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Today we will talk about "The Path to the Nest of Spiders" by Italo Calvino, published in 1947. The novel tells the story of young Pin, a boy who lives in a realistic but undefined town in Liguria. Pin steals a gun from a German soldier and hides it in spider nests along a path only he knows. However, he is captured by the Nazi fascists and imprisoned. He eventually escapes with a resistance leader and joins a resistance group, where he begins to understand the world and injustice through the innocent eyes of a child. Calvino, born in Cuba to Italian parents, was one of the most important Italian writers of the 20th century, known for his political and social engagement. He was interested in science, possibly due to his parents' profession, and experimented with combinatorial literature, playing with different narrative elements. The narrator in the novel is omniscient and focuses on Pin's thoughts, which are often strong, naive, Oggi parleremo del Sentiero dei Nidi di Ragno, di Italo Calvino, pubblicato nel 1947. Il romanzo narra la storia del giovane Pin, un bambino che vive in un paese realistico, ma indefinito, della Liguria. Solo nel mondo, Pin ruba la pistola a un soldato tedesco, nascondendola all'interno dei nidi di ragno lungo un sentiero da lui solo conosciuto. Ma viene catturato dai nazifascisti e incarcerato. Riuscito a scappare dalla prigione con un alto esponente partigiano, si incorpora in un comando della resistenza dove piano piano comprenderà il mondo e l'ingiustizia con gli occhi innocenti di bambino. Nato a Santiago de Cuba da genitori italiani, entrambi scienziati, nell'ottobre del 23, Calvino è stato uno dei più importanti scrittori italiani del Novecento, intellettuale dal grande impegno politico e sociale. Sempre alla ricerca delle spiegazioni logiche dei fenomeni e delle cause, si interessa perciò molto di scienza, forse anche per il mestiere dei genitori, ed è tra i primi a sperimentare la letteratura combinatoria, giocando con i possibili incastri fra i nuclei narrativi. Possiamo quindi chiamarlo un matematico in letteratura, per così dire. Il narratore esterno all'interno di questo romanzo, ed è onnisciente, conosce infatti ogni sfaccettatura della vicenda, ma soprattutto si focalizza sui pensieri di Pin, che è il protagonista e il fulcro del romanzo. Spesso i pensieri sono forti, ingenui, anche sconci, che attraverso una lieve comicità fanno trapelare la solitudine e la sofferenza di un bambino che ha molta fretta di crescere, forse più per necessità che per capriccio. In alcuni tratti sembra proprio la sua coscienza, la coscienza di Pin, a narrare la storia in terza persona, ad avvicinarci al mondo interiore del nostro protagonista e alla sua sfera emotiva. Infatti è attraverso la situazione di estrema sofferenza come la guerra partigiana che però ci viene trasmesso il principale nucleo del romanzo, cioè la comprensione giovanile. Abbiamo noi giovani come Pin fretta di crescere, di diventare adulti, di provare nuove esperienze, ma soprattutto di essere presi sul serio dai grandi, da cui spesso non ci sentiamo capiti. Nel romanzo sembrano convivere due storie, la comprensione, quasi l'ascolto verso la condizione giovanile da parte dell'autore, e la guerra partigiana, e la prima diventa quasi spediente narrativo per raccontare la seconda, ma anche viceversa. Infatti tutto ciò che Pin compie contro i nazi fascisti è volto alla finalità di farsi apprezzare, di entrare nel mondo degli adulti, di essere valorizzato agli occhi degli adulti e compreso, ascoltato. Ciò che ho apprezzato maggiormente di questo romanzo è il finale, in cui Pin, ancora sentendosi incompreso dal mondo degli adulti, fugge dal comando partigiano di cui faceva parte e decide di andare alla ricerca della pistola che aveva nascosta all'interno dei nidi di ragno, e che ancora non era stata trovata dai nazi fascisti, ma sulla sua strada incontra Cugino, un suo ex compagno di bregata all'interno della Resistenza, realmente si sente apprezzato e capito fino in fondo. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org