11-Dialogo

A person is questioning the importance of their life and their existence. They mention having had multiple lives and feeling connected to someone. They express confusion and frustration about not understanding the significance of their own story. They talk about their artistic abilities and the limitations placed on them as a woman. They mention a person named Dino and plead not to be left alone with a mysterious woman. They express a desire to finish something and ask not to be woken up. C'è nulla di tanto dalla sua vita. Non capisco. Non capisco proprio niente. Da quanto tempo, quanti anni sono che lei sta qui con me in questa casa? Che importanza ha? Sono qui con lei nel contatto di me. Certo che sono in contatto di lei. Mi riferivo prima alla sua eccellente vita. Quante vite, trenta che abbiamo. Ho avuto un'unica vita, come lei e come tutti gli esseri umani di questo mondo. Prima di entrare in questa casa. Forse non era la nostra esistenza, da sempre lei è in un luogo diverso. Magari anche con un nome differente. Non capisco. È così importante? La mia storia è solo una banale umana vicenda. Non era lei che non aveva avuto tempo per le vostre storie? Che non sapeva che parte delle vostre storie? Ho commesso una grave leggerezza. Le donne non possono, non devono superare i limiti del frivolo divertimento. Più forte, adesso parla più forte, voglio capire. Le tonalità della natura. Il segno sulla terra vittima. Lo studio delle ombre della luce che penetra nella verde. Le emozioni degli esseri umani che prendevano vita. Dalle mie mani, braccate di colore. La bellezza che si rinnova ogni volta. Dai. La mia bellezza è conosciuta su di me. E io non conosco lei. Qual è il mio limite? Qual è il mio limite? Sarebbe bellissima tutta e simulacante diventare una... Ferma! Esilio! Un'assenza! La mia abilità occorre alle doti naturali. Di sapere sfruttare il ruolo di chi mi stava di fronte, leggermi tutti i cammini particolari, comprenderlo. Per poi rappresentarlo sulla vita. È stato questo il mio amore. Una pitturice. La mia domenica è un artista. Perché un orore? Perché l'artismo dovrebbe rispettare la genialità per poi inserire più tanto? Che cosa ci può essere che sbagliava di scogliere la stessa estensa dei piaci umani? Lassi perdere il suo dito. Gli uomini, quelli della mia famiglia. O quelli che pagavano i miei quadri, un tempo. Senza provocioni. Esti, stupidi e facenti. Stimo loro che sono estanti. I miei volti mostravano le debolezze, le paure, le sconfitte. Non me lo hanno permesso. Una donna non può. L'ha fatto anche con me. Ha provato a leggere il mio berlotto. Certo. Certo che ho provato. Io conosco molto bene il giardinese. Più di quanto lei possa pensare. Per questo non la lasciamo. Lo faccio credere. E quanto? Voglio vederlo subito. Non potrà. Devo ancora finirlo. Terminerà con lei. Sarà anche un altro uomino in servizio. Perché? Perché una serva... Anche lei è stato un servo. Servitore dei suoi amici non italiani e francesi. Io ho sostenuto bene le mie ambizioni. Alle mie leggi di inspirazione. Sono stato un musicista, un compositore, un'artista eccetera. Prima di essere un compositore lei è stato un uomo. Io invece sono una donna. Lo capisci? Una donna. Sono stata giovane e bella. Quanto ancora è. È stato tutto semplice. Ragazza, si deve un giusto divertimento in una casa. Adesso ho trovato il coraggio. Non puoi lasciarmi qui. Poi c'è una grande donna che non si sa da dove è e che ha fatto. Adesso ti devo... Andiamo! Ora! Ti prego, Dino! Non svegliarmi! Non svegliarmi più!