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L'età della Restaurazione

L'età della Restaurazione

MAURIZIO MAURIZIMAURIZIO MAURIZI

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Il Congresso di Vienna e la nuova Europa post napoleonica; i principi di legittimità e di equilibrio; l'eredità della rivoluzione francese

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In 1814, after Napoleon's defeat and exile, the Congress of Vienna was held to decide the future of post-Napoleonic Europe. The main goal was to restore the old dynasties that had been removed from power. The Congress also aimed to establish a balanced and stable international system, forming a Holy Alliance between Austria, Russia, and Prussia. The map of Europe was redrawn, with the Austrian Empire gaining territories in Italy, making Austria the dominant power in Italy. Despite the restoration leading to political fragmentation in Italy, the ideals of freedom and independence from the Napoleonic era continued to influence the people. Il 18 settembre 1814, a seguito della sconfitta di Napoleone e del suo esilio sull'isola dell'Elba, si aprì a Vienna un congresso che riuniva i rappresentanti di tutte le nazioni che appartenevano alla coalizione che aveva sconfitto proprio Napoleone. Lo scopero era quello di decidere sugli assetti futuri dell'Europa post-Napoleonica. Questo congresso, il congresso di Vienna, si interruppe nel giugno 1815 quando Napoleone fuggito dall'Elba prodò a Cannes in Francia e iniziò il suo periodo dei cento giorni fino alla sconfitta di Vatria, quello nel giugno 1815. Poi il congresso riprese e terminò sempre nel corso dello stesso anno, quindi un congresso durato praticamente quasi un biregno, 1814-1815. Si parla di restaurazione perché appunto lo scopo principale del congresso di Vienna fu quello di restaurare le antiche dinastie che dopo Napoleone erano state estromesse dal trono, dai rispettivi troni. Si parla quindi di affermazione del principio di legittimità, cioè restaurare sui loro, sui propri legittimi troni, i sovrani per diritto divino. Un altro principio insierò però il congresso di Vienna, cioè quello dell'equilibrio. Tutti gli stati, tutte le potenze vincitrici volevano ricostruire un sistema internazionale bilanciato e stabile e in pace. In qualche modo proprio per questo motivo fu costituita anche una santa alleanza tra l'Austria, la Russia e la Prussia che aveva lo scopo di impedire qualsiasi tentativo di rivolta, di rivoluzione, di futura rivoluzione che messesse in pericolo questo sistema bilanciato tra gli stati europei. Nel corso del congresso di Vienna venne ridisegnata la carta geografica dell'Europa, venne istituita la confederazione giornalica che di fatto era le rede della confederazione del reino napoleonica e che sostituì in un certo senso il vecchio, obsoleto, sacro romano impero. La Prussia divenne il principale stato dell'area germanica e si contendeva appunto la confederazione germanica all'Austria. L'Austria, l'impero alburgico, inglobò nel suo impero anche territori italiani, domini italiani come per esempio il Lombardo Veneto. Però di fatto l'Austria, al di là di ogni altro aspetto, diventa la potenza egemone in Italia, come vedremo in effetti soprattutto quando studieremo i risultati. In Italia il ventennio di dominio napoleonico aveva lasciato le sue tracce, in effetti gli italiani avevano fatto l'esperienza per la prima volta tra secoli di appartenere a qualcosa di più importante, non a degli statarelli o a delle entità territoriali minuscole, ma addirittura ad uno stato sopraregionale, il regno d'Italia o anche al limite il regno di Napoli. Cioè si erano sentiti per la prima volta italiani appartenenti a una stessa nazione, a una stessa grande nazione. Nel periodo napoleonico si era affermata una nuova classe dirigente con funzioni politiche e amministrative, selezionata sulla base del criterio dell'amalgama, vi ricordate? Cioè sulla base del criterio del merito. In Italia si erano diffusi, proprio con Napoleone e quindi anche con la rivoluzione francese, i principi di libertà, di uguaglianza giuridica. Quindi in un certo senso la restaurazione comportò per l'Italia una nuova frantumazione politica per la penisola, sotto leggemonia austriaca come abbiamo detto, però diciamo in presenza di questo nuovo spirito, cioè che era in continuità con l'età napoleonica, durante la quale si erano diffusi, vedo, ideali libertà ed indipendenza.

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