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PODCAST N.69 LE COSE NON DETTE

PODCAST N.69 LE COSE NON DETTE

Evaristo TisciEvaristo Tisci

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C'è una sorta di bellezza nel guardare indietro e vedere tutti i sentimenti non espressi.

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Transcription

The speaker reflects on the power of unspoken words and the emotions they hold. They acknowledge the regret of not expressing oneself and the importance of overcoming fear and speaking up. They emphasize the transformative process of self-reflection and the freedom that comes with sharing thoughts and feelings. The speaker also acknowledges that not being able to speak doesn't define their worth and that every day is an opportunity for growth. They view unspoken words as both a burden and a source of strength, as they have learned from their experiences and become more aware of themselves. The speaker sees unspoken words as a reminder to constantly improve and be more present in relationships. They find beauty in the potential of unexpressed emotions and are motivated to continue working on themselves. The speaker makes a promise to themselves to always be open and expresses hope for a future where they won't be afraid to speak their truth. They continue their journey, seeking a balanc Le cose non dette sono silenti, come una foresta di alberi che cresce. Maturano dentro, nel silenzio, nutrendosi dei pensieri e delle emozioni. Sono parole che non trovano voce, sentimenti che non riescono a prendere forma, emozioni che restano intrappolate nel cuore. Eppure ho imparato a vedere in questo silenzio una sorta di potenziale, una promessa di ciò che può ancora essere. Le cose non dette fanno male, se non puoi più dirle. Quante volte ho rimpianto di non aver detto ciò che sentivo, di aver lasciato sfuggire l'opportunità di esprimerle. Ma anziché farmi travolgere dal rimpianto, ho scelto di vedere queste esperienze come lezioni preziose su quanto sia importante la parola. E ogni volta che mi trovo a riflettere su ciò che non ho detto, mi impegno a non lasciare che la paura o il pudore mi impedisca di parlare. Le cose non dette te le porti dentro, sperando di trovare un giorno il coraggio di farle uscire fuori. E quel giorno può arrivare se solo ci permettiamo di maturare e di crescere. Ho scoperto che con il tempo e la giusta dose di autoriflessione è possibile trasformare quel senso di blocco in azione. Non è un processo immediato, ma ogni piccolo passo conta, ogni tentativo di esprimere ciò che sento è un progresso verso una maggiore autenticità. Le cose non dette possono essere il più grande sollievo o il più pesante dei fardelli. Quando finalmente riesco a parlare, a condividere i miei pensieri, è come liberarsi da una gabbia invisibile. Le parole trovano il loro spazio e portano con sé una leggerezza inaspettata. Anche quando non riesco a pronunciarle, ho imparato a non essere troppo severo con me stesso. Ogni giorno è una nuova opportunità per migliorare, per trovare il coraggio di essere più aperto. Le cose non dette possono essere una ferita che non si rimargina, ma possono anche diventare una fonte di forza. Ogni esperienza, ogni pensiero non rivelato, mi ha insegnato qualcosa su di me e sugli altri. Ho imparato a riconoscere i momenti in cui mi sento insicuro e a lavorarci su. Ogni cicatrice emotiva è una testimonianza della mia crescita e del mio viaggio verso una maggiore consapevolezza di me stesso. In queste riflessioni mi rendo conto che le cose non dette sono parte integrante della mia esistenza, ma invece di vederle solo come una mancanza, ho scelto di vederle come una risorsa. Sono una spinta costante a migliorare, a cercare la mia voce, a essere più presente e consapevole nelle mie relazioni. Le cose non dette mi ricordano che c'è sempre spazio per crescere ed imparare, per diventare la versione migliore di me stesso. C'è una sorta di bellezza nel guardare indietro e vedere tutti i sentimenti non espressi. È come osservare un'opera incompiuta, con tutto il suo potenziale ancora intatto. Questo mi dà speranza e mi motiva a continuare a lavorare su di me, a cercare il coraggio di esprimermi pienamente. Le cose non dette sono anche una promessa, la promessa di un futuro in cui sarò sempre più aperto. Un futuro in cui non avrò timore di esprimere ciò che sento. È una promessa che faccio a me stesso ogni giorno e che mi dà la forza di perseverare nel cercare la mia voce. Così continuo a convivere con le mie cose non dette, cercando di trovare un equilibrio tra il silenzio e la parola, tra il peso e il sollievo, tra la ferita e la guarigione. Sperando un giorno di poter finalmente far pace con tutto ciò che non ho più detto, forse nemmeno a me stesso. Ma nel frattempo proseguo il mio viaggio con tutte le sue sfide e le sue opportunità. Sono Evaristo Tisci e questo è il mio podcast che si chiama Perché, ma forse lo cambio.

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