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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ottavo aggiorno, dal Vangelo secondo Giovanni. In quel tempo GesĂ¹ disse ai Suoi discepoli, «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, è colui che mi ama. Chi ama me sarĂ amato dal Padre mio, e anch'io lo amerĂ² e mi manifesterĂ² a lui». Gli disse Giuda, non all'Iscariota, «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». Gli rispose GesĂ¹, «Se uno mi ama, osserverĂ la mia parola e il Padre mio lo amerĂ , e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». La domanda di questa mattina che ci pone la riflessione è questa. Come possiamo amare il Signore? Come posso piacere al Signore? Ăˆ una delle tante domande che ci poniamo nel corso della nostra vita, ed è una domanda che in molti ancora si pongono. Cosa pensa di me il Signore? Come posso dimostrargli il mio amore per Lui? La risposta ce l'ha appena il Vangelo che abbiamo ascoltato. Difatti GesĂ¹ nel Vangelo questa mattina spiazza via ogni risposta sbagliata, ogni dubbio e ogni tentazione che personalmente possiamo intraprendere. Difatti ci dice come possiamo amarlo. Ăˆ semplice, ma forse difficile per noi. Lui ci rinnova l'invito e ci dice «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama». Quindi, per piacere al Signore, per amare il Signore, dobbiamo osservare i Suoi comandamenti. Accogliere e osservare i comandamenti. Basta questo per amare il Signore, per incontrarlo e per dargli il nostro amore. Quali sono i comandamenti? Lo sappiamo, quelli che Dio diede a Mosè sul monte Sinai, non difficili da osservare. Lo ricordiamo, sono dieci e molte volte neanche ce li ricordiamo. A questi dieci GesĂ¹ ne aggiunge altri due «Ama il prossimo tuo come te stesso e amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi». Questo è il comandamento dell'amore. Il Signore sa che il cammino per noi è difficile, ma sa che possiamo farcela grazie al nostro impegno, alla nostra costanza e alla nostra fede. Molte volte, puĂ² capitare, noi andiamo in chiesa non per il Signore. Siamo convinti di fare le cose per Lui, perĂ² tante volte, forse inadvertitamente, mettiamo davanti sempre noi stessi. Ecco allora la chiave di lettura dell'osservanza dei comandamenti, ed è una sola. La chiave di lettura dei comandamenti sono i sacramenti. GesĂ¹ li ha lasciati perchĂ© noi possiamo camminare con i piedi a terra e con lo sguardo rivolto verso il cielo. In modo particolare ne ricordiamo due di questi sacramenti, la penitenza e l'eucaristia. Sono i due pilastri della vita del Cristiano. Possiamo domandarci che rapporto abbiamo con i sacramenti? C'è chi non ricorda da quando tempo non si accosta al sacramento della confessione. Molte volte pensiamo di amare Dio, ed in realtĂ stiamo soltanto amando l'immagine di noi stessi. Ed ecco la domanda, da quando tempo non mi confesso? E perchĂ© non mi confesso? PerchĂ© non credo nei sacerdoti? PerchĂ© ho difficoltĂ ad approcciarmi a questo sacramento? Da quando tempo non mi accosto alla comunione sacramentale? E se anche mi accostassi con regolaritĂ , ciĂ² non mi rende giusto? Ecco, questa mattina sono tante le domande che questo Vangelo provoca in ognuno di noi. Ricordiamolo, i dieci comandamenti sono un vero vademecum per la nostra vita, sono la chiave di lettura che ci dicono come amare il Signore. E allora oggi ringraziamo il Signore perchĂ© ci ha dato un'altra possibilitĂ , quella cioè di poter dire, io ti amo, Signore, e Tu ami me. Ma io voglio ancora di piĂ¹ sforzarmi nell'amarti attraverso i Tuoi sacramenti e osservando i Tuoi comandamenti. Le due parole chiave di questa mattina, comandamenti e sacramenti. L'invito dunque è sempre lo stesso, un accurato esame di coscienza. Se vogliamo amare il Signore, dobbiamo osservare i comandamenti e vivere i sacramenti. Divolgiamo la nostra preghiera a Maria. Maria, donna dell'ascolto, rendi aperti i nostri orecchi, fa che amiamo il Tuo Figlio GesĂ¹ osservando i Suoi comandamenti e vivendo nella grazia i Suoi sacramenti. Amo. In nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, amano. Coruncina per il mese di maggio. Aurora bellissima del mese di maggio, meravigliosa opera di Dio, innanzi a cui si arrestano l'incanto e le bellezze tutte della primavera. Te noi benediamo, onunzia delle pure delizie del paradiso. Misericordiosa dispensatrice di grazia, Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta a fare donne e benedetta il frutto del Tuo Seme, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. O sole raggiante di divina luce che al vivo fuoco del Tuo santo amore, fecondi disteriti e ritrosi muti dell'anima nostra, stella che brilli negli oscuri notti dell'umanitĂ , a Te fidenti noi sopravviamo la voce. O gloria dei figli di Eva, Teonpatrice Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. Giardino di virtĂ¹, donna celeste, su cui ci puosĂ² lo Spirito del Signore. E pure e santa su di tutte le creature, apparisti prediletta di Dio. Ave di grazia piena, Ave Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. Maggio, che fai scordare le pene del tempestoso inverno. Aura soave, che accarezzi le pianticelle incinate dalle bufele. Te preghiamo, Madre, che i nostri falli fai scordare all'Eterno. La nostra povertĂ compatire. Sì, noi ti preghiamo. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. Rugiada celeste, che i languidi steli dalle infocate vampe del sole rinfranchi. L'anima abilita dalle terrene iserie, solleva e destra alla virtĂ¹ robusta dell'Evangelo. O Clementissimo Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. Primavera feconda di ogni bontĂ , che le privazioni sostenute da poverelli nel rigido inverno, ora consoli con la rietezza dei cambi ondeggianti di spighe granose. Affiditi alla mensa dei bisognosi, moltifica lo scarso loro pane o benefica Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. Rosa bellissima dei cambi di ingaggio, che in Tua modestia innamorassi il Tuo Fattore, sì che non dubitĂ² di farsi il Tuo Fattura. L'anima nostra, povera e sfiorita di virtĂ¹, da Te sia decorata o regina del Paradiso. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. Giglio, libato e candido, innanzi a cui si arresta l'alico delle terrene passione, immacolato germogli nell'orto dell'eternitĂ . L'anima nostra, che piĂ¹ non si gloria della sua innocenza, mondata nell'avacro della penitenza, custodisci. Eppure il nostro cuore, innamorato di Te sola, conserva, o immacolata Vergine Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. O Violetta gentil, flagrante e timida, che nell'umida cela di Nazareth ogni tuo affetto consacrasti a Dio. Dall'altezza dei Cieli, dove ti ha collocata il Figlio, educaci ad umiltĂ , ispiraci prudenza e consiglio, o dolce madre Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. Sarai la mia amante e il mio figlio. Cedro maestoso, che spieghi sublime dalle vette del Libano la verdeggiante chioma. A te, noi misere e grave pianticelle, leviamo la fronte umile e vile e ti imploriamo, o potente Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. A te, noi misere e grave pianticelle, leviamo la fronte umile e vile e ti imploriamo, o potente Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. A te, noi misere e grave pianticelle, leviamo la fronte umile e vile e ti imploriamo, o potente Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. A te, noi misere e grave pianticelle, leviamo la fronte umile e vile e ti imploriamo, o potente Maria. A te, noi misere e grave pianticelle, leviamo la fronte umile e vile e ti imploriamo, Si incompagna nella vita nostra, avvocata nella nostra morte. Per te questa vita si cange nell'eterno Maggio, nel Giardino dei Santi, in cielo, o solo a retirsi dalle anime nostre, o rifugio dei peccatori, Maria. Ave Maria piena di grazia, Signore, con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetta il frutto del Tuo Seno, GesĂ¹. Sarai la mia amante e il mio figlio. A te, noi misere e grave pianticelle, leviamo la fronte umile e vile e ti imploriamo, In nome del Padre, del Figlio e del Spirito Santo.