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23 GIORNO  ESSERE NEL MONDO MA NON APPARTENERE

23 GIORNO ESSERE NEL MONDO MA NON APPARTENERE

Giovanni D.

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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ventitresimo giorno, dal Vangelo secondo Giovanni. In quel tempo Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse, Padre, è venuta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna, che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato Gesù Cristo. Tutte le cose mie sono tue e tutte le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo, essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Abbiamo da poco celebrate le Domeniche di Ascensione e Pentecoste. C'è però un passaggio che questa mattina vorrei condividere con voi, un passaggio che Gesù fa e che noi non riusciamo ancora a fare. Essi, dice Gesù riferito ai discepoli, sono nel mondo, ma non sono del mondo. Non so se avete mai fatto caso a questa cosa, noi cristiani siamo nel mondo, cioè viviamo il mondo e tutto ciò che la terra ci dà, ma non siamo del mondo. Questa cosa è affascinante perché, se la capissimo in qualche modo, il nostro comportamento potrebbe essere diverso. Io cristiano vivo questa terra, ma non sono destinato a questa terra, e quindi dovrei avere quella capacità, quella fede che mi porti a vivere in modo diverso. A tal proposito ricordiamo la preghiera di San Francesco d'Assisi, dov'è, Odio che io porti la pace. Vedete, il nostro essere cristiani si deve notare, si deve vedere, troppe volte siamo noi per primi ad alimentare divisioni, litigi e ad essere i primi a non riuscire a perdonare. Ecco perché Gesù, prima di rinnovare lo Spirito Santo, ci ricorda che noi siamo nel mondo, ma non siamo del mondo, siamo suoi e dobbiamo far notare a tutti questa particolarità. Quindi la domanda che ci poniamo è questa, gli altri capiscono che io sono cristiano dai miei comportamenti, oppure infango ancora una volta l'immagine della Chiesa attraverso il mio operato? Quante volte ho infangato il nome della Chiesa non dando il buon esempio? Quindi dobbiamo svegliarci, non siamo più credibili. Noi diciamo di credere in qualcosa, ma in pratica non lo testimoniamo con la vita. Attenzione però, perché a volte questo non essere del mondo può essere interpretato in questo modo, estraneandoci dagli altri e rinchiudendoci nelle Chiese, pensando di fare bene a non contaminarci con il mondo, con gli altri, e quindi ci richiudiamo in noi stessi. Il Signore non vuole assolutamente questo, perché Gesù è venuto a curare i malati, non i sani. Gesù è morto in croce per tutti, anche per quelli che stanno nel mondo. Ha versato il Suo sangue per la salvezza di tutti. Quindi cerchiamo di essere testimoni credibili nel mondo, pur essendo del mondo. Il Signore, se c'è una cosa che fa sempre nei confronti nostri, è non darci mai un ultimatum, cioè non ci punta mai la pistola vicino alla testa. E allora, questa mattina, dopo queste considerazioni, ripartiamo da qui. Cerchiamo di capire dove dobbiamo migliorare per poter piacere a Lui, e per poter dimostrare agli uomini che il nostro Dio è il Dio amante della vita, dandoci sempre un'altra possibilità. Vergine Maria, guidaci ad essere testimoni credibili dando il buon esempio di veri cristiani. Amen. Coloncino per il mese di maggio. Aurora bellissima del mese di maggio, meravigliosa opera di Dio, innanzi a cui si arrestano gli incanti e le bellezze tutte della primavera. Te noi veneriamo, ognuntia delle pure delizie del paradiso. Misericordiosa dispensatrice di grazie, Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Usore raggiante di divina luce, che al vivo fuoco del tuo santo amore, fecondi ghistelli e ritrosi muti dell'anima nostra. Stella che brille nelle oscure notti dell'umanità, a te fidenti noi solleviamo la voce, o gloria dei figli di Eva triomfatrice Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Giardina di virtù, donna celeste, su cui si posò lo Spirito del Signore, eppure santa su di tutte le creature, apparissi prediletta di Dio. Ave di grazia piena, Ave Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Maggio, che fai scordare le pene del tempestoso inverno. Aura soale, che accarezzi le pianticelle inclinate dalle bufere. Te preghiamo, Madre, che i nostri falli fai scordare l'Eterno. La nostra povertà compatire, se in noi ti preghiamo. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Lugiada celeste, che i languidi steli dalle infuocate vampre del sole rinfranchi. L'anima nostra, abilita dalle terrene miserie, solleva e delta la virtù robusta dell'Evangelo, clementissima Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Primavera seconda di ogni bontà, che le privazioni sostenute dai poverelli nel rigido inverno, ora consoli con la lietezza dei cambi ondeggianti di sfighe granose. Assibiti alla mensa dei bisognosi, moltiplica lo scarso loro pane, oh benedica Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Rosa bellissima dei cambi di ingazzi, che in tua modestia innamorassi il tuo fattore, sicché non dubitò di farti tua fattura. L'anima nostra, povera e fiorita di virtù, da te sia decorata origine del paradiso. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Giglio illibato e candido, innanzi a cui terrestre all'alito dei veterini e passioni, e immacolato germogli nell'orto dell'eternità. L'anima nostra, che più non si gloria della sua innocenza, mondata nella vasca della penitenza, custodisci, eppure il nostro cuore è innamorato di te sola conserva, oh immacolata Vergine Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Oh violetta gentil fra grande e timida, che nell'umile cella di Nazareth ogni tuo affetto consacrasti a Dio. Dall'altezza di Cieli, ove ti ha collocato il Figlio, educaci all'umiltà, ispiraci prudenza e consiglio, oh dolce Madre Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Cedro maestoso, che spieghi sublime dalle rette del Libano la verdeggiante chioma, a te, noi, misere e grane pianticelle, leviamo la fronte umile e vile, e ti imploriamo, potente Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Olivo specioso, che nei campi di Nazi maestoso è bello, sotto il potente tuo patrocinio, ci ripariamo, ed aspettiamo le copiose grazie tue, oh Protetrice, Signora del mondo Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Maria, coronata dal Figlio del Sesso di ogni elessa virtù, a te consacriamo gli affetti e i sensi nostri, benedici le nostre allegrezze, conforta i nostri dolori, si compagna nella vita nostra, vocata nella nostra morte, per te questa vita si cance nell'eterno omaggio, nel giardino dei Santi in cielo, o solo all'edizia delle anime nostre, o rifugio dei pecatori, Maria. Ave Maria, piena di grazie, Signore con te, tu sei benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo Sero Gesù. Maria.

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