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Gli amici di Filippo da Imola lo sputtanano ai microfoni di Ristoradio Convento di Lonato del Garda sabato 29 giugno
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Gli amici di Filippo da Imola lo sputtanano ai microfoni di Ristoradio Convento di Lonato del Garda sabato 29 giugno
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Gli amici di Filippo da Imola lo sputtanano ai microfoni di Ristoradio Convento di Lonato del Garda sabato 29 giugno
A group of friends from Imola are celebrating their friend Filippo's bachelor party. They are all passionate about soccer and used to play together. Now, some of them have become coaches while others have retired. They discuss their playing positions and goals scored. They also share their experiences as coaches and how it has changed their perspective on the game. They briefly mention their disappointment with the Italian national team's performance in the European Championship. Lastly, they send their best wishes to Filippo, who is getting married in September. Ristoratio Convento, per raccontarsi, per raccontare. Eccoci qui, siamo tornati in diretta sempre la notte del Convento, la notte del sabato 29 e domenica 30 giugno, perché c'è questo problema che quando passi la metà mare... Che giorno, eh? Che giorno? Che giorno? Cosa dici? Perché noi siamo l'unico posto che riesce a festeggiare due giorni incontentraneamente e stiamo raccontando tanti motivi di festa e andiamo a conoscere un nuovo, grazie a questi ragazzi che però sono qui per interposta persona, nel senso, partecipano a una festa ma il protagonista non ce l'abbiamo, quindi abbiamo modo di raccontare anche cose che lui non vorrebbe magari dire e che voi potete regalarci e farci scoprire. Intanto dai, primo giro di presentazione vostro, così almeno capiamo chi siete e da dove venite. Siamo ragazzi di Imola. Beh, come vi chiamate, come vi chiamate, così almeno. Io sono Federico. Fabio. Cristian. Manuel. E Stefano. Perfetto, già scusa. Imola. Imola tutti. Tutti da Imola. Tutti da Imola, tutti da Imola. Tutti da Imola, tutti da Imola. Bene, quindi appassionati dei motori, no? Ovvio. Ovvio. La terra dei motori. Via di Ine. Via di Ine, quella roba era... Era sì, un po' tutto. Siamo qua per l'addio al celibato del nostro amico Filippo. Sta pagando per la fiesta. Sta pagando per la fiesta, bellissima serata. Tranquilla, molto riconoscibile. Molto riconoscibile dalla canotta. Molto tranquilla, molto tranquilla. Sì, e come si può vedere? Ah, questo è solo per farlo vedere. Esatto, esatto. Lo potete immaginare. È un segno distintivo. Non ha un senso... No, no, no. Questa canotta è a verde fluo. Sì, sì, no. Perché io effettivamente all'inizio pensavo al giocatore di Beach Volley. Di Beach Volley, no? Ok, no. Abbiamo scelto solo un colore sgargiante. C'è comunque terra, anche quella. Sì, sì. Di allenatori e di... Di spiagge. Di spiagge sulla spiaggia. E di sport... Di sport a calci. Oh dai, intanto cominciate a raccontarci le cose di lui. Cosa fa, cosa ti piace. Cosa ti piace, però. Eh, no. Cosa ti piace non ti dicevo. Che hobby ha. Che hobby ha. Gioca a calcio, a livello dilettantistico. Esatto. Siamo un po' tutti calciatori. Ex calciatori. Quindi anche di squadra, non solo amici. Sì, siamo amici anche noi. Esatto. Fuori dentro il campo. Ok. Il calcio ha? 11. 11. Campi grandi. Campi grandi. Ancora in attività più o meno? Qualcuno sì, qualcuno ha smesso, qualcuno è vecchio ormai. Ah, ok. Quindi non siete più insieme. No, no, no. Non siamo... No, siete partiti da Torino. Esatto, esatto. Da Pizzerdo. Di Torino. Ok, ok. Ruoli? Mah, diciamo che siamo un po' di tutto. Difensore? Qualche mediante? Difensore? Qualche mediante? Qualche bomber? Qualche bomber? Qualche bomber. E attenzione che se dici una roba di genere devono uscire le statistiche. Oppa! E' facile mettere sul piatto una parola senza poi dare i dati. Bomber Force che a Imola è molto abbastanza famoso, eh. Ah sì? Sì, sì. È riconosciuto. È riconosciuto. Dacci due cifre, Christian. Dacci due cifre. Mah, avevano fatto una cinquantina di gol in categoria. E tante sbondite. Cinque secondi. Cinquanta gol all'anno o in tutto? In carriera. In carriera. Fate quante partite? Pochissime. Poche perché mi stiravo sempre. Ma hanno fortunato anche le partite all'allenamento. All'allenamento, sì. All'allenamento. Con quei gol lì più di mille. Perché è tutto all'allenamento che si dà a tutti. La partita, diciamo. Quei a porta vuota è più facile. No, no, no. Stanno abituati a tirare da solo. Diciamo che da sempre la partita è un po' quello che c'è tra tanti allenamenti. Certo. Esatto, esatto. È lì che si dà. Si dà tutto. Questo è il massimo. Ci sono anche degli allenatori, qua. Sì. I miei allenatori. Chi ha cambiato il suo allenatore? Esattamente. Abbiamo diventati vecchi, siamo diventati allenatori. Non è facile diventare allenatore. Assolutamente no. Ma è un fattore di più del giocare. Diventa facile perché il cordone non si riesce mai a tagliare. Eh sì. Meglio, chi sta provando la doppia esperienza, raccontateci cosa significa vedere da dentro e vedere invece dalla banchina. Cosa? Sicuramente si vengono, si capiscono delle cose che quando eri giocatore prima non capivi, invece adesso da allenatore vedi dall'altra prospettiva e quindi noti delle cose che dici, ecco perché il mister non mi faceva giocare. Ma è vero questo mito che, appunto, chi ha anche giocato e poi si sente in banchina è avvantaggiato o è una banalità? Sicuramente se ha avuto tante esperienze può aiutare anche la gestione dello spogliatoio e capire cosa capisce il giocatore. Quindi un po' aiuta sicuramente. Poi un'altra cosa è che sicuramente ti immedesimi di più dal lato del giocatore perché ci hai passato prima e quindi hai questo background. Siete allenatori di polso o comprensivi? Ma scusami, bambini? Siamo allenatori di dispersione personale, perciò siamo abbastanza comprensivi. Per forza. Però oggigiorno è un passaggio ancora più importante perché si sente soddisfatti con ciò che succede. È un grande problema. Forse è ancora più delicato. Culturalmente siamo un po' indietro. Forse non più difficile ma sicuramente è più delicato come processo di passaggio. Tra l'altro bravissimi tutti perché stiamo parlando di un argomento che il 29 giugno è peggiore a toccare. Non uscite dagli europei, meritatamente. E per cui altre ferite... Neanche rimarginate. Esatto, neanche rimarginate. Ancora vive, ancora vive. Volete dire la vostra su quello che avete visto? No comment. Una tristezza infinita. Ma se siete usciti a vederla? Sì, l'abbiamo visto. L'abbiamo provato però. L'inco era l'aperitivo. Era l'aperitivo. L'aperitivo più forte noi adesso non lo siamo. No. Almeno non l'ho visto perché eravamo qua. Ho letto quasi nulla totale. Poca personalità. Tanta voglia di buttarla a un altro giocatore compagno così se la scavagnava lui. Sì che ora sento la famosa paura. Paura. Paura è la parola. La componente emotiva è importante. Vabbè è andata così però appunto ho sentito un meritata prima e credo che purtroppo sia uno dei commenti più incisivi e rappresentativi della nostra esperienza. Ma insomma questo abbiamo. E poi ce l'abbiamo da fare. E domani? Allora dobbiamo lavorare allo stesso tempo. Allora domani magari no. Ma io... Però è già domenica. Bravo io sono davanti. E domenica non tratta perché tecnicamente ha ragione lui. Allora direi di chiudere perché l'abbiamo un po' dimenticato forse perché non è qui con noi. Magari con un saluto, un messaggio. Dai il vostro festeggiato, il vostro futuro sposo così lo riascuterà. Salutiamo il nostro amico Cica. Esatto. Gli facciamo ancora tanti auguri. Esatto. È prontissimo per sposarsi. È pronto. È pronto. La testa è giusta. È un cavallo domato ormai. Sì sì. La testa è giusta. All'età quarta. La testa è giusta. Forse non ho chiesto la data. Metà settembre. Quattoreci settembre. Quattoreci settembre. Sì sì. Quindi c'è ancora un paio di mesi. Per ripensare. Per ripensare. No no no. In realtà il commento era legato al fatto che anche questo sta cambiando. Di solito c'è arrivato. Nasceva la settimana, dieci giorni prima al massimo. Invece lo sta proprio cambiando. Mesi mesi prima. Sì poi pensato l'ha sempre compromesso. Inchestare i giorni, incestare le disponibilità. Almeno si allunga un po' di più la testa dai. Va bene dai lo salutiamo anche noi. E grazie ragazzi per avercelo raccontato un po' di più. Grazie a te. Grazie a te. Buon proseguimento. Buon proseguimento. Ma ok va bene. Buon proseguimento. C'è stato un attimo di buio totale e condiviso. E... Mi conoscete? Sì sì. Sì assolutamente. No no perché... No no perché... Sto lasciando. Mi sembrava troppo strano. Ah dai. Perchè non so nemmeno come siete. Benissimo benissimo. Allora grazie ancora a voi e a presto. Un abbraccio. Un abbraccio. Ciao. Ciao. Ciao. Ciao. Ciao. Ciao. Ciao.