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www.vediso.it e la storia continua La Chiesa della Purificazione, XIII A partire da 14 ottobre 1942 in seguito alla visita della Reverenda Madre Generale del Visitatore Apostolico con decreto della Santa Sede le comunità di Legnano e Tradate dipenderanno anche giuridicamente dalla Superiore Generale dell'Istituto Canossiano a quale sono state ammesse riceve la delega alla guida della case Madre Giuditta Baio che sarà presentata al Cardenale Giustiano e qualche tempo dopo sarà ricevuta in uienza da Pio XII con le altre Madri dell'Istituto Ora sono vere e proprie figlie della Carità e da questo momento si appelleranno Madri e non Sorelle anche se conserveranno il loro abito tipico ancora per qualche decennio una storia alimentata dalla leggenda e alla base del vestito tradizionale si fa riferire a un sogno della fondatrice Magdalena di Canossa ebbene nella visione le appaiono 6 ragazze con indosso scialle e cuffie neri a coppie svolgono un'attività differente due si occupano dell'educazione religiosa due della formazione scolastica due dell'assistenza ospedaliera da qui nasce l'ispirazione per costituire le linee guida degli interventi delle Canossiane il costoro abito era di color marrone scuro con cuffia nera in testa e con un'immagine di Maria dolorata appesa al collo così scrive Camillo Cesare Bresciani in vita di Magdalena nel 1849 e agli inizi l'abbigliamento delle consorelle corrisponde in tutto o per tutto a quello del sogno e infatti così si vestono abitualmente le popolane in maniera umile e dimessa le Canossiane però per distinguersi reggano al collo ben visibile suspeso a un cordoncino un grosso medaglione ovale sul recto è visibile l'immagine della Vergina dolorata sul verso i simboli della passione negli anni 60 del 900 l'abito diventa grigio o bianco sparisce lo scialle compare un velo al posto della cuffia una cattedina con medaglietta al posto del tableau le figlie della carità canossiane sono le uniche suore destinate denominate madri e non sorelle per ribadire la loro ispirazione alla mediazione materna di Maria Santissima e nonostante l'imperversare della guerra anche madre Giuditta accoglie profughi ebrei, sfollati, perseguitati politici seguendo l'esempio di chi l'ha preceduta perché come recita una sua biografia aveva il dono del comando, senso pratico, fortezza di intervento e intuito perspicace oltre alla guida spirituale capace di consigliare e sforzare ammonire e sostenere madre Giuditta ha trovato risposte alle urgente che si sono presentate negli anni e pronta a dare ospitalità ai bisognosi ad aprire nuove scuole, ad avviare colonie marine e montagne secondo le esigenze dei tempi Nasce a Brugherio nel 1897 in una famiglia numerosa infatti è la terza di sette figlie quando ha nove anni perde la madre la custodia dei figli sarà presa dalla sorella maggiore Maria fino al momento in cui nel 1913 per prima entrerà a far parte delle canossiane di Tradate intanto si annuncia la prima guerra mondiale con la chiamata alle armi dei due fratelli e dopo il loro arruolamento in seguito alla morte del padre Giuditta diventa capofamiglia ma questo sembra non bastarle infatti prende la sua opera come infermiera presso l'ospedale militare a Megazzi Ripercorrendo a distanza le vicende passate fin qui esposte sembra che un filo invisibile unisca queste storie e queste vite esemplari o per dirla condante oh, meraviglia che qual è li scelse lunghe le pianze a cotale si rinacque e subitamente la onde la verse è tratto dal Purgatorio versetti 134 e 136 e insomma l'umiltà come la carità sono beni spirituali che non soffrono perdite sono ricchezze inesauribili

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