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La Rivoluzione francese (3^ parte)

La Rivoluzione francese (3^ parte)

MAURIZIO MAURIZIMAURIZIO MAURIZI

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I dibattiti sulla nuova costituzione e il nuovo assetto della Francia; la marcia delle donne su Versailles

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After the August 1789 decrees, the debate in the Assembly shifted to the formulation of the new Constitution. Moderate parliamentarians supported the English model of a constitutional monarchy with a bicameral Parliament and a King with veto power. Radical parliamentarians wanted a single legislative assembly without the King's veto. Voting rights were also discussed, with most deputies believing it should be limited to those with personal economic independence. The Constitution was eventually adopted with a single legislative assembly and a King with limited veto power. King Louis XVI used his veto to reject the decrees, leading to the October 1789 march of women to Versailles demanding the King's approval and his relocation to Paris. The Constituent Assembly was also forced to move to Paris following the King's actions. Dopo questi decreti dell'agosto del 1789, il dibattito nell'Assemblea si spostò sulla formulazione della nuova Costituzione. Come sarebbe dovuta essere la nuova Costituzione della nuova Francia, nata dalle ceneri della monarchia assoluta? I parlamentari più moderati appoggiavano il modello inglese della monarchia costituzionale, con un Parlamento bicamerale, cioè una Camera elettiva e una di nomina reggia, e un Re con diritto di veto per bilanciare il potere del Parlamento. I parlamentari più radicali, invece, pur non mettendo in discussione la presenza del Re, avrebbero voluto una sola assemblea legislativa, espressione della volontà della nazione che non riconosceva nessun diritto di veto al Re. Un'altra importante questione che fu discussa ampiamente fu quella relativa al diritto di voto. La maggior parte dei deputati pensava che il diritto di voto potesse aspettare soltanto a chi godeva di un'indipendenza economica personale e della capacità di fare l'interesse generale. Non era assolutamente ben vista, da praticamente quasi nessun deputato, l'idea che anche la plebbre, anche il popolo, potesse avere il diritto di voto. Alla fine venne adottato appunto un criterio scientitario, cioè legato al reddito. Potevano votare soltanto quelli che godessero di un certo livello di reddito. Il 10-11 settembre del 1789 l'assemblea costituente approvò dunque il testo della nuova costituzione che prevedeva un sistema monocamerale, cioè una sola assemblea con potere legislativo eletta sul frattro scientitario. E dall'altra parte la figura di un re con un potere esecutivo che aveva un diritto di veto limitato a due anni. Quindi diciamo si cercò in qualche maniera di sintetizzare un po' le posizioni che caratterizzavano l'assemblea costituente e di cui abbiamo detto prima. Il re Luigi XVI, avvalendosi proprio del diritto di veto, rifiutò di approvare i decreti sulla feudalità e la dichiarazione dei diritti dell'uomo, cioè i decreti dell'agosto del 1789. Fu per queste ragioni che il 5-6 ottobre del 1789 un colseo di donne, soprattutto, partì da Parigi in direzione della reggia di Versailles, che esista a circa 70 chilometri dalla capitale francesca. Queste donne invasero la reggia e pretesero che il re firmasse i decreti e che si trasferisse, lui e tutta la famiglia reale, a Parigi. Anche l'assemblea costituente venne costretta a trasferirsi a Parigi seguendo le sorsi del re.

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