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14 maggio 2024: Lettura

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Marco Coccioli

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We are guided through a meditation exercise where we focus on our breath and let go of any thoughts or tensions. Then, we are encouraged to bring our attention to our body and relax each part of it. The importance of self-compassion is discussed, explaining how it opens our minds and allows us to see things more clearly. Negative emotions can narrow our perspective and hinder wise decision-making, while positive emotions increase openness to new experiences and improve the quality of our lives. The scenarios of a negative and positive mindset are compared to illustrate how our attitude affects our actions and outcomes. It is suggested that having a positive mindset can lead to a more successful and fulfilling day. Abbiamo la nostra posizione comoda, su chiudiamo gli occhi e facciamo tre profondi respiri. Profondi vuol dire che riempiamo al massimo i nostri polmoni con l'espirazione e li sbuotiamo completamente con l'espirazione e lo facciamo per tre volte. E poi lasciamo il respiro nel suo ritmo naturale, facendo attenzione all'aria che entra e all'aria che esce e alle sensazioni che dà il nostro corpo. In questo momento non c'è niente da decidere, niente da risolvere. Stiamo soltanto qui a fare attenzione all'aria che entra e all'aria che esce. E se un pensiero sorge non importa, i pensieri sorgono ma noi ce ne accorgiamo e lo lasciamo andare con l'espirazione. Sentiamo il nostro corpo che si espande quando immettiamo aria, si gonfia la pancia, si alzano le scapole, le clavicole, le spalle e con l'espirazione sentiamo il nostro corpo che si rilassa, che lascia andare tutte le tensioni, tutte le preoccupazioni della giornata. Adesso siamo qui, nel momento presente, facendo attenzione all'aria che entra e all'aria che esce. Adesso portiamo l'attenzione alla nostra testa e rilassiamo la cute, rilassiamo la fronte, rilassiamo le sopracciglia. Rilassiamo lo spazio tra le sopracciglia, rilassiamo gli occhi, le orecchie, le guance, il naso, rilassiamo le labbra, la lingua e il mento. Rilassiamo il collo e le spalle, rilassiamo la schiena, le braccia e le mani. Rilassiamo la pancia, il bacino, rilassiamo le gambe e i piedi. Adesso sentiamo se il nostro corpo è rilassato o se c'è ancora qualche tensione. Se ci dovesse essere una tensione, un piccolo dolore, ci portiamo l'attenzione esattamente lì e ci respiriamo dentro. Altrimenti, se ci sentiamo rilassati, ci guastiamo il nostro corpo rilassato. Facciamo attenzione al respiro. Diamo la nostra attenzione nuovamente sul respiro, all'aria che entra e all'aria che esce e alle sensazioni che ci dà. Adesso, con questa mente, con questo corpo più rilassato, andiamo a vedere cosa c'è dentro di noi in questo momento, in questo preciso istante. Ci può essere della rilassatezza, perché questa meditazione sta dando i suoi frutti. Oppure, posso essere ancora un po' nervoso per la giornata che ho appena passato, quindi c'è ancora qualcosa che mi porta indietro, oppure una piccola preoccupazione per dopo. Dopo, lasciamo andare, qualsiasi cosa ci sia, va bene così, non giudichiamo, non etichettiamo, semplicemente guardiamo cosa c'è dentro di noi. A volte, possiamo non vedere nulla, perché proprio quando andiamo a cercare qualcosa dentro di noi, facciamo i timidi con noi stessi e non a fare nulla. Qualsiasi cosa, va bene così. Adesso, quando siamo pronti, facciamo tre respiri consapevoli e poi prendiamo contatto con il mondo esterno, cominciando ad aprire gli occhi, a muovere leggermente le dita, ma prima tre respiri consapevoli. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Adesso, comincio la lettura presa dal libro di Christine Neff, dal titolo La Self-Compassion. L'apertura della mente. Non solo la self-compassion apre il cuore, ma apre anche la mente, liberando le nostre percezioni dalla morsa stretta della negatività. Quando siamo persi nel giudizio negativo, la consapevolezza si restringe automaticamente in quello che c'è di sbagliato in noi stessi e nelle nostre vite. Vediamo solo la macchina dell'imperfezione, dando per scontate la bellezza e la meraviglia della visione di insieme. Lo scopo evolutivo delle emozioni negative è quello di stimolare i potenti impulsi, noti come tendenze specifiche all'azione. La rabbia, per esempio, genera l'impulso all'attacco, la paura alla fuga, la vergogna a nascondersi, e così via. Quando siamo catturati dalla morsa delle emozioni negative, ci sentiamo che abbiamo una scelta, e una soltanto. Quando l'urso è alla carica, non abbiamo tempo di deliberare una scelta, o agiamo, o moriamo. Questa tendenza ci può essere d'aiuto quando siamo minacciati da cannibori pelosi, ma non è così tanto utile quando i problemi non minacciano direttamente la nostra vita, come quando la nostra macchina nuova viene ammattata da un carrello vagante nel parcheggio del supermercato. Le emozioni negative restringono la visione del mondo al punto che non possiamo vedere le altre possibilità che abbiamo proprio sotto il naso. Come Helen Keller ha detto, quando una delle porte della felicità si chiude, un'altra si apre, ma spesso guardiamo per così tanto tempo la porta chiusa che non vediamo l'altra che si è aperta per noi. Quando ci diamo compassione, mantenendo la nostra delusione e consapevolezza cosciente, gentile e connessa, la porta si apre di nuovo. Quando ci calmiamo e confortiamo, procuriamo a noi stessi un senso di sicurezza, dandoci il coraggio di uscire da sotto la roccia in cui ci nascondiamo e vedere cosa c'è fuori. Più spesso che non, le cose non sono così male come temevamo e incominciamo a notare aspetti di noi stessi e delle nostre vite che in realtà sono positivi. L'atteggiamento mentale calmo e fiducioso, fornito dalla self-compassion, può portare un aspirare verso l'alto di emozioni positive che ci aiuta a liberarci dalla paura e a migliorare grandemente la qualità delle nostre vite. Le emozioni positive, invece di restringere l'attenzione, fanno proprio l'opposto. Dato che ci fanno sentire calmi e al sicuro, i sentimenti positivi aumentano l'apertura a nuove esperienze, così come aumentano il senso di connessione e fiducia negli altri. Prima di tutto, esaminiamo come le emozioni negative tendono a interferire nel vederle cose chiaramente e a impedirci di prendere decisioni sagge. Mettiamo che stai facendo tardi per andare al lavoro e devi ancora portare fuori il cane prima di andare via per tutto il giorno. Sei stressata e arrabbiata con te stessa per non esserti alzata prima. Afferri il guinzaglio e cerchi di agganciarlo al collare di Fido tenendolo con una mano mentre con l'altra reggi una tazza di caffè. Ma nel tuo stato mentale sotto pressione continua a mancare l'anello del collare e ci metti tre volte di più di quel che ci vuole per agganciarci il guinzaglio. Per di più ci metti così tanto che Fido pensa che ti stia chinando per fargli le coccole. E quindi, tutto contento, cerca di lettarti la faccia e il vatteniere che ti fa rovesciare il caffè su tutto il pavimento della cucina. Imprechi, pulisci il casino e tiri fuori brutalmente Fido dalla porta. Sei intassiata e scorbutica mentre porti il cane a fare il giro del palazzo. Ma quanto ci mette stamattina a fare bisogni? Sono in ritardo di quindici minuti. Quando finalmente fai bisogni, li fa proprio in mezzo al marciapiede. Metti la mano in borsa per cercare sacchetti o teggetta per la cacca del cane, ma solo per scoprire che te li sei dimenticati a casa nella fretta di uscire. Cinque minuti, dieci foglie trovate lì per rì e quindici smorsi di disgusto più tardi. Riesci a ripulire il casino sul marciapiede. Quando finalmente torni a casa, ti lavi le mani e vai ad asserrare le chiavi della macchina nella tasca anteriore della borsa dove normalmente le tieni. Ma le chiavi non ci sono. Controlli una, due, tre volte, diventando sempre più frustrata. Provaci la borsa e fai uscire tutto quello che c'è per scoprire che le chiavi della macchina sono di fatti nella tasca posteriore. Le avrei messe lì, così potrei uscire dalla porta più alla svelta dopo essere tornata dalla passeggiata con il cane. Quando finalmente arrivi in ufficio, sei a ritardo di mezz'ora e hai perso l'inizio del meeting giornaliero del tuo gruppo di lavoro. Entri docile e con un agnellino, tutti gli occhi puntati addosso mentre cerchi di trovare una sedia, desiderando di essere invisibile. Il tuo atteggiamento mentale negativo ti ha reso impacciata e inefficiente, per non parlare di averti messa nei casino con il tuo capo, e la tua giornata andrà molto più probabilmente solo a peggiorare. Ora esaminiamo come questo scenario si sarebbe presentato se tu fossi stata focalizzata sul positivo invece che sul negativo. Sei a ritardo per andare al lavoro e devi portare fuori il cane prima di andare via per tutto il giorno. Anche se hai dormito un po' più a lungo, sei grata per aver avuto quei minuti in più di sonno. Ti versi una tazza di caffè notando il bel profumo che ha. Ti prendi un momento per gustarti i primi sorsi e pensi che forse avresti dovuto versarle in un thermos prima di portare Fido fuori. Prendi il guinsaglio da agganciare al collare del cane. Guinsaglio in una mano, caffè nell'altra, con Fido che cerca di baciarti. Metti giù il caffè, che per fortuna era nel thermos. Dai una degrettatina dietro le orecchie a Fido e gli metti agilmente il guinsaglio. Che cane dolce! È proprio un buon compagno, pensi fra te e te. Esci fuori con calma ricordandoti di prendere i sacchettini o sei getta. Noti che è una bella mattina piena di sole e ti godi pianamente la passeggiata. Appena Fido finisce di fare i suoi bisogni mattutini, pulisci e torni subito a casa. Ti lavi le mani e cerchi le chiari della macchina nella borsa. Dove sono? Pensando sempre nella tasca davanti della borsa. Ah già, giusto! Le ho messe nella tasca dietro, così facevo prima di uscire. Vedi? Sono più furba di quel che pensassi. Arrivi in ritardo in ufficio solo di 10 minuti, con 5 minuti da passare prima che il meeting del gruppo di lavoro abbia inizio. Hai uno spirito alto prima che il meeting incominci, specialmente quando il tuo capo approva la soluzione che è creativa che hai proposto per un problema da lui sollevato. Il tuo atteggiamento positivo ti ha aiutato ad essere abile, prudente ed efficiente nelle azioni, e probabilmente porterà a una giornata che andrà solo a migliorare. È successo a tutti molte volte che le cose sono andate come nel primo scenario, e grazie a sé anche molte volte come nel secondo. Sembra che quando abbiamo un atteggiamento mentale negativo, tutto quello che può andare storto va storto. Quando siamo in uno stato positivo, invece, le cose sembrano svolgersi senza impicci. La ricerca di Fredrickson dimostra che il processo non è magico, ma piuttosto che le emozioni negative tendono a restringere l'attenzione al punto che ci perdiamo nelle cose più banali e commettiamo errori, ovvero causiamo a noi stessi più stress e problemi. Le emozioni positive tendono invece ad ampliare l'attenzione, e di conseguenza notiamo i dettagli utili e abbiamo idee creative, ossia massimizziamo la capacità di riflessione, la capacità di prendere decisioni. Nell'ultimo decennio, eminenti psicologi si sono sempre più interessati al modo in cui le emozioni positive come l'amore, la gioia, la curiosità e la speranza possono aiutare a massimizzare la salute e il benessere. La nostra ricerca dimostra che le persone autocompassionevoli sperimentano più emozioni positive nelle loro vite. Riportano di essere molto più felici. Paradossalmente, anche se la self-compassion sorge durante le esperienze di sofferenza, tende a creare stati mentali gioiosi. La self-compassion non elimina i sentimenti negativi, ma li abbraccia con cura e gentilezza. Dato che la self-compassion ci fa sentire al sicuro, centrati e connessi, possiamo gioire di ciò che c'è di meraviglioso nelle nostre vite, piuttosto che soppermarci soltanto sui problemi e le limitazioni. Possiamo incominciare a perseguire i nostri sogni, piuttosto che tenerci solo alla larga dai pericoli. Oppure un bambino e un papà che stanno insieme, che si abbracciano, oppure due fidanzati che stanno camminando, dei fiori, qualsiasi cosa che ci faccia stare bene. Questo può essere un esercizio se vogliamo farlo. Adesso possiamo prenderci qualche minuto per ascoltarci e sentire cosa risuona noi dopo questa lettura. Se abbiamo già vissuto queste cose che ha descritto la NES, e se effettivamente le emozioni negative ci sembra che ci restringano la mente, oppure le emozioni positive ce le allargano. Prendiamoci qualche minuto. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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