cronache del prevosto Pozzo favori copiose e lemosine verso questo Tempietto Nel 1600 Lemiano era un morgo che godeva di una certa agiatezza e anche generosità da parte dei fedeli lo testimoniano l'esistenza di ben 13 chiese e 7 conventi tra i signorotti residenti vi erano anche alcuni componenti della famiglia Rampugnani un ramo discendente di Odelberto Lampugnano dell'anno 804 che era cavaliere dell'imperatore Carlo Magno dello stesso casato era Ioseffo primo lemianese possessore del castello di San Giorgio capitano di sua maestà e cavaliere ielosonitano e la citata cappella sorgeva proprio nella sua vigna accadde che il fratello di questo signorotto cade malamente da cavallo e restò illeso attribuendo la grazia alla vergine della cappelletta decise di fare edificare nello stesso luogo una nuova chiesa su disegni dell'architetto Francesco Maria Ricchini così il 21 luglio 1641 rende posta la prima pietra alla sua morte nel 1664 il cavaliere Ioseffo Lampugnani lasciò mille lire a favore della patrocinazione della chiesa e con l'obbligo di messe ad espressa volontà di essere sepolto in un angolo della chiesa stessa dove infatti si vede ancora una lapide con il suo nome altri cinque familiari vennero successivamente tumulati nello stesso luogo sacro nel 1700 la chiesa fu ampliata e venne fatto chiudere l'ingresso nella facciata a sud ma fu mantenuto l'elegante portichetto la facciata rifatta verso via Ronchi è abbastanza sobria ed è a due ordini Dorico e Corinzio sostiene Marco Torri nella sua preziosa ricostruzione morfologica e architettonica della chiesa che la testa è del tutto simile a San Giuseppe di Milano quella del 1607-1630 e progettata anche essa da Ricchini entrambe presentano infatti una pianta centrale ottagonale con un asse principale allungato mediante una cappella d'ingresso e un abside all'interno tra le opere d'arte una pala datare che è un trittico dipinta in stile barocco ma con reminiscenze cinquecentesche da Federico Lampugnani e raffigura la Madonna con San Sebastiano e San Rocco A uno dei pittori fratelli Lampugnani si devono anche le decorazioni e le figure di San Francesco e San Giuseppe alle pareti della cappella dell'altare Nella chiesa si trovano inoltre due tese in cornici marmore del pittore Stefano Maria Legnani detto Il Legnanino trasferite nel 1815 alla Madonna delle Grazie Nel 1828 fu incaricato il pittore legnanese Veniamino Turri di eseguire copie ad affresco di questi dipinti all'interno delle cornici che erano state conservate Il soffitto della chiesa decorato a stucchi è opera di Daniele Turri che vuole inserire tra i putti e le lesene due scene pure ad affresco affidati al figlio di Veniamino Turri Mosè segno e risultati di grande effetto Alla stessa epoca di costruzione della chiesa risalgono le tre meridiane poste nelle pareti Est, Sud e Nord-Ovest in posizioni tali da essere visibili da ogni direzione e in modo da segnare chiaramente tutte le ore dall'alba al tramonto per chi percorreva la strada magna Originalmente le meridiane erano ornate con scenografie stemmi, paesaggi e alcuni motti latini che col tempo purtroppo sono spariti Nel 1984, in occasione del sesto centenario della morte del giure consulto e astronomo Giovanni da Legnano per iniziativa della famiglia legnanese dell'Associazione Antares e della Contrada di San Terasmo le meridiane sono state restaurate nelle loro parti tecniche in modo da riprisinare totalmente questo perfetto orologio solare unico nel suo genere in tutto le legnanese Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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