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PODCAST N.68 FRAMMENTI DI VITA

PODCAST N.68 FRAMMENTI DI VITA

Evaristo TisciEvaristo Tisci

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Una porta verso il passato...

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Transcription

Sometimes small events, like a word in a sentence or a seemingly insignificant detail, can quickly transport us to another dimension, a parallel universe where we relive past places and situations. It happens that we remember moments that our mind had stored away in one of the countless drawers of our memory, or in a file stored on our powerful hard drive. From my workplace window, I see a row of trees outside a metal fence, leaving much to the imagination. Observing those trees, my mind flies back to my childhood, playing with friends in the small courtyard near the road or behind the house. I recall the loving words of my grandmother, who protected and cared for me. It's strange how the mind chooses what to hold onto and what to let go. Some memories remain vivid, while others fade away. Perhaps it's a form of protection, a way for our being to maintain a balance between what was and what is. This is the power of memory, to transport us through time, to Capita a volte che piccoli accadimenti, come una parola all'interno di una frase, dettagli apparentemente insignificanti o un'immagine che guardiamo distrattamente, ci portino velocemente in un'altra dimensione, una sorta di universo parallelo nel quale riviviamo luoghi e situazioni passate. Capita quindi che ci si ritrova a ricordare, quasi a toccare con mano, momenti che la nostra mente aveva riposto in uno degli innumerevoli cassetti che compongono il grande armadio della nostra memoria, o per farla un po' più moderna, aveva salvato su di un file immagazzinato nel nostro potente hard disk. Succede così che dalle vetrate del mio luogo di lavoro scorgo quotidianamente un'immagine che mi rimanda a quella che fu casa mia per gran parte della mia vita. Si tratta di un filare di alberi al di fuori della recinzione fatta da una rete metallica e che copre qualcosa che da dietro si vede appena, lasciando tanto spazio all'immaginazione. Osservando quegli alberi, ecco che la mia mente vola verso la mia infanzia, rivedo me stesso bambino, i giochi con gli amici nel piccolo cortile vicino la strada o dietro la casa, fino alla fine del diottolo che segnava quel confine da non oltrepassare senza il consenso dei miei genitori o di mia zia, lei che è stata un'altra mamma per me. Ritrovo le parole affettose di mia nonna, la vecchia leonessa che tene testa a tutto e a tutti in tempo di guerra e che ora secondava con amorevole pazienza i giocosi dispetti del suo cucciolo. È strano come la mente selezioni cosa tenere e cosa lasciare andare. Alcuni ricordi restano vividi, quasi incisi nella nostra anima, mentre altri sbiadiscono fino a diventare ombre indistinte. Forse è una forma di protezione, una maniera che il nostro essere ha di mantenere un equilibrio tra ciò che è stato e ciò che è. È questo il grande potere che ha la memoria, quello di trasportarci nel tempo, di farci rivivere con una vividezza sorprendente emozioni e sensazioni che pensavamo perdute. E ogni volta che lo fa ci ricorda quanto siamo fatti di storie, di piccoli frammenti di vita che si intrecciano e si sovrappongono, creando la trama complessa della nostra esistenza. Ogni dettaglio, ogni immagine, ogni profumo può diventare una porta verso il passato. E così da quel filare di alberi osservato distrattamente durante le pause di lavoro si spalanca un mondo intero, un mondo fatto di giochi, di corse a perdifiato dietro un pallone, di persone perdute e di persone ritrovate, di un tempo passato ma rivissuto in quel frammento di attimo che ci riporta a lui. Queste riflessioni mi portano a pensare a quanto sia prezioso ogni momento, ogni piccolo istante della nostra vita. Quante volte, presi dalla frenesia quotidiana, dimentichiamo di fermarci e di assaporare l'attimo presente. Eppure è proprio in questi attimi che si nasconde la vera essenza della nostra esistenza. Il futuro è incerto, il passato è un ricordo, ma il presente è un dono, un dono da vivere con consapevolezza, con gratitudine, con una capacità di vedere la bellezza anche nelle piccole cose. Forse è questo il segreto della felicità, trovare meraviglia nell'ordinario, lasciarsi sorprendere da ciò che è familiare e di tanto in tanto perdersi nei sentieri della memoria. In fondo, siamo tutti custodi di un'infinità di storie, di emozioni, di esperienze. E ogni volta che una parola, un dettaglio, un'immagine ci riporta indietro, ci rendiamo conto che tutto ciò che abbiamo vissuto ci ha reso ciò che siamo oggi, uomini e donne con tanto da imparare e tanto da raccontare.

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