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Unicredit University has created content to support businesses in various industries. They will be discussing interesting sectors in Italy, starting with furniture and design. The global furniture and design market is stable, with around $480-500 billion in revenue annually. China and the US are the major players, while Italy is a strong exporter of high-value products. Geopolitical context and consumer confidence can affect exports. The Italian furniture and design industry employs around 270,000 people in 50,000 companies. There are seven major furniture districts in Italy. Small businesses can thrive by connecting with larger exporters. The next episode will further explore this sector. Buongiorno a tutti, Unicredit University ha creato una serie di contenuti per accompagnare il business nella spilling delle industrie. Abbiamo quindi deciso di coinvolgere alcuni esperti per parlarci dei settori particolarmente interessanti nel contesto italiano. Oggi iniziamo un nuovo appuntamento con il mondo delle industrie che seguirà con aggiornamenti periodici e ci aiuteranno via via ad entrare nel vivo in alcuni verticali. Il primo focus sarà il mondo dell'arredo e del design, ovvero un'eccellenza dell'industria manufatturiera italiana riconosciuta in tutto il mondo. Saranno tre pillole per portarvi posto a posto nell'arredo e fornirvi insight e informazioni utili nel dialogo con i vostri clienti. Oggi iniziamo coinvolgendo il professor Bertoldi dell'Università di Torino che ci accompagnerà in questo primo viaggio nel mondo dell'arredo e del design. Andremo a vedere un po' di contesto di mercato, la sua evoluzione e per concludere con i sette disprezzi dell'arredo in Italia. Entriamo ora nel vivo. Professor Bertoldi, come si presenta il mercato mondiale dell'arredo a valle di un calo registrato nel periodo del Covid e siamo in grado un po' di riproduzionarci e come si stima la sua evoluzione nei prossimi anni? Il mercato dell'arredo e del design a livello mondiale è sostanzialmente un mercato stabile, il che è una buona notizia perché cresce, ma cresce pochissimo e cresce lentamente. Naturalmente il periodo del Covid ha generato un freno come in tanti altri settori, ma se noi togliamo l'anno 2020 come anno difficile per tutti i settori, in realtà è un mercato che fa circa 480-500 miliardi di fatturato e che cresce in modo stabile dell'1-2%, decresce dell'1-2% ogni tanto, ma rimaniamo sempre intorno a quei 480 miliardi. C'è da dire, guardandolo nel passato, che in realtà negli ultimi 10 anni, cioè dal 2013 al 2023, il settore in quel periodo è cresciuto, cioè è stato un decennio in cui si sono aggiunti circa 100 miliardi di fatturato al settore. Non ci si aspettiamo nel futuro che il settore cresca oltre questi 480-500 miliardi nel mondo. Bene, ma in questo mercato di circa 480-500 miliardi di dollari, quali sono i principali player mondiali? E inoltre in questo mercato è molto rilevante il tema dell'esporto e infine se ci può anche dire se ci sono qualche, in questo contesto, soprattutto nel contesto delle guerre degli ultimi anni, hanno influenzato in qualche modo il business e se sì, in quale modo? I grandi player del settore, come paesi, sono la Cina e gli Stati Uniti, che per dimensioni naturalmente la fanno da padrone in quasi tutti i settori. La Cina produce circa 185 di quei 480 miliardi e gli Stati Uniti 68 di quei 480 miliardi. Noi siamo terzi, il che significa che il nostro sistema dell'arredo del design è un sistema molto forte e a differenza di quei due grandi mercati che hanno produttori specializzati o a produrre mobili per il mercato interno o a produrre mobili di basso costo, noi siamo gli esportatori del mondo. Naturalmente la nostra capacità di fare prodotti ad alto valore aggiunto, che piacciono al gusto delle persone altospendenti nel mondo, fa sì che i nostri 22 miliardi di fatturato nel mondo dell'arredo del design sono molto poco rispetto ai 68 degli Stati Uniti o ai 185 della Cina. In realtà quei 22 miliardi sono fatti di mobili ad alto valore aggiunto, a prezzi alti, venduti e quindi esportati in tutto il mondo. Questo fa sì che nel mondo dell'ambito dell'export noi siamo uno dei principali attori e naturalmente fa anche sì che il contesto che può influenzare sulle esportazioni, generalmente, quindi parliamo del contesto geopolitico e della fiducia nei consumatori a livello mondiale, siano ambiti nei quali noi possiamo essere più deboli di altri perché nel momento in cui si creano delle instabilità, si alzano le tariffe, si frenano i consumi degli altospendenti, sono tutti trend che colpiscono sicuramente di più il nostro settore rispetto a quello di altri paesi. Bene, c'è un po' raccontato come l'Italia, grazie anche all'arredo, sia tra i principali paesi al mondo e rappresenta sicuramente un ambito d'eccellenza per Italia. Qual è il peso dell'arredo del design per quanto riguarda la manufatturiera italiana? E poi per entrare un po' di più nel merito di questo mondo, ci racconta quali sono i macronumeri di oggi e quali sono le caratteristiche principali del settore? I macronumeri in Italia dell'arredo del design sono impressionanti. Si stima che ci siano circa 270 mila persone che lavorano direttamente in imprese che fanno riferimento alla filiera dell'arredo, quindi dobbiamo pensare a tutto ciò che parte dalla lavorazione delle materie prima, ad esempio il legno, per arrivare fino all'arredamento e al prodotto finito che può essere il mobile, la cucina, la lampada eccetera. Di questi 270 mila addetti lavorano in circa 50 mila aziende, questo ci dice due cose. Il primo che molte aziende sono, come spesso capita nei distretti e nei sistemi industriali italiani, molte imprese sono piccole, hanno pochi addetti, ma dall'altra parte si dice anche che la filiera nel suo complesso riesce a generare un enorme valore aggiunto, se pensiamo a quei 22 miliardi di fatturato generato dal settore specifico di coloro che fanno prodotti finiti e buona parte rivolta all'export, possiamo dedurre che le imprese che lavorano all'interno di questa filiera, grandi o piccole che siano, sono tipicamente imprese sane, tipicamente imprese che hanno la capacità di generare un valore aggiunto sugli input e hanno la possibilità di essere competitive perché competono e si sono affermate in contesti internazionali. Come spesso succede anche in altri settori, qual è l'altro lato della medaglia? E' che la dimensione piccola nel momento in cui non si riesce ad accedere a queste filiere che portano ai smocchi internazionali e può succedere perché non si è più competitivi in termini di costo, perché non si è più creativi o semplicemente perché un'impresa medio-grande del settore che è la cliente di tutte le nostre medie imprese entra in crisi o viene acquisita e portata via, portata all'estero e in quel caso si possono avere delle crisi anche settoriali, cioè anche in specifiche aree geografiche dove ci sono piccole aziende che sono legate a quell'azienda leader in quell'ambito geografico. Ci diceva prima che sono quindi un numero importante di aziende del settore d'Italia e con un'altra specializzazione. Esistono delle specializzazioni anche a livello locale che sono quindi caratteristici discreti di specializzazione per quanto riguarda queste industrie? Possiamo vedere la specializzazione settoriale in due modi. Uno, un gran numero di imprese del settore sono in Lombardia, in Veneto e in Toscana, ma in realtà come spesso capita quando si analizza il sistema industriale italiano, è meglio andare a vedere i distretti industriali più che le geografie regionali e ci sono sette grandi distretti dell'arredo. I primi sei sono tipici del mobile, sono il distretto della Breganza in Lombardia, il distretto di Poggibonsi a Sinalunga in Toscana, il distretto di Rivenza e il quartiere del Piave in Friuli Venezia Giulia in Veneto, il distretto del mobile di Verona in Veneto e il distretto del mobile di Pesano nelle Marche. C'è poi due ambiti invece del mobile imbottito, quindi divani, poltrone eccetera, in questo caso i due distretti si trovano a Murgia in Puglia e in Basilicata in realtà perché molte imprese sono anche in Basilicata e a Forvini e Media Romagna. Questi sette distretti sono proprio quegli ambiti che vedevamo prima dove ci sono un cluster o più cluster di imprese, anche medie, anche piccole, che collegandosi a imprese grandi che hanno la capacità di esportare, quindi di nutrire quella grande quota di expo sui 22 miliardi che genera il settore, riescono a aver successo e ad andare bene. Naturalmente come dicevamo prima il rischio è che se una o più grandi imprese in uno di questi distretti entri in crisi, il rischio è che poi entri in crisi anche una parte della filiera e quindi addirittura può succedere a una parte del distretto. Ringrazio Francesco Bertoldi per averci accompagnato in questo primo percorso in un'industria così rilevante per il contesto italiano e vi diamo appuntamento alla prossima puntata in cui entraremo ancora, approfondiremo questo settore e quindi la settore dell'area del design nel contesto italiano. Grazie e a presto.