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dare il 100%

dare il 100%

marco sari

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In this episode, the speaker discusses the concept of giving 100%. They explain that giving 100% means putting your heart, effort, and determination into everything you do to achieve your goals. They give examples of giving 100% in sports, exams, and recovery from setbacks. They emphasize the importance of using failures as motivation to keep moving forward. They also share the inspiring story of a cyclist who overcame a serious injury and went on to win a world championship by giving 100%. The overall message is that giving 100% means not only achieving goals but also getting up from defeats and setbacks. Buongiorno a tutti e benvenuti nel secondo episodio che già come potrete leggere dal titolo tratteremo l'argomento del dare il cento per cento. Ovvio che dare il cento per cento sono due parole semplicissime, è un concetto invece molto più intrinseco e filosofico a parere mio, ad esempio se io chiedessi a chiunque conosco di dare una definizione del cento per cento me la darebbe ovviamente in maniera diversa a seconda delle esperienze, a seconda di cosa ha vissuto e a seconda delle difficoltà e dei successi che ha trovato nella vita. Mi viene da pensare che anche da persona a persona dare il cento per cento possa variare, ovvero una persona sportiva può dare il cento per cento nella propria competizione, una persona che invece vuole prendere 30 ad un esame quello secondo lei rispecchia dare il cento per cento e prende altri caratteri della vita come carattere sportivo con più tranquillità, questo più per fare passare il concetto che in più ambiti della vita serve dare il cento per cento, cambia solamente a livello soggettivo da persona a persona. A parere mio cosa significa dare il cento per cento? Significa metterci cuore in una cosa, metterci impegno, perseveranza, quindi ripetere, ripetere, ripetere, determinazione in ogni singola cosa che si fa per l'obiettivo da raggiungere, quindi in tutto il percorso che io faccio do il cento per cento, in tutte le cose che io faccio do il cento per cento per raggiungere tale obiettivo. Ovviamente ci sono obiettivi ed obiettivi come poco fa preannunciavo, ci può essere l'obiettivo del calciatore professionista che vuole vincere la Serie A o ci può essere semplicemente l'obiettivo, non che sia più facile, di prendere un determinato voto ad un esame universitario o uscire con determinato voto dalla propria facoltà di laurea. E certo sono sempre obiettivi che senza dare il cento per cento non si aggiungono, non sono camminare due rampe di scale, sono fare delle cose che richiedono tempo, impegno e fiducia in se stessi. Mettiamo caso però che qualcosa vada storto, ovvero io posso pensare al calciatore di Serie A che da quando inizia la preparazione, da luglio fino ad agosto che è inizio della stagione, si impegna al cento per cento, comincia le prime partite, le svolge al massimo, anche la squadra è al top perché ovviamente il calcio è uno sport di squadra e richiede una prestazione ottimale, una media ottimale di tutti gli atleti e quindi mettiamo caso che il calciatore e la squadra di conseguenza portino a casa diversi risultati positivi durante la prima parte stagione, mettiamo caso fino a dicembre. Ora posso pensare che gli infortuni capitano, spingere il nostro corpo a giocare partite ogni weekend, anche i frasettimanali, allenarsi ogni giorno magari anche con dei doppi allenamenti, porta il nostro corpo a uno stress fisico veramente enorme che può incappare in infortuni, ovviamente questo non significa che il calciatore non abbia dato il cento per cento perché l'infortunio può capitare, bensì io su cosa mi voglio focalizzare? Voglio focalizzare che dare il cento per cento non sempre ti aiuta ad arrivare dove tu voglia arrivare, incappi un infortunio e cosa fai? Dici ah caspita adesso come facciamo con questo campionato? Eravamo primi in classifica? No, ho fiducia in me stesso, ho fiducia nella squadra, do il cento per cento per recuperare? Benissimo, adesso recupererò il cento per cento impegnandomi in ogni tipologia di recupero, quindi dal fisioterapista al massaggio che possono essere, alla riabilitazione che possa essere, a seconda degli infortuni. Ci sono infortuni che ti possono richiedere tre mesi per recuperare, infortuni che possono essere anche abbastanza gravi, come posso pensare quello del crociato che è molto ma molto frequente in calciatori, oppure posso pensare a una semplice periostite, è il primo esempio che mi è potuto venire in mente, che nel giro di un mesetto, anche meno, con le giuste cure mediche può essere risolto. Dare il cento per cento quindi anche nella forma di recupero, per tornare al meglio in campo, per poter progredire sempre di più nel campionato e al fine di raggiungere l'obiettivo primaio che era vincere il campionato. Bene che vada ci siamo impegnati perfettamente, male che vada, beh, io mi sono impegnato al cento per cento, è successo quello che è successo, il prossimo anno ci si riprova, non bisogna battersi. Vorrei farvi anche un altro esempio, perché mettiamo caso che il calciatore di Serie A abbia vinto il campionato e questo è un esempio perfetto di una difficoltà vena superata è uno sport di squadra, ok, mettiamo il caso dello sport, no, di un caso individuale, facciamo così, mettiamo caso un ragazzo che ha un esame universitario, si prefigge di prendere 28, perché l'esame gli piace, perché il corso gli piace, perché ha le sue ragioni. Bene, il ragazzo a livello individuale si impegnerà al cento per cento per raggiungere il proprio obiettivo, studierà con le giuste tecniche, farà i giusti ripassi, tenderà ad essere molto focalizzato su più argomenti piuttosto che su altri per essere più performante a livello dell'esame. Mettiamo caso che non raggiunga il suo obiettivo, mettiamo caso che prenda 25, non diamolo per bocciato, perché è una cosa brutta essere bocciati e lo so cosa vuol dire, però non è che su quello bisogna preoccuparsi, mettiamo caso che prenda 25. E cosa significa? Che non ha raggiunto l'obiettivo? È totalmente vero, io avevo l'obiettivo del 28, non l'ho raggiunto, 25. E chi si fa all'università può ben capire che 25 rispetto, però ahimè non era l'obiettivo, ora avete dato fuori questo argomento, se l'obiettivo è un altro non è mai stato raggiunto, quindi io devo raggiungere l'obiettivo che mi pongo, io do il cento per cento per quell'obiettivo. Questo come va reagito? Come va metabolizzato in se stessi? Non ha raggiunto l'obiettivo? Bene, io utilizzo questo fallimento, perché viene trattato come un fallimento, per darmi forza per il prossimo obiettivo, per il prossimo traguardo che voglio raggiungere. Darò tutto me stesso forte di questo fallimento. Noi non dobbiamo usare i fallimenti per tornare indietro, bisogna usarli per andare avanti. Chissà quante volte le persone che hanno fatto la storia, le persone che hanno fatto successo nella loro vita, chissà quante volte hanno sbagliato, però loro ogni volta si impegnavano più della volta scorsa, fallivano, capita, alla fine ci sta a fallire, siamo umani, non c'è nessun problema. Vorrei in special modo portarvi un esempio, come ben sapete se avete ascoltato la scorsa puntata, sono stato un ciclista per dieci anni, e c'è una storia particolarmente affascinante di Remco Evenepoel, è un belga, un professionista classe 2000, ma è un fenomeno che se ne veda ogni 40 anni, chi sa di ciclismo può ben capire di chi sto parlando e di quanto forte sia quell'uomo a correre in bicicletta. Bene, lui all'età di 20 anni era già professionista, nel 2020, anno fantastico per tutte le stagioni sportive potrei dire, sono state annientate totalmente veramente, lui corre una classica che si chiama Giro di Lombardia e doveva seguire i propri avversari sulla salita, c'erano delle salite ovviamente, e poi c'era la discesa, la discesa che non era il suo punto forte, ve lo posso tranquillamente dire, si vedeva come si destreggiava in discesa, si vedeva come si muoveva, c'erano dei particolari che dicevano questo qua non è completamente portato, non ha la tale esperienza per andare giù come vanno gli altri, bensì lui si è superato, ha dato il 100% per seguire i propri avversari e, ahimè, in una curva abbastanza pericolosa dove c'era anche un ponte, è andato abbastanza a lungo, ha sbattuto contro il muletto del ponte ed è precipitato per 10 metri. Ora, è un trauma enorme, gli ha causato la frattura del bacino e da lì il 2020 per lui è finito, non che sia stato chissà quanto lungo a causa del covid, ma però il 2020 è finito. Però io voglio farvi ragionare sull'infortunio che può capitare, d'altro canto sono persone che si spingono al limite, lo sanno, che può incombere una cosa del genere, voglio farvi riflettere su come lui nel giro di due anni, dando il 100% nella riabilitazione, nella fisioterapia, negli allenamenti post-infortunio, anche con l'aiuto di tutta l'equipe della propria squadra e anche ospedaliere, immagino, perché sono infortuni che difficilmente si recuperano tranquillamente, che creano anche una sorta di paura, secondo me, nel riprendere ciò che si sta facendo. Pensate voi a 20 anni, cadere da 10 metri, mentre stai facendo lo sport che più ti piace, infortunarti e fratturarti il bacino, non ti sei fratturato la tibia che, per quanto sempre una fattura possa essere, richiede tempi di recupero diversi, ma bensì il bacino, cioè te non puoi neanche più camminare per 8 mesi. Questo ragazzo qua, dando il 100% in due anni, è riuscito a portare a casa il 25 settembre 2022, quindi lo scorso campionato del mondo, campionato del mondo che tra l'altro ci riprenderanno tra una settimana, quelli di ciclismo, è riuscito a portare a casa il campionato del mondo. Ha vinto la maglia elidata due anni dopo che si era fratturato il bacino e non tanto lui è il fenomeno, lui caspita, è forte e qualcuno mi potrà dire il percorso adatto a lui, qualcuno mi dirà sì ma è fortissimo, è un fenomeno eccetera. No ragazzi, quando si tratta di fratturarsi il bacino, di avere un trauma grave, cioè non è tanto fratturarsi il bacino, ma avere un mega trauma che ti porta a una riabilitazione, che ti porta a un periodo di convalescenza, che sei fermo sul letto d'ospedale. Tu non torni come prima, cioè hai un trascorso che ti insegna, saperti rialzare, saper dare il 100% senza scoraggiarti, perché c'è gente che per cadere da molti meno metri è rimasta sede a rotelle, è rimasta senza vita perché è caduta in maniera diversa, ma in tutti gli ambiti della vita. Quindi voglio farvi capire che dare il 100% ragazzi significa anche rialzarsi dalle sconfitte, non soltanto raggiungere i propri obiettivi, perché raggiungere i propri obiettivi capita, ma non raggiungere i propri obiettivi, cadere, rialzarsi, dare il 100% e raggiungere poi i propri obiettivi, quello è da applausi veramente, non che raggiungere i propri obiettivi non sia da applausi, però hai un plus, hai affrontato una situazione di enorme difficoltà e l'hai superata, sia che da solo, sia che con altre persone che ti hanno aiutato. Quindi io vorrei anche dirvi che non c'è soltanto l'aspetto sportivo, perché ovviamente io riprenderò molti aspetti sportivi durante questi episodi, come potete aver capito, e vorrei incentrarmi infine sul fatto che sia come nello sport, ma nella vita devi dare il 100%, ora io ho fatto esempi di sport che sono anche un po' limitanti, perché ci sono difficoltà nella vita che sono enormi, non hanno nulla a che vedere con il prendere il 25 in un esame universitario o nel rompersi il crociato, per quanto possano essere cose che creano delle difficoltà interiori, ma sono conscio che ci sono difficoltà nella vita che portino a sconforti e portano a difficoltà, ma io sono qua per prendere esempio da difficoltà che sono tranquillamente trattabili e per riportarle in argomenti molto più grandi, cioè noi trattiamo che dobbiamo avere fiducia, dobbiamo crescere noi stessi senza limitarci ad un fallimento, noi dobbiamo credere in noi stessi, portare avanti ciò che noi crediamo, se noi non portiamo avanti ciò che noi crediamo ci lasciamo abbattere dalle prime difficoltà, come magari il primo esame che non ho passato all'università, io mi ricordo che il primo esame che non ho passato all'università, cioè è come se mi fosse caduto il mondo addosso, come se fosse stata una cosa impensabile, poi piano piano l'ho metabolizzato, ho detto che problema c'è? studi un po' e non c'è alcun problema, lo passi questo esame, di fatti poi è stato passato, è stato bocciato un altro esame, si, capita, come l'ho presa? meglio, sono cose che capitano, è molto anche l'esperienza che fa, però ci sono tipologie di difficoltà che non si possono superare dicendo aspetta che studia un attimo, ci sono tipologie di difficoltà che vanno trattate con perseveranza e con quella voglia di riprendersi dalla difficoltà, dal momento di sconcerto, perché ok tutto ma siamo umani e ci sta a sbagliare, ci sta a non raggiungere l'obiettivo, ci sta a avere momenti di difficoltà, ma non vedo perché abbattersi, non vedo perché tralasciare i propri obiettivi dopo le prime difficoltà, dopo i primi successi, ora potrei tirarvi fuori esempi di sportivi che aspetta non ce la facevano, cioè rendiamoci conto, c'è questo ragazzo che ha appena vinto il tour de france per la seconda volta e ha i campionati danesi, quindi della sua nazione di nascita, non era neanche tra i primi dieci più forti danesi all'età di 18 anni e adesso vince il tour de france in maniere strepitose, cioè bisogna avere la propria fiducia e dare il 100%, credere, perseverare dando il 100%, inoltre infine vorrei lasciarvi con il fatto che ok dare il 100%, ma anche l'1% ragazzi aiuta ogni giorno, quindi migliorarsi l'1% ogni giorno a livello matematico è un andamento esponenziale, perché l'1% oggi, domani è l'1% più l'1% dell'altro giorno, dopo domani è l'1% più l'1% più l'1%, quindi ragazzi dopo metterò anche come copertina di questo secondo episodio l'immagine che rappresenta l'1% ogni giorno e vedrete come c'è una crescita esponenziale in una maniera fantastica ed è per questo che ogni giorno dovete costruire un puzzle per arrivare a quell'obiettivo e con questa ultima tips vi lascio, spero che questo secondo episodio vi sia piaciuto e nulla ci vediamo la prossima settimana con il terzo episodio

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