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Elena Ripilli and Nicole De Cesaris discuss the concept of probability and its three definitions: classical, frequentist, and subjective. They provide examples of each definition and explain the importance of terms like sample space and event. They also mention the historical figures who contributed to the study of probability, such as Gerolamo Cardano and the Bernoulli family. The phrase "the house always wins" refers to the fact that casinos and gambling establishments have a statistical advantage and are designed to make a profit. Diego Rizzuto and Paolo Canova use math and probability to educate people about the pitfalls of gambling and help those struggling with addiction. They explain that the reason the house always wins is because the odds are in their favor and players often underestimate their chances of winning. They also discuss tricks used in scratch-off tickets to create the illusion of winning. Rizzuto and Canova believe that teaching math and probability can empower you Buongiorno a tutti, siamo Elena Ripilli e Nicole De Cesaris e oggi risponderemo alla domanda perché il banco vince sempre. A seguito di questa domanda è importante parlare di un concetto, ovvero il concetto della probabilità e della sua origine, dove proviene la probabilità. Nella probabilità sono presenti appunto tre definizioni, la definizione della probabilità classica, definizione della probabilità frequentista e definizione della probabilità soggettiva. La probabilità classica si intende il rapporto tra il numero di casi favorevoli e il numero di casi possibili, per invece probabilità frequentista di un evento si intende la frequenza relativa osservata in un grande numero di esperimenti, per invece probabilità soggettiva di un evento si intende il numero completo tra 0 e 1 che un individuo assegna all'evento come misura del gareggio di fiducia che egli ripone nel verificarsi dell'evento stesso. È importante appunto della probabilità dare il significato ad altri termini come per esempio lo spazio campionario che è l'insieme di tutti i possibili esiti e il significato di un evento che si intende ogni sotto insieme dello spazio campionario. A queste tre definizioni della probabilità abbiamo attribuito tre diversi esercizi, il primo esercizio riguardante appunto la probabilità classica abbiamo un dado che viene lanciato per 300 volte e dobbiamo calcolare la probabilità che nel dado esca il numero 5, quindi come la definizione il numero di casi favorevoli che in questo caso è 1 fratto il numero di casi possibili che essendo un dado classico 6 facce è fratto 6 e moltiplichiamo il tutto per 300 che rappresentano le volte in cui il dado è stato lanciato ed otteniamo che il numero 5 uscirà per 50 volte. Per quanto riguarda il problema sulla probabilità frequentista abbiamo preso dei dati italiani dove circa su 5 milioni di italiani circa 800 mila hanno gli occhi azzurri, il problema richiede di trovare quanti alunni nella seconda ACS hanno gli occhi azzurri, quindi abbiamo fatto 800 mila fratto 5 milioni e otteniamo 0,16, nella seconda ACS sono presenti 25 alunni quindi moltiplichiamo 0,16 per il numero stelle degli alunni e equivale che nella seconda ACS per la probabilità frequentista ci dovranno essere 4 studenti con gli occhi azzurri. Per quanto riguarda il problema sulla probabilità soggettiva abbiamo due personaggi, il padre di Alice e il padre di Bob, il padre di Alice ritiene che il suo atleta preferito vincerà sicuramente la gara, infatti ha scommesso 17 euro e in caso di vittoria del suo atleta preferito ne otterrà 35, mentre invece il padre di Bob ritiene che l'atleta preferito non vincerà la gara, per risolvere appunto il problema facciamo 17 fratto 35 ed otteniamo 0,49 che in percentuale equivale al 49%, tendo il 49% minore del 50% non è vero che il padre di Bob ha fiducia nella vittoria dell'atleta preferito. Ci troviamo nel XVI secolo con Gerolamo Cardano, un matematico e medico italiano nato nel 1501 e vissuto nel 1576, viene ricordato per delle continue sconfitte, a seguito di queste intraprese per primo lo studio matematico della probabilità, scrivendo nel 1526 il Liber de Ludo Are, pubblicato nel 1663, in cui inizia la scoperta della probabilità. In seguito troviamo Galileo nella sua opera Sopra le coperte dei dadi del 1630, in cui si occupa della vera e propria probabilità nei giochi degli appassionati fiorentini, un gioco che prende il nome di Gioco della Zara, è un gioco costituito da tre dadi, in cui nella sua opera fece osservazioni probabilistiche legate alla propagazione degli errori nelle misurazioni. Una famiglia che influì in modo notevole per il calcolo della probabilità è la famiglia Bernoulli, composta in particolar modo da Jacopo Bernoulli, un matematico e scienziato svizzero, dove lo ricordiamo soprattutto per il teorema di Bernoulli sulla legge dei grandi numeri, per comprendere al meglio questo teorema parliamo di un esempio, l'esperimento consiste nel lancio di una moneta, dove tutti sappiamo che la probabilità che esca a testa è del 50%, ovvero un mezzo, e così per la probabilità che esca a croce, se però effettuo un numero molto grande di tentativi, la frequenza, ovvero il verificarsi di uno dei due eventi, si afficcina, cioè tende alla probabilità teorica, nel nostro caso un mezzo. A seguito di questo esempio, riusciamo a comprendere meglio il teorema di Bernoulli, ovvero se E è un evento e P è la probabilità, allora la frequenza relativa dei successi su N prove indipendenti e seguite, converge a P, cioè se il numero N delle prove effettuate è sufficientemente grande, è quasi certo che la frequenza relativa dei successi nelle N prove, differirà poco della probabilità di successo nella singola prova. Dopo aver drotto il concetto sulla probabilità, chiediamo il significato di banco, per banco si intende un ente che gestisce il gioco d'azzardo e che assume il ruolo di avversario del giocatore. A questo punto chiediamo immediatamente il significato dell'affermazione che il banco vince sempre, serve quindi a spiegare che a vincere sono sempre i gestori, non facendo guadagnare chi gioca, ma perciò arricchendo chi opera questo tipo di servizio. Non si tratta di truffe o cose di altro tipo, poiché ci sono anche dei giocatori che vincono e portano a casa delle altissime somme di denaro e questo succede spesso con giochi di slot machine, ma il concetto della frase il banco vince sempre, quindi dice che a fine serata ad averla meglio sarà sempre la serata gioco. Ma quindi perché il banco vince sempre? In realtà la risposta a questa domanda è piuttosto semplice, visto che in tutti i giochi ci sono delle condizioni che servono a far mettere il banco nello stato in cui possa ottenere maggiore occasione di vittoria e proprio per questo motivo il banco vince sempre, come ci viene insegnato dalle statistiche. Nonostante quindi la matematica è patrimonio di poche persone, in così tanti riescono ad indebitarsi e rovinare la propria esistenza, sperano di vincere al superanalotto. In particolare da Elena Tevano, una giornalista del Corriere della Sera, vengono citate le storie di due sorinesi, Diego Rizzuto e Paolo Canova, che attraverso la divulgazione della matematica, studiando la probabilità e la statistica anche all'interno delle scuole, in modo divertente insegnano a riconoscere l'insidio delle lotterie, a prevenire ma soprattutto ad aiutare le persone a vincere la loro dipendenza nel gioco d'azzardo, cercando di far capire anche tutti i meccanismi che portano sempre alla vittoria del banco. Proprio per questo motivo, dopo aver avuto successo nelle scuole, sono stati chiamati anche da enti locali, aziende e agenzie a mostrare le loro dimostrazioni. Tutte le volte che questi due giovani, Diego Rizzuto, 36 anni, un matematico e Paolo Canova di 40, un fisico, incontravano i ragazzi e a lezione facevano far loro un gioco che apparentemente sembra molto poco educativo, quello di far digitare loro un numero telefonico di Torino, a caso, chiedendo informazioni sul portiere della nazionale Gigi Buffon. Da quel momento, dal 2009, ha risposto un solo Gigi e tra questi appunto non era Buffon. Questo appunto serve a far capire ai ragazzi la probabilità appunto di incontrare un diretto interessato, cioè 1 su 10 milioni, come appunto dice Rizzuto. Dopo essere diventati dei divulgatori scientifici, hanno iniziato la loro carriera, utilizzando come già detto in precedenza, il gioco per spiegare la matematica nelle scuole, diventando quindi degli ASL, riuscendo quindi ad affermare che è possibile calcolare per ogni gioco prima quanto si perderà. Ciò che viene spiegato proprio da questi due giovani, è il perché dell'affermazione il banco vince sempre, esce da tutti i giochi di azzardo, non escludendo nessuno. Ciò che appunto dice Canova è che quello che cambia è al massimo la percentuale di decita che il banco decide di trattenersi, infatti ciò che viene a meno in ogni singolo individuo è la consapevolezza, è il concetto stesso della bassa probabilità di vittoria. Infatti Canova aggiunge che si ha conoscenza, si sa che a vincere saranno in pochi, ma spesso si è ingannati dal fatto che non si riesce a cogliere effettivamente cosa significhi quel pochi, infatti tutti sanno che il banco vince sempre, ma quasi nessuno si rende conto di quanto. A ingannare sulle reali percentuali di vittoria, è anche un altro trucco che proprio Rizzuto e Canova spiegano ai giovani nelle scuole. Infatti nei gratta e vinci è ancora una volta il banco a scegliere quante vincite ma soprattutto l'importo di esse, così da determinare una cifra vantaggiosa e affattivante per il banco stesso. Accade per esempio che in uno dei gratta e vinci più diffusi, il miliardario, su 10 biglietti 4 siano stati vinti, ma di questi 10, 9 portino in realtà a una vittoria nulla, poiché la vittoria, l'importo è pari a ciò che è stato pagato per la spesa del biglietto, oppure ad un importo poco più superiore. Così da dare la sensazione di vittoria e a spingere questi individui a reinvestire la cifra vinta. Se la pubblicità del gioco d'azzardo punta quindi oggi molto sui giovani con dei modelli accattivanti, sembra che nel senso di Canova e di Rizzuto, risvegli con passione la genialità dei ragazzi, perché con un po' di matematica non si lasciano ingannare e possano anche scoprire, attraverso un uso più consapevole dei numeri, che con la matematica stessa ci si può divertire anche in altri campi. E con questo concludiamo, grazie per l'attenzione.